Data Pubblicazione:

UN SIMBOLO PER TUTTI … IL “VERO INGEGNERE” CHE NON DEVE MAI “MOLLARE”

Ordine Ingegneri di Messina

sindoni.jpg

Giorni fa un collega mi manda un messaggio con whatsapp che riporto integralmente omettendo nomi e riferimenti (……).
Ho pensato molto a quanto scritto.
Mi ha profondamente “colpito” e insegnato tanto.
Da quando ero un giovane laureato pensavo chi potesse essere il “vero Ingegnere”.
Chi aveva fatto più soldi, o forse chi era più bravo nella progettazione, o chi “sapeva” più degli altri.
Forse solo oggi mi sono dato una risposta.
Il “vero Ingegnere” è un combattente che utilizza le proprie capacità intellettive anche per sfidare tutte le avversità.
Si è “Grandi” anche quando le circostanze ci rendono “Piccoli”.
Non sapevo se pubblicare o meno l’articolo.
Non Vi dirò il Suo nome.
Ho la necessità di condividere con tutti la mia forte emozione nel trasferirVi le parole di un ragazzo che per me vale più di tanti altri che quotidianamente sento “ostentare sapienza” senza capire cosà è il “male della professione”.

Ciao Presidente,
chiedo venia se ti rispondo solo adesso ma capirai quando arriverai alla fine di questo messaggio.
Innanzitutto, grazie per avermi risposto.
Nasco come ingegnere dei materiali ma subito dopo l'abilitazione la mia prima esperienza è stata nel settore dell'energia.
Anche se per un breve contratto a progetto, grazie ad un collega, sono stato con la …………….., una compagnia Irlandese, a Civitavecchia in una centrale Enel.
Pur di cominciare ero disposto, e lo sono tutt'ora, a tutto!
Sono stato poi nell'ambito della cantieristica navale, in Aicon S.p.A., per oltre quattro anni (2006-2010), come responsabile di produzione prima e come addetto alla sicurezza dopo. Ma le vicende di Aicon sono note a molti ed ho dovuto cercare altrove.
Sono stato per oltre cinque anni (2010-2015), presso la ……………, dove mi occupavo della manutenzione degli impianti di tutte le filiali sparse sul territorio nazionale, comprese la gestione condominiale delle stesse.
Nel 2015 sono tornato, per soli tre mesi, nell'ambito della cantieristica navale presso la ……
Ma da questa sono andato via nell'ottobre dello stesso anno dopo aver rischiato, da semplice impiegato, di fare la stessa fine dei titolari.
Pensa che ho dato le dimissioni senza avere l'alternativa di un'altra occupazione e con due bimbe, una nata da pochi mesi, allora.
Ti lascio immaginare il mio stato d'animo e a che livello ero arrivato per fare un tale gesto.
Dall'ottobre del 2015 non ho un'occupazione fissa ed è così che ho provato con la libera professione.
Ho cominciato a frequentare con assiduità quasi tutti i seminari dell'Ordine e non solo.
Credo di avere qualcosa come 168 CFP che so già non mi verranno riconosciuti.
Ho fatto qualche lavoretto saltuario e collaborazioni, alcune delle quali neanche retribuite.
Ho fatto un tirocinio di diversi mesi come verificatore di impianti elevatori presso la ……..
Mi sono occupato di rifiuti presso la ………… di Brolo.
Ma quando capisci che dietro la formazione si nasconde lo sfruttamento, non puoi continuare... ne va della tua dignità.
Verso la fine del 2016 e il primo trimestre del 2017 grazie allo zio di mia moglie, l'ing. ……., ho potuto fare la mia prima esperienza nel campo dei lavori pubblici supportandolo nella ripresa e completamento dei lavori di collegamento tra Rometta e Spadafora.
Nei due mesi a seguire sono stato, con la M.M.P. S.r.l. di Priolo, a Lingen in Germania presso la raffineria BP Lingen occupandomi di sicurezza e, nell'ultimo periodo, anche di qualità.
Ritornato in Italia, l'intensificarsi di un problema di salute di cui soffrivo da anni mi ha fatto prendere il coraggio a due mani ed affrontare l'operazione chirurgica.
Una quindicina di giorni dopo l'intervento sono stato contattato di nuovo dalla …… per un'altra fermata in raffineria, questa volta ad Amsterdam, ma sono stato costretto a rifiutare per le mie precarie condizioni post intervento.
Da allora di nuovo fermo.
A maggio di quest'anno ho cominciato una collaborazione con lo Studio ……….. S.r.l. di Torino per l'attività di auditor per la sicurezza nei cantieri di …………. a Messina, ma i lavori vanno a rilento ed in sei mesi ho fatto a malapena una decina di verifiche.
Infine a settembre, non avendo altri appigli, ho accettato un lavoro a Catania, con un contratto di soli tre mesi.
Sono alla ……………. S.r.l. e mi occupo di sistemi di gestione qualità, sicurezza e ambiente.
Solo dopo ho capito il perché dei tre mesi: in questo periodo infatti scadono le certificazioni, due delle quali già aggiornate.
Il prossimo mese ci sarà l'ultima, poi il 21 dicembre si concluderà anche questa esperienza.
Pensa che per andare a lavoro, viaggio tutti i santi giorni da Torregrotta a Belpasso per soli, si fa per dire, 260 km! Partenza alle 6.30 e rientro alle 20.30 quando mi va bene. E tutto questo per un misero compenso... persino più basso di quello del mio primo vero impiego in Aicon, con la sola differenza che adesso sulle spalle ho un po' più di esperienza e tanti capelli bianchi in testa.
La cosa che più mi rammarica è che ti senti dire: “queste sono le condizioni, se non accetta sa quanti ce ne sono dietro la porta?”
Cerco di comprendere sempre chi mi sta di fronte ma a volte è proprio dura.
Sono assolutamente consapevole che in questi anni ho acquisito esperienze che magari molti dei nostri colleghi non hanno avuto l'opportunità di fare e per questo mi ritengo fortunato.
Ho sempre pensato che nella vita si dovesse seminare, seminare e ancora seminare ma credo che mi tocchi anche raccogliere, non credi?
Ti ho raccontato dodici anni della mia esperienza lavorativa.
Ci tengo a dirti, ancora una volta, che sono disposto a sacrificarmi e ad occuparmi anche di altro.
Posso garantirti che se una cosa non la so fare, farò di tutto per imparare a saperla fare.
E soprattutto ti ringrazio anche solo per il tempo che hai dedicato a leggere questo mio sfogo.
Ti auguro una buona serata, Presidente
Grazie

Nulla da aggiungere … SEI UN GRANDE COMBATTENTE!!!