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UNI: Una norma per la figura del Project Manager

Ancor prima della entrata in vigore la legge 4/2013 che reca disposizioni in materia di professioni non organizzate, l’UNI ha svolto una attenta attività di normazione in tema di qualificazione professionale, nell’ottica di una piena “riconoscibilità” di specifiche conoscenze e competenze appartenenti a realtà a volte non assimilate o non valorizzate abbastanza nel mondo del lavoro.

Alla figura del Project Manager sono ora dedicati gli sforzi di un apposito gruppo di lavoro UNI che, coordinato da Pier Luigi Guida, sta ora concludendo i lavori di elaborazione di un progetto di norma destinato ad avere un sicuro impatto per chi opera nel settore.

“In Italia la figura del Project Manager non è stata sinora qualificata in maniera puntuale”, spiega Pier Luigi Guida. “E' una professione che riguarda in modo trasversale un ampio spettro di attività che vanno dalle grandi opere pubbliche ai piccoli progetti informatici”. Insomma, gli ambiti in cui un Project Manager può dispiegare la propria professionalità sia nel settore pubblico che privato sono veramente vari e articolati.

“La norma che stiamo elaborando”, prosegue Guida, “segue il modello delle norme già esistenti sulle professioni non regolamentate: riguarda le cosiddette competenze, che si sviluppano in conoscenze e abilità. Per quanto riguarda le conoscenze ci siamo basati sulla norma UNI ISO 21500. Le abilità – ivi comprese le cosiddette competenze 'soft', cioè comportamentali - completano il quadro di questa norma sulla figura professionale del Project Manager. E’ opportuno anche sottolineare”, aggiunge Guida, “che la norma UNI ISO 21500 è basata sui processi (‘process based’) ed è dunque perfettamente allineata con la nuova UNI EN ISO 9001”.

Una norma che qualifichi la professione è senza dubbio oggetto di interesse ed attenzione da parte degli addetti ai lavori. Il GL "Project management", che si è occupato del progetto, proprio per la natura trasversale dell’attività che è stata chiamato a trattare riunisce esperti in rappresentanza sia della commissione “Servizi” che della commissione “Gestione per la qualità e metodi statistici”.

Un lavoro congiunto, dunque, che si è rivelato lungo ma proficuo, per il quale è lecito nutrire le giuste aspettative.
“In termini generali ci aspettiamo che il termine ‘project manager’ trovi finalmente stabile e corretta dimora nel vocabolario italiano. E ovviamente ci aspettiamo un riconoscimento del lessico della disciplina, così come del ruolo di tale figura e dei metodi, tecniche e strumenti del mestiere”.

Anche a livello internazionale le novità non mancano in questo ambito.
“L'ISO/TC 258 sta rilanciando la propria attività con altri progetti già ben avviati che riguardano la ‘governance’ dei progetti, il 'programme management' - cioè la gestione dei programmi, intendendo con questo termine l'insieme dei progetti correlati tra loro da un obiettivo strategico - e il ‘portfolio management’, ovvero la gestione dell'insieme dei progetti e programmi di cui bisogna decidere, in ottica di ottimizzazione, l'avvio, il sequenziamento, l'allocazione delle risorse e così via”.
Un’attività ambiziosa che il GL UNI seguirà con attenzione.

L’intervista completa a Pier Luigi Guida è disponibile sul Canale UNI di YouTube: LINK