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Una torre ad altissima efficienza: la NZE2 Tower

Il contesto

Il progetto si inserisce nel contesto urbano di Milano, non lontano dalla sede della Fondazione Prada, e ben si inquadra nell’ambito del processo di trasformazione che sta interessando le aree limitrofe agli scali ferroviari milanesi, vero e proprio fulcro dei futuri sviluppi urbanistici del capoluogo lombardo.

Il futuro fabbricato si inserirà e svilupperà su spazi oggi occupati da edifici terziari dismessi, replicando uno schema vincente già proposto dalla Committenza (Vittoria Assicurazioni, con il direttore dell’area immobiliare geom. Maurizio Aloise, e il Project Manager arch. Antonio Villa). Infatti, proprio il riutilizzo di quelli che erano un tempo spazi produttivi ormai abbandonati, ha portato alla realizzazione del prestigioso complesso residenziale “Parco Vittoria” (progetto arch. Guido Canali) e del complesso direzionale “Parco Vittoria Business Center”  (progetto arch. Gino Valle) sorti sull’area ex Alfa Romeo  nel quartiere del Portello, zona occidentale di Milano.

Nel caso della NZE2 Tower, che sorgerà invece nella zona sud di Milano, i progettisti, gli architetti Fabio Gobbin e Federico Colletta dello Studio CO3 Progetti, hanno concepito un edificio alto fortemente innovativo, interamente articolato sulla compenetrazione e sull’incastro di volumi di diversa altezza.

Nel corso della progettazione è stata posta particolare attenzione al rispetto dei requisiti energetici ed architettonici indicati dalla normativa regionale, nazionale e internazionale.

Il concept energetico ed impiantistico, interamente sviluppato dalla C2R Energy Consulting (ingg. Luca Rollino e Lidia Tulipano), prevede un edificio totalmente gas-free, caratterizzato da consumi energetici ridottissimi ed emissioni in ambiente pressoché nulle. L’edificio è totalmente indipendente dai combustibili fossili, ed utilizza solo energia elettrica, in massima parte autoprodotta tramite pannelli fotovoltaici installati in copertura e totalmente inseriti nel contesto architettonico.  Si tratta di uno dei primi esempi in Italia di edifici di grande altezza totalmente a energia ed emissioni quasi zero.

Il complesso è caratterizzato da un edificio più basso, costituito da 3 piani e di tipologia a stecca, e da un edificio a torre, di complessivi 16 piani. Entrambi gli edifici presentano ampie aperture vetrate, opportunamente schermate in modo tale da evitare situazioni di discomfort termico interno nella stagione estiva.

torre-adamello-render.JPG 

Figura 1 – Il progetto.

La progettazione energetica

In tutte le fasi della progettazione sono state effettuate delle scelte architettoniche e tecnologiche, operate e coordinate dal Project Manager, tali da rendere l’edificio ad energia quasi zero (NZEB), con ridottissime emissioni ambientali.  Contemporaneamente, l’attenzione dei progettisti è stata quella di realizzare una costruzione in grado di garantire un’elevata qualità di comfort interno e di IAQ.

Sono stati infatti definiti dei componenti di involucro, trasparente ed opaco, sia verticale che orizzontale, le cui caratteristiche sono molto più performanti rispetto ai già severi limiti della legislazione lombarda. Il confort acustico e termo igrometrico godrà enormemente di tali scelte, garantendo elevati livelli prestazionali. La progettazione è stata guidata anche da altri parametri decisionali, quali la rapidità di posa, la sicurezza e la minimizzazione dei costi realizzativi, utilizzando appositi strumenti decisionali (quali ad esempio la Metodologia Cost Optimal) che hanno permesso di individuare la soluzione esecutiva ottimale, riducendo al minimo il costo di gestione dell’edificio, valutato nell’intera vita utile prevista.

L’involucro opaco verticale è costituito da una chiusura realizzata con blocchi in laterizio e isolamento a cappotto con pannelli isolanti di diversi materiali. La coibentazione posta in modo uniforme sulle superfici esterne permette l’eliminazione dei ponti termici, annullando di fatto il rischio di condensa interstiziale e superficiale (e la conseguente formazione di muffe).

L’involucro opaco orizzontale invece è costituito da pannelli-cassero autoportanti a geometria variabile, realizzati in materiale dotato di elevate capacità coibentanti, con ulteriore uso di pannelli isolanti caratterizzati da ridottissime conduttività termiche. La tipologia di elementi portanti scelti permette di facilitarne la movimentazione e la posa in opera in cantiere, riducendo quindi l’impiego di attrezzature, ottenendo una migliore risposta sismica rispetto al solaio in latero-cemento (grazie alla riduzione della massa), altissime prestazioni di resistenza al fuoco e una coibentazione totale, grazie alla continuità dell’isolamento anche sotto i travetti portanti.

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