Valvole DPCV per gli impianti: i vantaggi dell’installazione dei controllori di pressione differenziale
Le valvole di controllo della pressione differenziale (DPCV) per gli impianti sono sempre più impiegate, specialmente nelle ristrutturazioni: tutti i vantaggi.
Quali sono i vantaggi per chi installa le valvole di controllo della pressione differenziale (DPCV) negli impianti di edifici nuovi e in quelli da ristrutturare?
I DPCV sono sempre più impiegati, sia per la loro semplicità e flessibilità sia per il loro ridotto impatto nell’attività di commissioning e soprattutto di manutenzione.
Il funzionamento delle valvole di controllo della pressione differenziale
Nelle applicazioni moderne e soprattutto nelle ristrutturazioni è sempre più comune l’utilizzo di valvole di controllo della pressione differenziale (DPCV).
La valvola può regolare la differenza di pressione tra due punti dell’impianto e mantenerla costante in presenza di mutate condizioni di portata del circuito in cui è installata.
Questo consente da un lato ai circuiti stessi di adattarsi in maniera dinamica alle diverse condizioni di carico accentuando il risparmio energetico e dall’altro di evitare problematiche legate all’eccesso di pressione differenziale che tipicamente genera rumorosità.
La pressione differenziale nominale può essere regolata nell’intervallo compreso tra 5÷30 kPa oppure 25÷60 kPa a seconda delle versioni.
Esiste anche un modello brevettato che include in un solo corpo entrambe le scale di pressione (LOW e HIGH) consentendo in maniera molto comoda di passare da una all’altra con un semplice selettore.
Il valore di set deve essere impostato in accordo con i diagrammi di preregolazione.
La valvola è fornita con un tubo capillare in rame che deve essere collegato alla tubazione di mandata, generalmente alla valvola di bilanciamento statico (Valvola Partner).
La DPCV, che viene montata sulla tubazione di ritorno, è ideale per il bilanciamento di impianti a portata variabile, ad esempio in sistemi con valvole termostatiche o con collettori che controllano più zone dell’abitazione.
La regolazione del circuito idraulico
Dal punto di vista del funzionamento, la regolazione del circuito idraulico avviene tramite la combinazione di due valvole: una valvola di bilanciamento statico (R206B) e quella di controllo pressione differenziale (R206C).
La valvola di bilanciamento statico, installata sul circuito di mandata, viene impostata alla portata massima di progetto ed è collegata tramite un tubo capillare alla valvola di controllo pressione differenziale, installata, come si diceva, sul circuito di ritorno.
In questo modo la valvola è in grado di mantenere costante la pressione differenziale del tratto di impianto interessato al valore di progetto precedentemente impostato.
La membrana (1) aziona il movimento dell’otturatore (2), come conseguenza dell’azione risultante di due forze opposte: dal basso la pressione dell’acqua nella tubazione di ritorno (A) e la molla (3) che tendono ad aprire la valvola, dall’alto la pressione dell’acqua nella tubazione di mandata riportata dal tubo capillare (B) che tende a chiudere la valvola.
Il movimento di apertura e/o chiusura dell’otturatore dipende dal valore di preregolazione che viene impostato durante l’installazione, tramite la vite a brugola di regolazione (4).
Gli schemi applicativi che vedono le DPCV svolgere un ruolo attivo sono molteplici, oltre ai classici radiatori abbiamo infatti anche i pavimenti radianti con teste elettrotermiche e circuiti on-off montati in parallelo su collettori.
Nell’applicazione con collettori per i pavimenti radianti la principale funzione è quella di controllare indirettamente la portata fissando la pressione differenziale a monte dei circuiti.
In questo modo alcuni circuiti apriranno e altri chiuderanno, ma essendo fissa la differenza di pressione ai capi del collettore, i circuiti attivi vedranno le proprie portate operative dinamicamente sotto controllo.
L’applicazione delle DPCV è molto diffusa anche nelle applicazioni con collettori multiutenza che servono più unità abitative, soprattutto in abbinamento alla contabilizzazione del calore.
Dal punto di vista della preselezione e del settaggio corretto delle DPCV la procedura è molto semplice.
Come si nota dal grafico, definita la portata del ramo si sceglie la pressione differenziale in modo che sia sufficiente ad alimentare il terminale più lontano.
Incrociando i due valori si ottiene il punto di settaggio desiderato.
I vantaggi delle valvole di controllo della pressione differenziale
Riassumento, i vantaggi per chi installa i DPCV sono molteplici:
- Controllo dinamico della pressione differenziale;
- Abbattimento di rumorosità dei terminali;
- Controllo dinamico della portata in applicazioni con collettori.
L’insieme di tutte le caratteristiche sopra elencate rende questi dispositivi sempre più impiegati, specialmente nelle ristrutturazioni, sia per la loro semplicità e flessibilità sia per il loro ridotto impatto nell’attività di commissioning e soprattutto di manutenzione.
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