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Urbanistica: presentato il ddl e partita l’inchiesta pubblica

In gioco c'è il futuro del Paese che passa attraverso le città e le infrastrutture, il mondo è cambiato ma dal 1942 non si è fatta una nuova legge sull'urbanistica

Urbanistica: presentato il ddl e partita l’inchiesta pubblica
 
"In gioco c'è il futuro del Paese che passa attraverso le città e le infrastrutture, il mondo è cambiato ma dal 1942 non si è fatta una nuova legge sull'urbanistica".
Con queste le parole il Ministro Maurizio Lupi ha presentato oggi in un dibattito pubblico all Auditorium del Maxxi di Roma il nuovo disegno di legge su "Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana" che ridefinisce, integra e rinnova le norme urbanistiche di valenza nazionale, ferme al 1942
 
Nel corso della presentazione il Ministro ha indicato alcune proposte e in particolare:? 
1.    La creazione di una Conferenza semestrale del governo del territorio, aperta a tutti gli esperti coinvolti a vario titolo nella materia in modo da non avere solo approcci  settoriali all'argomento. Quindi: urbanisti, architetti, ingegneri, agronomi, storici, sociologi, geologi, economisti ecc.?
2.    Una Sessione del Consiglio Informale dei Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti della UE che si terrà a Milano dal 14al 16 settembre prossimo dedicata a infrastrutture e mobilità delle città a cui interverranno i sindaci delle grandi città europee;?
3.    La predisposizione di un Regolamento edilizio quadro al quale possano riferirsi i comuni per poi adattarli al proprio territorio: 'In Italia - ha detto il ministro- abbiamo 8000 regolamenti edilizi comunali, difficile pensare a un governo del territorio in queste condizioni".? ?Per consultare il testo del Disegno di legge o per ulteriori approfondimenti vai alla sezione del sito del ministero relativa alla consultazione pubblica 
Link al DOCUMENTO: www.mit.gov.it/mit/mop_all.php
 
Il documento, che è stato presentato nei dettagli dal Prof. Francesco Karrer, che fa parte della commissione "Rinnovo urbano", istituita presso la Segreteria Tecnica del Ministero e si compone di 20 articoli, non ha carattere meramente procedurale, ma  intende integrare procedure e politiche pubbliche territoriali. Inoltre, una seconda finalità è quella di fornire una strumentazione aggiornata per il coordinamento delle politiche settoriali che incidono sugli usi e le trasformazioni del territorio.
Partendo dalle nuove finalità di un'urbanistica del rinnovo e non più dell'espansione della città, il disegno di legge ha lo scopo di fornire alla ricchissima esperienza legislativa regionale un quadro omogeneo di norme di principio sui temi della proprietà immobiliare, sia pubblico/collettiva che privata, dell'uso razionale della risorsa suolo, della qualificazione del servizio di edilizia residenziale sociale e degli strumenti più idonei alla sua promozione.
Fuori da ogni logica competitiva - o peggio conflittuale - fra i diversi livelli di governo, la legge nazionale è concepita come strumento a disposizione degli enti territoriali per cogliere meglio le opportunità offerte dalle strategie europee in materia di sviluppo urbano e territoriale.
La bozza del testo è oggetto di consultazione pubblica on-line, che resterà aperta fino al 15 settembre per la raccolta di proposte e spunti critici. Tali contributi, in forma mirata come emendamento al testo, o sotto forma di riflessioni sulla materia,  potranno essere inviate al seguente indirizzo e-mail: lecittavivibili@mit.gov.it utilizzando possibilmente la scheda allegata.
La  nostra redazione ha sentito a caldo Francesco Karrer, coordinatore della commissione “Rinnovo Urbano” e alcune importanti figure del settore.
Karrer evidenzia come si sia voluto parlare di programmazione e progettazione urbana, proprio per semplificare il modello normativo portandolo a due livelli: preparatorio e concreto. Si tratta infatti di un DDL non solo di principi, ma con molti contenuti contingenti: politica del territorio, rinnovo urbano, riduzione dell’espansione, valorizzazione degli interventi sull’esistente, piani di ristrutturazione urbanistica e fiscalità. Quest’ultima rappresenta una grande novità, che va nella direzione dell’integrazione di tutti gli aspetti che possono influire per una nuova e più moderna gestione del territorio.
 
Per Maurizio Tira, presidente di CENSU, il DDL è importante perché riprende una materia che da troppo tempo era trascurata dal normatore. Apprezzabile quindi l’intervento del Ministro Lupi e del Prof. Karrer, e condivisibili i contenuti del documento. Semmai, se si può imputare qualcosa è che non tutti gli argomenti importanti per l’urbanistica sono stati trattati, e quindi sarà necessario procedere a una integrazione.
 
