Ue/Consultazione sulla formazione, Cnpi:”Piena condivisione”
La strategia della Commissione Ue per modernizzare il sistema formativo è in linea con la politica dei periti industriali
“La strategia della Commissione Europea in materia di istruzione è perfettamente in linea con l’azione politica del Consiglio nazionale dei periti industriali finalizzata a fornire ai futuri professionisti una formazione di qualità capace di renderli competitivi nel mercato europeo”.
Questo il commento di Antonio Perra, consigliere nazionale con delega all’Europa all’indomani della consultazione pubblica aperta dalla Commissione europea, che si concluderà il prossimo 11 agosto, e orientata a sondare l’opinione pubblica sulle diverse modalità con cui l’istruzione può contribuire a creare società più coese. Nonostante un quadro complessivo caratterizzato da dati con tendenze positive, infatti, è evidente la necessità di rinnovare e rafforzare l’impegno per contrastare la disoccupazione e garantire un’istruzione di qualità e accessibile a tutti.
Da questo obiettivo prende il via la consultazione pubblica finalizzata a capire le sfide che attendono i sistemi educativi e come questi possono rappresentare un valore aggiunto in termini di inclusione sociale e di occupazione.
Parte integrante di questa consultazione pubblica è la comunicazione della Commissione europea al Parlamento e al Consiglio per migliorare l’istruzione dove Bruxelles, nell’illustrare le azioni della Ue per aiutare gli Stati membri a modernizzare l’istruzione, stimola una riflessione che coinvolge la categoria attualmente impegnata sulla riforma dei percorsi di laurea a orientamento professionalizzante.
In particolare secondo il Consiglio nazionale da questo documento emergono utili spunti relativi alla revisione dei percorsi formativi in Italia. Innanzitutto la Commissione intende contribuire a far sì che l’istruzione superiore sia maggiormente in grado di fornire ai giovani le capacità e le competenze richieste dalla società odierna. In secondo luogo si spinge fortemente sull’innovazione tecnologica.
"La trasformazione digitale”, si legge infatti nel documento Ue, “sta cambiando il mercato del lavoro e necessita di nuove competenze. Le tecnologie digitali offriranno anche nuove modalità di apprendimento, a condizione che vi sia un accesso adeguato a tali tecnologie”.
C’è poi il capitolo delle competenze imprenditoriali. In questo senso la Commissione intende sostenere la mentalità e le competenze imprenditoriali tramite un’azione specifica, invitando gli Stati membri a offrire a tutti la possibilità di avere un’esperienza imprenditoriale prima di completare l’istruzione di base. Infine il capitolo dei fondi europei: la Commissione vuole promuovere l’uso dei Fondi strutturali e di investimento europei per modernizzare i sistemi di istruzione e di formazione, garantire un migliore accesso a un’istruzione di qualità e ridurre l’abbandono scolastico.
Si tratta di una serie di indicazioni e sollecitazioni che si collocano sulla scia dell’azione politica intrapresa da questo Consiglio nazionale, e che vedono una risposta concreta nella creazione di un percorso di laurea a orientamento professionalizzante. Le lauree professionalizzanti per come saranno strutturate non solo puntano a formare quei profili che davvero servono al mercato, ma riusciranno nello stesso tempo a riagganciare al circuito della formazione quella parte di giovani che si disperde o addirittura abbandona. Grazie all’attività di tirocini poi potranno sviluppare quella propensione all’autoimprenditorialità indispensabile per chi vuole autonomamente svolgere una professione.
“La partecipazione alla consultazione”, chiude Perra, “diventa quindi fondamentale per costruire sistemi formativi all’altezza dei professionisti che dovranno muoversi in un mercato sempre più libero e senza confini”.