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Verso un Testo Unico sulle Rinnovabili: ecco le semplificazioni sulle procedure

Il decreto legislativo approva le nuove tre procedure amministrative per l'installazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile, con l’obiettivo di ridurre i tempi di autorizzazione e semplificare le procedure burocratiche; questi i possibili iter autorizzativi: attività libera, procedura abilitativa semplificata, autorizzazione unica.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 7 agosto, in via preliminare il decreto legislativo che favorirà le nuove procedure amministrative per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il provvedimento, firmato dai ministri Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione), Maria Elisabetta Alberti Casellati (Riforme Istituzionali) e Gilberto Pichetto (Ambiente e Sicurezza Energetica), rappresenta un passo cruciale verso l'accelerazione delle pratiche nell’ambito delle energie rinnovabili.

Il testo prevede una riorganizzazione della normativa vigente razionalizzandola e adeguandola al diritto dell’Unione Europea.

    

Obiettivi delle nuove procedure amministrative per gli impianti FER

Lo scopo principale del nuovo decreto è quello di individuare i regimi amministrativi fondamentali per la realizzazione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, inclusi i sistemi di accumulo e opere connesse.

Il decreto si allinea con gli obiettivi di semplificazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), favorendo la raccolta e unificazione delle normative relative alle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER).

Il testo mira a fornire un riordino complessivo della normativa vigente, con l'obiettivo di razionalizzarla e allinearla agli standard del diritto dell'Unione Europea. Tra i principali intenti, vi è la riduzione degli oneri regolatori, la promozione della competitività, e il supporto all'avvio delle attività economiche e all'installazione e potenziamento degli impianti industriali e domestici.

 

Le tre tipologie di procedure di autorizzazione per le rinnovabili

I criteri previsti dal nuovo schema riducono da cinque a tre gli iter procedurali per la costruzione e l'esercizio degli impianti a fonti rinnovabili, suddividendoli a seconda della tipologia, dimensione e localizzazione degli impianti:

  • 1. attività libera: non richiede atti di assenso o dichiarazioni, salvo vincoli paesaggistici, per i quali l'autorità deve pronunciarsi entro 30 giorni, rispetto ai 45 giorni precedenti. A differenza del precedente regime, che prevedeva la comunicazione per le attività in edilizia libera, non sarà più necessaria la presentazione di alcuna comunicazione, neppure per gli interventi oggi soggetti a dichiarazione di inizio lavori asseverata (DILA).
  • 2.procedura abilitativa semplificata: rivolta a progetti non soggetti a valutazioni ambientali, con una durata che varia tra 30 e 75 giorni, a seconda della complessità e coinvolgimento delle amministrazioni. In passato, questa procedura poteva durare anche due anni. Per le situazioni che richiedono atti di assenso di competenza comunale, si introduce il concetto di silenzio assenso, in sostituzione del silenzio-inadempimento previsto dalla normativa attuale. Nei casi in cui siano coinvolte amministrazioni diverse, è prevista l'indizione della conferenza di servizi, con alcune deroghe al procedimento esistente. Specificamente, se trascorrono 60 giorni dalla presentazione del progetto senza la comunicazione di un diniego motivato da parte delle autorità competenti (per la tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali, salute o pubblica incolumità), il titolo abilitativo sarà considerato perfezionato senza prescrizioni. È prevista, inoltre, la decadenza del titolo nel caso di mancato avvio della realizzazione degli interventi o di non entrata in esercizio dell'impianto entro i termini definiti nel cronoprogramma allegato al progetto.
  • 3. autorizzazione unica: prevista per la progettazione di impianti rilevanti, dovrà essere presentata alla Regione per impianti sotto i 300 megawatt, oltre tale soglia la competenza passa direttamente al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica – MASE.
    Le tempistiche per l’Autorizzazione Unica possono variare da 175 giorni a 420 giorni, in funzione della complessità del progetto e delle eventuali valutazioni ambientali necessarie. Rientrano tra gli interventi sottoposti all’autorizzazione unica anche gli impianti off-shore. Per gli interventi che richiedono l'autorizzazione unica, sono normate le procedure relative alla fase successiva alla presentazione dell'istanza, compresa la verifica della completezza della documentazione e i termini per eventuali integrazioni. Il termine per la conclusione della conferenza è stabilito in 120 giorni a partire dalla prima riunione, ma può essere sospeso per un massimo di 60 giorni per progetti sottoposti a verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (VIA) o per un massimo di 90 giorni in caso di progetti effettivamente sottoposti a VIA.

   

I vantaggi del nuovo schema di decreto

I vantaggi delle procedure semplificate proposte sono state illustrate dagli stessi ministri promotori nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 91 di mercoledì 7 agosto 2024.

Secondo il Ministro Zangrillo, il nuovo schema presenterà enormi vantaggi in quanto comporterà un passo in avanti verso la significativa riduzione del peso burocratico sulle imprese operanti nel settore delle energie rinnovabili, riducendo inoltre l’enorme mole di lavoro a carico delle amministrazioni coinvolte e contribuendo al raggiungimento dell'obiettivo di 200 procedure semplificate nel 2023.

Il Ministro Alberti Casellati sottolinea l'importanza di tale riforma per supportare l'economia verde e incentivare gli investimenti in energie pulite. Secondo Gilberto Pichetto, infine, il provvedimento fissa una cornice unitaria e strategica nel settore delle energie rinnovabili, fondamentale per il futuro del Paese.

In conclusione, l'approvazione di questo schema di decreto rappresenta un passo importante verso la semplificazione delle procedure per le energie rinnovabili in Italia, promuovendo un ambiente favorevole agli investimenti e all'innovazione sostenibile.

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