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Un timbro risolve tutto. Ancora sul Superbonus

A distanza di quasi tre anni dalla sua introduzione, quali sono stati gli effetti e gli impatti che ha avuto il Superbonus 110 sulla vita dei progettisti e degli operatori del settore. Ecco alcune riflessioni e considerazioni in merito.

Superbonus: considerazioni e riflessioni sul suo impatto

Un timbro risolve tutto. Senza un timbro, nemmeno lo Scià di Persia potrebbe affermare che è lo Scià. E tu hai un rifugio.

Questa la risposta di Lavrenti, nel dramma "Il cerchio di gesso del Caucaso” di B.Brecht, affinché Michele sia riconosciuto quale suo marito.

Il 19 maggio 2020 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.128 il Decreto Legge “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché' di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”, provvedimento convertito con la Legge n.77 del 17 luglio 2020.

L’articolo 119 del provvedimento istituisce gli “incentivi per efficientamento energetico, Sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici” che insieme all’art. 121 “Trasformazione delle detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto e in credito d’importa cedibile” venne poi denominatoSuperbonus 110, con cessione del credito”.

Dal 19 maggio a oggi il numero di provvedimenti è aumentato quasi in maniera esponenziali, prima i due Decreti Ministeriali del 6 agosto 2020 il D.M.Requisiti tecnici” e il D.M. “Requisiti per le asseverazioni” grazie ai quali sono stati riordinati i vari sistemi incentivanti introdotti dal 2007 in poi quali Ecobonus, Bonus Facciate, etc. e definire regole e criteri. A questi sono poi seguiti i documenti dell’Agenzia delle Entrate, la quale emana Risoluzioni e Circolari a chiarimento di alcuni aspetti su quesiti specifici e con delle FAQ (l’argomento è tale da avere una specifica area tematica sul sito dell’Agenzia) per quanti riguarda gli aspetti fiscali, e i documenti dell’ENEA con i chiarimenti e FAQ per gli aspetti di natura tecnica, anche in questo caso riferito a casi specifici.

Non è mia intenzione riportare la cronistoria dei provvedimenti in materia, l’argomento e ampio, complesso e suscettibile di interpretazioni, a volte anche contradditorie fra gli attori che, a vario titolo, legiferano sull’argomento, e già affrontato in maniera approfondita anche da INGENIO.

La questione, a mio avviso, è la seguente: a quasi tre anni di distanza dal primo provvedimento quali conclusioni si possono trarre sull’impatto del Superbonus? Uso il termine ‘impatto’ e non ‘efficacia’ del Superbonus perché si è propagato nel settore delle costruzioni con la stessa dinamica di una esplosione: impatti sui costi delle materie prime, sul sistema del credito e istituti di credito, sui cittadini e i beneficiari del Superbonus, sul dibattito politico (si vedano le polemiche sulla nuova Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici) e, ovviamente, l’impatto sul lavoro quotidiano dei tecnici e dei professionisti, ultime cenerentole della filiera sulle cui spalle gravano oneri e oneri (cioè due volte gli oneri e, qualche volta, anche gli onori).

Google Trends consente di conoscere l’interesse nel tempo di un argomento o di una singola parola nel web.

Curiosando ho provato a cercare l’argomento “Superbonus 110” e la diffusione della ricerca nel web vede un incremento a partire dal maggio 2020 con una perdita di interesse già a dicembre 2020 per poi ricrescere nell’aprile del 2021 ed esplodere a dicembre dello stesso anno e durante tutto il 2022.

La stessa ricerca con il termine ‘Ecobonus’ attivo fin dal 2007 non mostra gli stessi risultati, l’interesse è minore.

Figura 1 – Google Trends argomento Superbonus 110.
Figura 1 – Google Trends argomento Superbonus 110.

Il Suberbonus 110 ha ‘bucato lo schermo’ non più un incentivo noto al settore, agli addetti ai lavori e a chi decideva di ristrutturare casa ma interessante pe runa platea più ampia di cittadini e possibili beneficiari, questo è, dal un lato, un dato positivo, dall’altro lato un rischio perché maggiore interesse significa la necessità di avere chiarezza, semplicità e l’interesse anche della malavita, rischio mai da trascurare.

