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Una casa che respira? No, grazie

Parliamo di tenuta all'aria che è una specifica tecnica degli edifici ancora poco nota ma estremamente importante. Spesso si confonde la “respirazione” con la “traspirazione” e possono nascere problemi.

La casa salubre non "respira", ma "traspira"

Da anni gira ossessivo, sui giornali e sulla rete, uno slogan che, approfittando del nostro ormai struggente bisogno di riavvicinarci alla sobrietà e ai ritmi della natura, insinua, in modo subdolo, che “la casa salubre è la casa che respira” e che, pertanto, anche le sue pareti devono “respirare”.

Ma non è proprio così. Anzi, è proprio vero il contrario: la casa salubre è proprio la casa che non respira ma che, invece, traspira. Questa affermazione può sembrare solo un gioco di parole.

Invece, contiene alcuni concetti molto importanti che è bene chiarire subito per poter poi comprendere appieno cos'è una casa salubre e ben costruita:

  • “respirare” significa introdurre ed espellere “aria”
  • “traspirare” significa farsi attraversare unicamente dal “vapore acqueo” che è contenuto nell’aria

Noi introduciamo aria (e il vapore acqueo contenuto in essa!) attraverso la bocca e il naso (cioè respiriamo), mentre la nostra pelle espelle il vapore (traspirazione tramite il sudore), ma non l’aria.

 

La tenuta all'aria, importante ma poco conosciuta (ancora per poco)

Il concetto funzionale della Tenuta all’aria (per impedire alla casa di respirare) è ancora poco conosciuto sia dai progettisti che dalle imprese e committenti, principalmente perché, almeno fino al giugno 2022, non è stato un adempimento richiesto dalle leggi edilizie né impiantistiche statali.

La necessità di garantire un livello certo di Tenuta all’aria è stata sempre, invece, parte integrante, e fondamentale, dei protocolli di qualità quali CasaClima, Passivhaus e Minergie, i quali intendono garantire performance costruttive molto elevate in termini di comfort abitativo, di efficienza energetica e di qualità del costruito.

Nel giugno 2022 per la prima volta la Tenuta all’aria è diventata criterio costruttivo richiesto in sede di legislazione nazionale perché è stata inserita nella revisione dei CAM, cioè i Criteri Ambientali Minimi da applicare agli appalti pubblici. con il Decreto 23 giugno 2022 n. 256 del Ministero della Transizione Ecologica pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 183 del 6 agosto 2022.

 

Ermeticità

Il concetto funzionale di “ermeticità” (cioè di impedimento dello scambio di aria interno/esterno) viene esplicitato in due diverse declinazioni indicate come “tenuta all’aria” quando si intende evitare che l’aria interna fuoriesca o che penetri nelle pareti d’ambito e con “tenuta al vento e alla pioggia” quando si vuole evitare che gli agenti atmosferici esterni penetrino all’interno dell’edificio o all’interno delle pareti.

Si tratta di concetti fra loro diversi sia in termini funzionali che di soluzione operativa.

 

Tenuta all'aria

La “tenuta all’aria” viene realizzata per le seguenti necessità costruttive e funzionali:

1. evitare la fuoriuscita non controllata dell’aria fra l’ambiente interno e l’ambiente esterno

La casa viene resa internamente stagna in modo che l’aria contenuta all’interno possa fuoriuscire solo in maniera controllata attraverso le finestre, quando sono aperte, o attraverso l’impianto di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata). La tenuta all’aria evita, quindi, che l’aria interna possa fuoriuscire in maniera non voluta attraverso fori murari (quali ad esempio prese d’aria o canne di ventilazione), canaline elettriche (quali ad esempio quelle che portano i cavi elettrici sui balconi o al citofono), le condotte impiantistiche (quali ad esempio condotte di scarico o collegamenti alle unità esterne), spifferi (quali ad esempio quelli presenti nei serramenti quando le guarnizioni delle ante non chiudono bene, o quando non è stato curato il nodo muro-controtelaio o il nodo controtelaio-telaio fisso).

Perché

  • In regime invernale l’aria interna viene riscaldata e pertanto la sua fuoriuscita comporta un elevato dispendio energetico;
  • la mancata ermeticità può compromettere il corretto funzionamento dell’impianto di VMC che si basa su un corretto bilanciamento fra l’aria immessa e quelle espulsa.

  

2. evitare che l’aria interna penetri all’interno delle stratigrafie delle pareti d’ambito

La casa viene resa internamente stagna in modo che l’aria non possa penetrare all’interno delle stratigrafie delle pareti perimetrali esterne (il muro non respira, ma traspira).

