Umidità di risalita nelle murature controterra della Basilica di San Ciriaco ad Ancona: l'intervento di risanamento
Descrizione dell'intervento di risanamento e deumidificazione delle murature umide di controterra della Cripta della Basilica di Ancona mediante barriera idrofobizzante a lenta diffusione Dry Kit® System.
Basilica di Ancona: alcuni cenni storici
La Basilica di Ancona è dedicata a San Ciriaco ed è la cattedrale metropolitana dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo. È una chiesa medioevale in cui lo stile romanico si fonde con quello bizantino, evidente nella pianta e in molte decorazioni.
Sorge in scenografica posizione alla sommità del colle Guasco, già occupata dall’Acropoli della città greco-dorica, da dove domina tutta la città di Ancona e il suo Golfo. Nel maggio del 1926 papa Pio XI l’ha elevata alla dignità di Basilica
Minore.
Interventi e restauri nei secoli
Nella prima metà del XVII secolo vi lavorò il grande architetto Luigi Vanvitelli, risistemando il braccio sinistro del transetto, ve progettò la monumentale edicola, in cui venne posta l’immagine votiva della Madonna del Duomo e intervenne nel protiro, con l’aggiunta di due colonne dietro ai leoni stilofori.
Nel 1834 l’architetto anconetano Niccolò Matas restaurò l’edificio e fece nuovamente ricoprire di rame la cupola. Nel 1883 la basilica subì un secondo restauro, assai imponente, ad opera di Giuseppe Sacconi.
Durante i lavori di restauro furono scoperti sotto all’edificio cristiano i resti del precedente tempio classico dedicato a Venere. Il terremoto del 1972 provocò danni di piccola entità, a causa dei quali, tuttavia, la Cattedrale fu dichiarata inagibile.
Stato di fatto
Data di riferimento: Febbraio 1996
Tipologia delle murature: Pietra arenaria e calcarea
Spessore delle murature: Da 80 cm a 130 cm
Presenza di intonaci da conservare nella cripta: Sì, alcuni dei preesistenti
Presenza di intercapedine su tutte le murature perimetrali della cripta: Sì, profonda fino alla quota della pavimentazione interna.
Tale presidio, oltre ad eliminare i fenomeni di umidità per contatto, consentirà la realizzazione della barriera idrofobizzante Dry Kit per contrastare gli importanti fenomeni di umidità ascendente. (Fig. 1)
Necessità di presidi protettivi prima degli interventi di deumidificazione: No
Presenza di efflorescenze saline superficiali: Sì, probabilmente nitrati, solfati e cloruri che dovranno essere rimossi successivamente agli interventi di deumidificazione mediante impacchi specifici sulle superfici interessate (altari, intonaci antichi, superfici esterne).
Quota interessata dal piano interno della cripta: Max. 2,90 m
Quota interessata dal piano campagna: 1,80 m
Strumentazione elettronica utilizzata per misurazioni diffuse delle percentuali di umidità presenti sulle murature a 1 metro di altezza: Hydromette HTR300
Strumentazione a carburo di calcio utilizzata per misurazioni mirate delle percentuali d’acqua presenti nelle murature della cripta a 50 cm di altezza: Hoechst
Umidità rilevata: Dal 7,6% al 18,0% a 50 cm di altezza, espressa in peso kg/acqua materiale e degradante verso l’alto
Altezza media delle efflorescenze: Variabile, da 0 cm a 230 cm dal piano della pavimentazione della cripta
Altezza media delle efflorescenze sulle superfici delle murature perimetrali: Variabile, da 0 cm a 160 cm dal piano campagna.
La soluzione per contrastare la risalita dell'umidità: la barriera chimica
Realizzazione degli interventi: Data di riferimento Marzo 1997
Con l’avvicinarsi del Millenario del Duomo (2000) e della preannunciata visita di papa Giovanni Paolo II, non avendo ottenuto risultati apprezzabili contro l’umidità con l’elettrosmosi attiva, tra il 1997 e il 1998 questa tecnologia fu sostituita con successo dalla barriera idrofobizzante a lenta diffusione Dry Kit® System utilizzando il formulato specifico TRS114 a base di silani monomeri in solvente alifatico dearomatizzato.
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È stato possibile realizzare questo intervento di risanamento all’altezza del pavimento della cripta in quanto il perimetro della stessa era separato dal contatto con il terreno da un opportuno cunicolo profondo sino alla quota della pavimentazione interna.
Parecchie volte, nel corso degli anni, il sistema di risanamento Dry Kit® è stato adottato in sostituzione di apparecchiature ad inversione di polarità che non avevano soddisfatto la committenza, in questo caso: Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici delle Marche.
Media dei rilievi igrometrici ad un anno dall’intervento:
- Hoechst a carburo di calcio a 50 cm di altezza: 4,5%
- Hydromette HTR300 a 100 cm di altezza: 2,4%
Presidi e protettivi consigliati da effettuarsi successivamente all’asciugatura delle murature:
- Tutte le efflorescenze saline superficiali presenti dovranno essere rimosse mediante impacchi specifici con polpa di cellulosa e bicarbonato di ammonio con l’amalgama tixotropico TRM 357.
- La successiva protezione delle superfici in pietra a vista contro l’azione combinata dell’acqua e del vento in atmosfera marina potrà essere garantita con l’applicazione dell’idrofobizzante eteropolare idroalcolico a base silanica TRF 500.
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