Valutazione dell'affidabilità strutturale dei ponti in cemento amato precompresso

Un progetto per migliorare la sicurezza delle infrastrutture

Le "Giornate Studio Fabre" di Perugia hanno rappresentato un'importante occasione di confronto tra accademici ed esperti nel campo dell'ingegneria strutturale. Tra i temi affrontati, un posto di rilievo è stato occupato dalla valutazione dell'affidabilità strutturale dei ponti in calcestruzzo, argomento approfondito dal professor Michele D'Amato dell'Università della Basilicata.

Il progetto di ricerca illustrato dal professor D'Amato si concentra sulla definizione di metodologie, anche semplificate, per valutare l'affidabilità dei ponti in cemento armato precompresso. L'obiettivo principale è quello di ampliare la conoscenza sulle caratteristiche di questi manufatti, sia dal punto di vista della resistenza dei materiali sia per quanto riguarda i dettagli costruttivi e le azioni che influenzano la loro durabilità.

Uno degli aspetti fondamentali di questa analisi è la valutazione del degrado strutturale, con particolare attenzione al fenomeno della corrosione, elemento chiave nella stima della resistenza residua dei ponti. Per affrontare questa problematica, il gruppo di ricerca ha utilizzato modelli esistenti in letteratura per stimare il degrado e la corrosione dei materiali. Attraverso l'applicazione di coefficienti parziali di sicurezza, sono state quindi elaborate metodologie semplificate per valutare l'affidabilità strutturale e stimare la vita residua delle infrastrutture.

Un altro elemento emerso dalle "Giornate Studio Fabre" è il valore della collaborazione tra le università e gli enti gestori delle infrastrutture. Secondo il professor D'Amato, creare una rete di collaborazione tra istituzioni accademiche è essenziale per condividere conoscenze, metodologie e avanzamenti nel settore dell'ingegneria strutturale.

In questo contesto, il consorzio Fabre rappresenta un modello virtuoso di cooperazione, coinvolgendo non solo le università ma anche enti istituzionali e gestori del territorio. La sinergia tra queste realtà consente di sviluppare progetti di ricerca innovativi e di promuovere l'adozione di strumenti avanzati per la manutenzione e la sicurezza delle infrastrutture.