Vincolo culturale e mappa catastale: custodi del patrimonio storico e strumenti essenziali per la tutela
La mappa catastale rappresenta uno strumento per la gestione del territorio, fungendo da rappresentazione grafica delle particelle e delle proprietà immobiliari. Recentemente, la sentenza del Tar Lazio n. 4836/2025 ha evidenziato il suo ruolo fondamentale nella tutela del patrimonio culturale, in particolare in riferimento a una tenuta di grande valore storico e paesaggistico.
La mappa catastale: strumento fondamentale per la gestione del territorio
La mappa catastale è una rappresentazione grafica in scala delle particelle di un territorio, utilizzata per identificare proprietà, confini e destinazioni d’uso dei terreni e fabbricati. Essa rappresenta uno strumento fondamentale per operazioni immobiliari, urbanistiche e fiscali e viene gestita dal Catasto dell’Agenzia delle Entrate.
Le principali caratteristiche di una mappa catastale sono:
- l’identificazione delle particelle in base alle quali ogni terreno o fabbricato ha un numero di particella univoco;
- i confini;
- i corsi d’acqua e i laghi;
- la viabilità e altre infrastrutture;
- le coordinate geografiche, infatti il Catasto è georeferenziato nel sistema cartografico nazionale.
Le mappe catastali vengono utilizzate per compravendite immobiliari, per risolvere dispute confinarie e per supportare la pianificazione territoriale.
Come ogni mappa, anche quella catastale presenta una propria veste grafica e una propria simbologia, come ad esempio l’orientamento della numerazione particellare rivolta verso il nord o come l’utilizzo del grassetto per identificare la particella per cui è stato richiesto l'estratto di mappa. Le aree dei terreni e delle pertinenze urbane sono rappresentate da un contorno grigio chiaro, mentre quelle con tonalità grigio-scuro delimitano i fabbricati.
All'estremità della mappa catastale vengono, inoltre, riportati il comune, il foglio e la sezione di riferimento, nonché la scala di rappresentazione (generalmente è 1:2000). Di essa è possibile avere estratti in vari formati A4, A3, etc. consultabili e richiedibili anche on-line.
A sottolineare l’importanza della mappa catastate è senza dubbio la sentenza del Tar Lazio n. 4836/2025 che evidenzia come essa sia uno strumento utile per la tutela del patrimonio culturale.
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Mappa catastale e patrimonio culturale
Il Tar per il Lazio ha emesso una sentenza di particolare rilevanza storica, che ruota attorno all’importanza delle mappe catastali con riferimento e della tutela del patrimonio storico, artistico e culturale.
La tenuta oggetto della causa è un'area di grande valore storico e paesaggistico e il Ministero della Cultura, ha dichiarato l'intera tenuta di interesse culturale particolarmente rilevante, sottoponendola a vincolo ai sensi dell’art. 10, comma 3, lett. a), del DLGS n. 42/2004.
La tenuta comprende varie strutture storiche, tra cui un casale cinquecentesco, un fabbricato agricolo, uliveti storici, aree prative e resti di una villa rustica romana. Il ricorrente, proprietario di terreni ricadenti nell'area vincolata ha contestato il provvedimento, chiedendone l'annullamento, sottolineando l’eccessiva estensione del vincolo. Egli ha inoltre sostenuto che solo una piccola porzione dei suoi terreni sia effettivamente interessata da ruderi antichi, come evidenziato da una perizia redatta da un tecnico di parte.
Il ricorrente ha contestato la presunta lacunosità del provvedimento, affermando che non sarebbe stata determinata con precisione l’estensione dell’area sottoposta a vincolo.
Tuttavia, il Tar ha respinto questa tesi, evidenziando come “La relazione storico-artistica allegata al decreto ricostruisce, infatti, in modo esaustivo la storia della Tenuta, la cui origine risale ai primi anni del XIX secolo, quando l’impresario tessile Vincenzo Sinibaldi cominciò a recintare alcuni terreni sottraendoli al godimento collettivo, e ne individua l’estensione al momento della realizzazione del Catasto Gregoriano (1819).”
Quindi la relazione allegata ha ricostruito in modo esaustivo la storia della tenuta. Inoltre, uno degli aspetti più significativi della sentenza è stato segnato dalla mappa catastale, nelle “vesti” di strumento fondamentale per definire l'estensione e la conformazione della tenuta.
Infatti, “(…) alla relazione storico-artistica sono allegate sia la mappa catastale del foglio *** ***, nella quale è chiaramente individuato il perimetro dell’area sottoposto a tutela, sia una foto aerea della Tenuta in cui parimenti è tracciato detto perimetro, come, del resto, ammesso dallo stesso ricorrente a p. *** *** del ricorso, ove si fa riferimento alle “rappresentazioni grafiche della tenuta nella sua attuale condizione (…)”.
La tutela del patrimonio culturale debba essere valutata in un’ottica complessiva
Nello specifico, la mappa catastale ha permesso di tracciare con chiarezza il perimetro dell’area sottoposta a tutela, infatti, sulla base di tali evidenze il Collegio ha potuto sottolineare come l’identità storica della tenuta, ben definita nella relazione, non possa essere compromessa da una rigida misurazione dell’area, soprattutto considerando che il ricorrente non abbia fornito prove concrete per dimostrare che alcune porzioni tutelate non fossero parte della conformazione originaria della tenuta.
Il tribunale coglie anche l’occasione per ribadire come la tutela del patrimonio culturale debba essere valutata in un’ottica complessiva, considerando il valore unitario dei beni e non solo le singole componenti.
La sentenza del Tar Lazio conferma l’importanza della mappa catastale come strumento essenziale per la tutela del patrimonio culturale, permettendo di definire con precisione i confini dell’area vincolata e contribuendo quindi a preservare l’integrità storica e paesaggistica del complesso.
LA SENTENZA DELLA Tar Lazio n. 4836/2025 È SCARICABILE IN ALLEGATO.

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