La quantità di provvedimenti via via emanati, i tentativi di ampliare il campo di applicazione, la difficoltà di conoscere l’impatto anche sui conti pubblici di un incentivo di questa portata in termini di investimento da parte dello Stato, dimostra quanto sia stato difficile governare l’intero processo e quali siano le sfide per il futuro: ridisegnare il sistema degli incentivi con un sistema chiaro, snello e concordato tra i vari attori che legiferano e controllano. Chiaro e snello, ovvero di poche pagine. Quando mi capita e mi è capitato di parlare con imprenditori del settore delle costruzioni e degli impianti e con i professionisti l’argomento ‘burocrazia’ 2 ‘carta’ è quello che fa alzare gli occhi al cielo: meno carta, ovvero meno adempimenti inutili. Su questo aspetto ritorno tra un attimo.

Impatto nelle costruzioni e riduzione del fabbisogno energetico

Prima vorrei sottolineare l’impatto sul settore delle costruzioni (numero e importo dei lavori) e della riduzione del fabbisogno energetico, entrambe nobili finalità del provvedimento originario.

L’ENEA ha redatto il Rapporto Annuale “Le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia negli edifici esistenti ” nel quale sono riportati gli esiti dei vari incentivi.

Al dicembre 2021 risultano 91.800 asseverazioni per un totale di investimenti di circa 15,5 miliardi di euro, di questi 13.521 asseverazioni riguardano i condomini, con circa 7,3 miliardi di euro di investimenti, 47.916 edifici unifamiliari per 5,2 miliardi di euro e 30.442 singole unità immobiliari per circa 2 miliardi di investimenti, e un castello (!)

Se ipotizza una media di 20 unità immobiliari a condominio (spannometrica) il numero totale di appartamenti oggetto di riqualificazione è circa 350.000. Sono tanti? Sono pochi? Non è mia intenzione entrare nel dibattito fornisco giusto altri numeri: in Italia vi sono 24 milioni di abitazioni occupate esistenti in Italia, 750 mila compravendite/anno e circa 60-80mila nuove abitazioni all’anno.

I professionisti, come dicevo, sono le figure che maggiormente hanno subito l’impatto di questi numeri, sia degli interventi sia dei provvedimenti, perché su di loro si è concentrato il collo di bottiglia dell’intera filiera e si sono trasformati da tecnici progettisti e direttori dei cantieri ad burocrati-legislatori-fiscalisti, assistenti di commercialisti, assicuratori, e via dicendo. Il lavoro di un tecnico e le relative responsabilità e rischi sono aumentati notevolmente, almeno questo è il ‘sentiment’ comune che si avverte quando, in una chiacchierata tra tecnici si parla del Superbonus.

A dire il vero quando si tira fuori l’argomento la prima risposta è “non parliamo-del-Superbonus-per-carità-che” seguito da una sequela di lamentele e aneddoti, soprattutto sui costi ‘impazziti’, prezzi di isolanti o pompe di calore lievitati del 20% nel giro di un paio di settimane o forniti solo quando il materiale arrivava in cantiere. Litigi sull’interpretazione di circolari e FAQ tra la versione tecnica ENEA e dell’Agenzia delle Entrate, con i relativi improperi, oppure delle richieste per la cessione del credito, e, nuovamente, lamentele per la necessità di una semplificazione.

La nuova Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici prevede la ridefinizione dei requisiti minimi degli edifici (art.9) e dei sistemi incentivanti per riqualificare il patrimonio edilizio (art.15) può essere l’occasione per adottare un approccio europeo.

Gli aspetti positivi del Superbonus

Per concludere, quindi sui professionisti quale è stato l’impatto?

Al netto delle difficoltà e burocratizzazione dell’attività, a mio avviso, vi sono almeno due aspetti positivi non ancora adeguatamente indagati:

  • primo, il ruolo del termotecnico (o de progettista energetico) viene ora conosciuto e riconosciuto quale figura progettuale determinate per la costruzione e gestione del sistema edificio-impianto, non è più il redattore delle pratiche ex-legge 10;
  • secondo la complessità della materia ha richiesto di ‘fare rete’ fra le diverse figure professionali (architettonico, edile, termotecnico, etc.) e tra le professioni e gli altri soggetti, oltre alle imprese di costruzione, si aggiungono il sistema del credito ed economico. Su questo si può migliorare.

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