Perché

L’aria in ambiente contiene al suo interno una percentuale di umidità (vapore acqueo) compresa nell’intervallo 40-60%, anche se spesso risulta più alta a causa del comportamento degli abitanti (poche aperture giornaliere delle finestre, presenza di piante, asciugatura dei panni in luoghi poco aerati…).

L’aria, penetrando all’interno delle stratigrafie delle pareti perimetrali, si porta con sé il vapore acqueo contenuto che si disperde nei meandri presenti nella stratigrafia in maniera incontrollabile, un po' come fa il fumo in aria.

Questo vapore incontra condizioni di temperatura inferiore a quella dell’ambiente interno per cui condensa (cioè diventa acqua) e comincia a bagnare il muro. È un pericolo subdolo perché non visibile. Si chiama condensa interstiziale e provoca tutta una serie di problemi:

  • la parete si bagna e ciò provoca una notevole diminuzione della resistenza termica, per cui aumenta la dispersione di calore e quindi il fabbisogno termico;
  • la diminuzione della resistenza termica della parete causa una diminuzione della temperatura superficiale interna cosa che, a sua volta, può essere causa di formazione di muffa e di discomfort abitativo;
  • la parete si bagna e ciò provoca danni strutturali al conglomerato cementizio e all’acciaio d’armatura (se presenti) o alle strutture lignee portanti (se presenti) o alla muratura stessa del tamponamento. Inoltre, in caso di parete bagnata il ciclo gelo-disgelo può avere carattere disgregante per ogni materiale presente nella stratigrafia;
  • la formazione di condensa interstiziale può essere estremamente pericolosa per le costruzioni in legno e per i tetti con struttura lignea perché può provocare la putrefazione della struttura portante e determinarne così il crollo improvviso e non prevedibile.

Questo meccanismo di trasmissione del vapore all’interno della stratigrafia muraria si indica con il nome di convezione e va assolutamente evitato e l’unica maniera per farlo è opporre a questo meccanismo una corretta tenuta all’aria.

Una modalità di tenuta all’aria può invece permettere la trasmissione del vapore per diffusione che non provoca danni proprio, perché il vapore non è trasportato dall’aria, ma si muove spinto dal differenziale di pressione o di temperatura fra l’interno e l’esterno.

 

La tenuta al vento e alla pioggia

La “tenuta al vento e alla pioggia” viene realizzata per le seguenti necessità costruttive e funzionali:

 

1. evitare l’ingresso non controllato del vento e della pioggia dall’ambiente esterno all’ambiente interno

La casa viene resa stagna all’esterno in modo che il vento e la pioggia non possano entrare dentro casa se non in maniera controllata attraverso le finestre, quando sono aperte, o attraverso l’impianto di VMC.

Perché

L’ingresso incontrollato e non voluto del vento e della pioggia può essere causa di svariati problemi per cui i paramenti esterni della casa (murature, cappotti termici, manto di copertura, elementi di chiusura dei terrazzi e dei balconi…) e i serramenti devono garantire la perfetta tenuta alla pioggia e al vento.

Non penso sia necessario dilungarsi sugli effetti negativi dovuti alla penetrazione della pioggia dentro casa mentre per i problemi dovuti al vento si possono evidenziare:

  • la diminuzione del comfort abitativo a seguito degli spifferi d’aria avvertiti sul corpo
  • la diminuzione dell’efficienza energetica dell’edificio a causa della penetrazione incontrollata di aria fredda in inverno e di aria surriscaldata in estate
  • la diminuzione dell’isolamento acustico dato che le onde sonore vengono “trasportate” dall’aria in movimento eliminare gli “spifferi” d’aria significa anche eliminare il rumore che essi “trasportano” dentro casa
  • la mancata ermeticità può compromettere il corretto funzionamento dell’impianto di VMC che si basa su un corretto bilanciamento fra l’aria immessa e quelle espulsa. 

  

2. evitare che il vento e la pioggia penetrino all’interno delle stratigrafie delle pareti d’ambito

La casa viene resa esternamente stagna in modo che il vento e la pioggia non possano penetrare all’interno delle stratigrafie delle pareti perimetrali esterne.

Perché

É necessario tenere asciutte le stratigrafie delle pareti esterne per evitare problemi di marcescenza dei componenti, per non diminuire la resistenza termica della parete ed evitare che la pioggia possa penetrare all’interno della casa.

La tenuta al vento si rende necessaria per non raffreddare gli strati interni della parete ed evitare, specie in estate, la formazione di condensa interstiziale dovuta al vapore esterno che si raffredda venendo in contatto con ambienti condizionati. Anche in questo caso la tenuta al vento deve impedire l’instaurarsi del meccanismo di trasporto del vapore per convezione.


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