Positivi anche i commenti di Silvia Viviani, presidente di INU, che ovviamente avvierà una riflessione attenta sul documento. Condivisa l’opinione di Tira che occorra integrare il documento, e soprattutto rafforzare il raccordo fra tutti i provvedimenti in atto. Per la Viviani il DDL deve avere la forza di guardare al futuro, e quini essere il più asciutto possibile e in grado di imprimere al paese  una maggiore attenzione per il rispetto dei capisaldi della protezione ambientale e  paesagista. In questo sarà fondamentale riconoscere la centralità del progetto, superando  il concetto di confine geografico. Per la Viviani dentro la proposta del DDL c’è tutto il meglio del riformismo regionale, ma occorre proseguire su questa via puntando a una maggiore attenzione per  le “aree vaste”, superando il limite della discussione metropolitano/non metropolitano.
 
Per Armando Zambrano questo provvedimento  rimette al centro del dibattito politico la materia del “governo del suolo” lasciata per troppo tempo all’iniziativa della regioni, che hanno prodotto riferimenti spesso tra loro contrastanti e hanno di fatto trasformato questo paese in un far west normativo. Per Zambrano occorre quindi capire come questa normativa verrà attuata rispetto alle norme “concorrenti” e sarà importante veedere cosa succederà con la riforma dell’articolo quinto della costituzione. Il Presidente del CNI evidenzia come gli ingegneri da tempo si occupano di urbanistica e questa materia debba essere ancora più al centro dell’attività degli ordini. Il CNI farà delle osservazioni coordinandosi con il CENSU, soprattutto per dare maggiore peso al tema del RIUSO. Un regolamento unico che faccia da stimolo per tutte le normative, sicurezza degli impianti, delle costruzioni e il risparmio energetico, anche perché è necessario che Urbanistica e Edilizia possano viaggiare insieme.
 
Per Alessandro Marata, Consigliere del CNAPPC i principi sono condivisibili e l’impressione e decisamente buona, anche perché dopo 70 anni si parla finalmente di una legge del governo del territorio. La speranza è che però non ci voglia molto tempo per finire l’iter normativo e che anche la parte attuativa sia completata in tempi rapidi. Marata sottolinea come il DDL riprenda per iscritto molti dei temi che il CNAPPC sta trattando da tempo, come la rigenerazione urbana sostenibile, e che gli architetti interverranno con spirito costruttivo e pratico.
 
Di parere opposto Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente,  per il quale l’unico aspetto positivo del DDL è che si apre a una discussione, e che quindi permetta di presentare osservazioni: questa è senz’altro una novità positiva per il paese. Critico invece sui contenuti, perché per Legambiente manca del DDL una visione di un futuro delle città e del territorio. Con questo documento infatti il paese può scegliere se fermare il consumo, ma anche di non farlo, di avviare la rigenerazione urbana, ma anche di non farlo, e invece apre ai privati, dandogli un potere che non esiste nella normativa attuale, e infine non affronta questioni vere come la semplificazione. Per questo giudizio è ad oggi fortemente negativo.          
 
Sul suo sito Ermete Realacci è positivo sul provvedimento “La bozza del disegno di legge presentato oggi dal ministro Lupi è un importante  contributo per una nuova normativa sul governo del territorio. Quando verrà formalizzato potrà essere messo in discussione insieme  alle altre proposte già presentate in Parlamento. È importante puntare su una nuova edilizia che muti rotta rispetto al passato e faccia i conti con i cambiamenti indotti anche dalla crisi.” Infatti occorrerà “Puntare sul recupero e la manutenzione del patrimonio edilizio esistente, sulla qualità delle città e sulla bellezza, contrastare il consumo di territorio, favorire la messa in sicurezza degli edifici e il risparmio energetico come chiesto anche dall’Europa.”
 
Segnaliamo che questo argomento sarà approfondito all’interno del FORUM di SAIE “COSTRUIAMO LE CITTA’DEL FUTURO” con alcuni incontri dedicati alla Rigenerazione Urbana Sostenibile, alla semplificazione normativa e alle città intelligenti.
 
LINK al sito di inchiesta: http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=3387
 

Ecco il sommari del Documento
 
PRINCIPI IN MATERIA DI POLITICHE PUBBLICHE TERRITORIALI E TRASFORMAZIONE URBANA

Titolo I

PRINCIPI FONDAMENTALI IN MATERIA DI GOVERNO DEL TERRITORIO, PROPRIETÀ IMMOBILIARE E ACCORDI PUBBLICO-PRIVATO

Capo I

Politiche pubbliche territoriali, principi fondamentali del governo del territorio, principi della pianificazione e relativi strumenti

Art. 1- Oggetto e finalità della legge

Art. 2 - Linee strategiche, finalità e principi per l’esercizio delle competenze
Art. 3 - Compiti e funzioni dello Stato
Art. 4 - Potere sostitutivo
Art. 5 - Principi e strumenti di coordinamento delle politiche in materia di “governo del territorio” e della pianificazione
Art. 6 - Dotazioni territoriali essenziali e ambiti territoriali unitari
Art. 7 - Pianificazione territoriale di area vasta e comunale
 
