Valutazione del rischio frana per ponti e viadotti: indagini, monitoraggio e modellazione. In cosa consiste il progetto MARIE

Il progetto MARIE (Methodological Approaches for RIsk assessment in the framework of landslide-bridge IntEraction), presentato dai professori Paolo Simonini (Università di Padova) e Vincenzo Simeone (Politecnico di Bari) durante le "Giornate Studio Fabre di Perugia", si inserisce in un contesto di studio e prevenzione del rischio legato alle infrastrutture, con particolare riferimento ai ponti e alla loro interazione con fenomeni franosi.

Il contesto e la necessità di un approccio moderno al rischio

Nel corso delle sessioni di studio è emerso come, nell'ambito scientifico e istituzionale, il concetto di rischio sia ormai ben consolidato. Tuttavia, rimane fondamentale trasferire questa consapevolezza anche alla sfera politica e normativa, affinché le istituzioni possano adottare regolamentazioni moderne e flessibili. Attualmente, molte delle normative in vigore risultano obsolete, rendendo necessario un aggiornamento che permetta di adottare strategie più efficaci per la sicurezza infrastrutturale.

Un esempio significativo è rappresentato dall'evoluzione normativa dal DPR 753 verso standard più adeguati. L'obiettivo è abbandonare normative ormai superate per abbracciare un approccio moderno che consenta una gestione più efficace della sicurezza, passando da un modello di responsabilità assoluta a una "Just Culture". Questo nuovo paradigma mira a incentivare il miglioramento continuo e a evitare il rischio che l'eccesso di responsabilità porti a soluzioni inadeguate o a una gestione superficiale del rischio.

L'importanza della condivisione delle conoscenze è stata evidenziata attraverso l'esempio del crollo del ponte sul Magra ad Albiano, un caso che ha richiesto un'analisi approfondita delle cause, tra cui la presenza di una frana. L'episodio ha sottolineato l'importanza della raccolta dati e della conoscenza storica delle infrastrutture, evidenziando come alcune strutture abbiano dimostrato una resistenza straordinaria nonostante modifiche strutturali nel corso degli anni.

Il progetto MARIE: approcci metodologici per lo studio di interazione tra ponti e frane

Il Progetto MARIE: obiettivi e struttura

Il progetto MARIE nasce con l'obiettivo di approfondire le interazioni tra frane e infrastrutture, attraverso un approccio multidisciplinare che coinvolge otto università italiane: Padova, Pisa, Perugia, Camerino, Brescia, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano e Politecnico di Bari.

Ecco gli obiettivi principali: 

• Raccogliere esperienze e dati relativi alle frane e al loro impatto sulle infrastrutture.
• Identificare le tipologie di frane che possono impattare sui ponti e definire metodologie di indagine e monitoraggio efficaci.
• Sviluppare strumenti di analisi e valutazione del rischio, ottimizzando l'uso delle risorse per le ispezioni e il monitoraggio.
• Proporre strategie di mitigazione del rischio e strumenti normativi aggiornati per migliorare la sicurezza infrastrutturale.

Metodologia e fasi del progetto

Il progetto MARIE si articola in diverse fasi di lavoro:

1. Analisi dello stato dell'arte:
   • Revisione della letteratura scientifica internazionale per identificare studi esistenti sul tema.
   • Analisi della normativa vigente e delle linee guida in materia di sicurezza infrastrutturale.
   • Raccolta di dati sulle ispezioni condotte dal Consorzio Fabre e dagli enti di ricerca coinvolti.
2. Studio dei fenomeni di interazione frana-ponte:
   • Analisi delle diverse tipologie di frane e della loro interazione con i ponti.
   • Valutazione delle condizioni delle fondazioni e dei quadri fessurativi delle strutture.
   • Studio delle dinamiche di spostamento e rotazione delle infrastrutture.
3. Definizione di protocolli di monitoraggio e verifica:
   • Sviluppo di protocolli di ispezione speciale e di valutazione della sicurezza.
   • Applicazione di tecnologie innovative, tra cui monitoraggi satellitari, droni e intelligenza artificiale.
   • Identificazione di indicatori di rischio per la previsione di fenomeni franosi.
4. Gestione del rischio e proposta di strategie operative:
   • Definizione di strategie per la gestione del rischio su scala locale e di bacino.
   • Elaborazione di linee guida operative per la mitigazione del rischio.
   • Sviluppo di strumenti per l’analisi e la prevenzione, basati su modelli matematici e approcci innovativi.

Risultati attesi e prossimi passi

Il progetto, della durata di 12 mesi, ha già iniziato a raccogliere dati e analizzare casi studio, con l'obiettivo di produrre risultati concreti e applicabili. Tra gli esiti attesi vi sono:

• La creazione di un database di casi di interazione frana-infrastruttura.
• L'elaborazione di modelli predittivi per migliorare la gestione del rischio.
• La produzione di linee guida aggiornate per supportare la normativa vigente.