Una nuova anima per i Docks di Marsiglia
Una nuova anima per i Docks di Marsigliagrazie allo studio 5 1AA
Un intervento di rigenerazione urbana in cui lo studio 5+1AA ha dato vita ad una sequenza di corti sorprendenti e inaspettate, allo stesso tempo salotto urbano, porta verso il mare ed elemento di connessione con la città storica
5+1AA Alfonso Femia Gianluca Peluffo Simonetta Cenci Nicola Spinetto ha vinto nel 2009 il concorso per la riqualificazione degli spazi al piano terra e dei piani interrati dei Docks di Marsiglia, spazi che rappresentano una superficie totale di 21.650m². Il progetto fortemente voluto da Constructa Urban System vede la stessa come Committenza delegata al fianco di JP Morgan Asset Management che ha creduto in un progetto innovativo nel concept e nell’architettura.
Storicamente i Docks sono posizionati sulla linea di demarcazione tra il mare e la città, questo taglio forte e netto del territorio ha permesso agli architetti Alfonso Femia e Gianluca Peluffo di trasformarlo in un luogo di dialogo. Il loro concetto ha come vocazione l’integrazione delle due anime della città, quella urbana e quella marittima. I Docks diventano un luogo permeabile e poroso creando un paesaggio tra città e natura. Questa relazione si sviluppa attraverso i due assi Nord-Sud ed Est-Ovest, il Nord per la città contemporanea, il Sud per la città storica, l’Oriente per la città moderna e l’Occidente per il porto riconquistato.
Viene così a ricrearsi un luogo in continuità con il sistema longitudinale grazie agli edifici alle estremità dei Docks che si affacciano rispettivamente sulle due piazze, una storica, la Place de la Joliette e l’altra invece, in fase di nascita, la Place de la Méditerranée. Il progetto diventa quindi un “nodo” urbano di scambio e interazione tra due parti di Marsiglia.
Gli architetti reinterpretano anche l’organizzazione degli spazi che comunicano tra di loro, con la città e il mare e creano un nuovo luogo di socialità fortemente marcato dal tema del territorio del Mediterraneo.
La proposta di 5+1AA prevede un intervento nel seminterrato dei Docks per passare da un sistema chiuso ad un sistema aperto articolato con penetrazioni, trasparenze, creando un luogo che si estende fino al mare. Il progetto ha ridefinito le quattro corti in aree commerciali, artistiche e culturali, che si estendono dall’interno verso le due piazze esterne e le due vie adiacenti, creando così quattro pause all’interno di un percorso trasversale.
Il Porto, il Villaggio e il Mercato sono i tre temi che, grazie a materiali sorprendenti, scenografie inattese e piante adattate, punteggiano i nuovi spazi di questo edificio simbolo di Marsiglia.
« La dimensione intima dell’edificio, la scoperta di una sequenza di spazi condivisibili permettono di inventare un nuovo luogo pubblico contemporaneo » Affermano gli architetti. « Ridare il diritto alla materia. Progettare spazi in maniera sensuale, reattivi alla luce, alla nostra immaginazione e alla nostra sensualità. »
«Percorrendo l’intero edificio a partire dalla facciata a sud, sul fronte della Place de la Joliette, abbiamo cercato di raccontare il tema del Mediterraneo, con una prima corte rivestita in ceramica blu che si dissolve nel bianco del cielo.
La ceramica posata pezzo a pezzo, con il craquelè di finitura, nella seconda corte si distacca dalla facciata – racconta Alfonso Femia, socio di 5+1AA – e attraverso un sistema di veli cambia il rapporto tra il sistema di foglie verdi e l’edificio retrostante. Nelle prime due corti dedicate al mare e al paesaggio verde i materiali prevalenti sono il legno e la ceramica
La natura entra con forza nella terza corte, dove si fa più deciso il rapporto con la pietra e con la struttura preesistente. Nella quarta corte, quella dedicata al mercato, si è lavorando con l’ordine gigante della struttura del primo ‘900 realizzando un sistema di vele sospese che toccano il perimetro in un solo punto». Alfonso Femia descrive così il percorso all’interno dei Docks, «dopo una successione di elementi traversali, mai longitudinali – spiega l’architetto – si esce all’esterno, si fa un’inversione a U, e ci si trova di fronte alla grande facciata riempita di parole».
«Abbiamo realizzato un progetto unico, molto diverso da un ordinario centro commerciale. JP Morgan ha deciso infatti di investire in questo sviluppo e in questa città, scommettendo su quest’area in grande trasformazione, dopo un’iniziale scetticismo nei confronti dell’innovazione proposta. Siamo rimasti molto colpiti dalla capacità del progetto di recuperare la memoria – racconta Chester Barnes, Managing Director JP Morgan - sono state scavate delle corti interne, siamo riusciti a dare grande valore agli spazi esistenti e inutilizzati a quota zero, è stata gestita in tempi veloci un’operazione complessa, creando un edificio eccezionale con un mix di negozi a piano terra e con gli uffici ai piani superiori ».
La pietra di Provenza, il lavoro fatto a mano da Dumez e Mattout sono l’inizio di un viaggio sulla materia che ha portato ai Docks di Marsiglia la natura delle piante e dei fiori di Pistoia/Firenze (Gruppo Giardini), la ceramica di Albisola del maestro Danilo Trogu, i 7 blu realizzati in ceramica a Modena (Casalgrande Padana), gli specchi di vetro da Murano/Venezia (Ferro Murano), il legno ricercato e assemblato da Rosavenda (Piemonte Parquet), l’alluminio ritagliato da Cossato (Brovetto) nel Piemonte, la maglia metallica, l’acciaio e il savoir-faire da Torino (Bodino Engineering), le vetrine da Bergamo (Effegieffe) e le linee luminose da Milano (Castaldi Lighting.).
Un viaggio tra Francia e Italia con artisti, artigiani, industriali che, con gli architetti e l’impresa hanno ricreato il dialogo virtuoso che ha permesso la realizzazione della nuova anima dei Docks di Marsiglia.
Note sulla posa della ceramica e della pietra (...)
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calendario
2009: concorso internazionale, progetto vincitore
2010: Progetto preliminare e definitivo
2012: Progetto esescutivo
2013: apertura cantiere ed inizio lavori
2015: completamento
note
concorso internazionale: progetto vincitore
awards:
Premio come Miglior Centro Commerciale ai “MIPIM Awards 2016”
Primo Premio “Grand Prix Casalgrande Padana – La ceramica e il progetto” 2016
Primo Premio nella categoria “redevelopment” ai The Plan International Awards 2016
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