Capo II

Principi e strumenti a garanzia del trattamento unitario ed equo della proprietà privata e fiscalità immobiliare

Art. 8 - Tutela della proprietà e indifferenza delle posizioni proprietarie

Art. 9 - Fiscalità immobiliare
Art. 10 - Perequazione
Art. 11 - Compensazione
Art. 12 - Trasferibilità e commercializzazione dei diritti edificatori
Art. 13 - Premialità
 
Capo III

Accordi tra amministrazione e privati in ambito urbanistico e giurisdizione

Art 14 - Accordi urbanistici

Art. 15 - Giurisdizione e strumenti di tutela
 
Titolo II

POLITICHE URBANE, EDILIZIA SOCIALE E SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA EDILIZIA

Art 16 - Rinnovo urbano

Art. 17 - Attuazione delle politiche di rinnovo urbano
Art. 18 - Edilizia residenziale sociale. Qualificazione del servizio
Art.19 - Edilizia residenziale sociale. Principi e forme
 
Link al DOCUMENTO: www.mit.gov.it/mit/mop_all.php
 
 
 
 

 

Il testo dell’Intervento del Ministro Maurizio Lupi

 

 

"L'azione del Governo italiano, in questi mesi, è indirizzata a sostenere con decisione un percorso di ritorno alla crescita attraverso il rafforzamento della domanda interna, in particolare degli investimenti.?Questo percorso può incidere in profondità a due condizioni: la prima è che l'Europa attui finalmente politiche di supporto alla crescita, e sarà questo l'obiettivo del semestre di Presidenza italiana; la seconda è che le misure urgenti di stimolo che il nostro Paese sta adottando si accompagnino al superamento di condizioni di incertezza che ancora caratterizzano il "sistema Italia", cioè a quei processi di riforma radicale del Paese che non possono essere oggetto di provvedimenti legislativi d'urgenza.?L'idea che ha sostenuto il lavoro che qui si presenta si riconnette a questa finalità più generale che il Governo si è dato.?Tracciare, dopo oltre 70 anni, un disegno nuovo di governance delle trasformazioni e degli usi del territorio deve dunque contribuire a dare lineamenti concreti a questo programma riformista a 360 gradi.?In questo caso lo scopo è ricentrare la legislazione nazionale sull'obiettivo della sinergia fra politiche pubbliche nazionali e strategie europee di sviluppo urbano e territoriale.?Alcuni elementi di contenuto possono aiutare a cogliere meglio questo indirizzo. Innanzi tutto, il disegno che abbiamo in mente non si limita alle "procedure urbanistiche", ma coniuga procedure e contenuti territoriali e urbanistici, che si chiamano oggi rinnovo/rigenerazione della città esistente, politiche abitative ispirate alla logica del «social housing», riduzione dell'occupazione del suolo.?Un secondo carattere distintivo della proposta sta nella riconquista dello spazio dello Stato nella politica territoriale. Nessun riflesso centralistico, ma – al contrario – l'assunzione della responsabilità di misurarsi con l'integrazione delle politiche pubbliche di settore, «solidarizzandole» in una azione pubblica territoriale unitaria. Senza strutturare questo livello superiore di responsabilità non sarà possibile ridurre quella entropia, percepita come incertezza dagli stakeholders, che è oggi uno dei punti di maggiore debolezza subìto da tutti i sistemi territoriali locali.?Il disegno di legge riconfigura lo statuto della proprietà - pubblica/collettiva e privata – mettendolo al riparo dai rischi di eccessi che a volte caratterizzano l'azione pubblica sulla proprietà privata e, all'opposto, sottraendo spazi di deresponsabilizzazione di quest'ultima.?Infine, viene riproposta l'esigenza e l'urgenza di una rivisitazione della fiscalità immobiliare e territoriale, per farne un alleato e non un (altro) nemico dell'urbanistica.?L'ambizione è comporre un primo tassello del nuovo ordinamento legislativo italiano che dovrà emergere dall'attraversamento della crisi e che dovrà essere - è questa la nostra sfida - un ordinamento più lineare, più innovativo negli strumenti del welfare, più in sintonia con le dinamiche dell'economia contemporanea e, insieme, più rispettoso dei diritti del cittadino.?Ringrazio di cuore per la qualificata attività svolta i componenti del Gruppo di lavoro "Rinnovo urbano", istituito presso la mia Segreteria Tecnica: Antonio Anzani, Guido Bardelli, Carlo Cerami, Mariangela Di Giandomenico, Massimo Ghiloni, Antonino Iacoviello, Francesco Karrer, Stelio Mangiameli, Rosario Manzo, Stefano Mantella, Ezio Micelli, Livia Salvini, Errico Stravato, Vincenzo Tondi della Mura. Il loro impegno è stato, e continuerà ad essere, indispensabile all'obiettivo che mi sono dato, di riportare l'elaborazione di provvedimenti innovativi sul governo del territorio nella loro sede storica e più propria, l'ex Ministero dei Lavori Pubblici, oggi Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".?