Tutela del decoro architettonico e autorizzazione paesaggistica annullata
Il decoro architettonico rappresenta un principio essenziale che unisce estetica e funzionalità, fondato su armonia, proporzione e coerenza stilistica degli elementi architettonici. Un caso emblematico è rappresentato dalla sentenza del Tar Campania n. 1813/2024, che ha annullato un'autorizzazione paesaggistica, ritenendo che le modifiche apportate all’immobile avrebbero alterato significativamente la sua configurazione originale e compromesso l'armonia visiva del contesto urbano.
Il decoro architettonico: un equilibrio tra estetica e funzionalità
Il decoro architettonico è un principio estetico e funzionale che riguarda soprattutto:
- l’armonia;
- la proporzione;
- la coerenza stilistica degli elementi architettonici in un edificio o in un complesso urbano.
È un concetto che ha avuto un’evoluzione temporale, assumendo significati diversi a seconda dell’epoca e del contesto culturale, infatti nelle civiltà greca e romana, esso era un principio molto sentito in quanto l’armonia e la proporzione delle strutture rappresentavano i pilastri fondamentali dell’architettura. Invece con il passare del tempo tale concetto ha subito dei cambiamenti, in quanto ha avuto la necessità di adattarsi alle esigenze urbanistiche dei centri abitati e allo sviluppo dell’architettura.
Le principali norme che tutelano il decoro architettonico sono riportate nel Codice Civile:
- l’art. 1120 c.c., che vietata ogni innovazione (ovvero intervento edilizio successivo alla realizzazione) che potesse compromettere il decoro architettonico di un edificio condominiale;
- l’art. 1127 c.c., che tratta delle norme e dei diritti relativi alla sopraelevazione di un edificio condominiale. In particolare, sottolinea che il proprietario dell'ultimo piano e quello del lastrico solare hanno il diritto di costruire nuovi piani o strutture, a meno che non esistano restrizioni nel titolo di proprietà. Tuttavia, le sopraelevazioni sono soggette a limitazioni legate alla sicurezza strutturale dell'edificio e possono essere opposte dagli altri condomini se influiscono negativamente sull'estetica o sulla qualità della luce e dell'aria per i piani sottostanti;
- l’art. 1122 c.c., il quale sancisce che i singoli proprietari non possono alterare l’aspetto esterno dell’edificio quindi non si possono eseguire opere che danneggino le parti comuni o che compromettano la stabilità, sicurezza o decoro architettonico dell’edificio;
- l’art. 1122-bis c.c., riguarda invece le installazioni di impianti non centralizzati per la ricezione radiotelevisiva e altri flussi informativi, che devono essere realizzate minimizzando l'impatto sulle parti comuni e sui singoli appartamenti, mantenendo il decoro architettonico dell'edificio, a meno di specifiche disposizioni per le reti pubbliche.
LEGGI ANCHE: Condominio: le differenze tra aspetto architettonico e decoro architettonico
A questo punto è comprensibile come l’alterazione del decoro si possa verificare quando sopravvenga la modifica significativa di uno o più elementi costitutivi l’estetica dell’edificio, compromettendo la sua armonia visiva.
Con la sentenza del Tar Campania n. 1813/2024, viene rimarcata l’importanza del decoro architettonico al punto tale da essere annullata un’autorizzazione paesaggistica.
La tutela del decoro architettonico
Il Tar della Campania ha emesso un’importante sentenza relativamente all’annullamento dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Casamicciola Terme, ritenendola illegittima per violazione del decoro architettonico.
Il caso nasce quando il proprietario di un appartamento, ubicato al secondo piano di un fabbricato risalente agli inizi del Novecento, presenta una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per un intervento che prevedeva opere di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo, tra cui il rifacimento del tetto e la realizzazione di un terrazzo calpestabile. Tuttavia, il ricorrente, proprietario di un’unità immobiliare al piano inferiore, ha contestato l’autorizzazione paesaggistica, sostenendo che le opere avrebbero trasformato radicalmente l’immobile, compromettendone il decoro architettonico e violando anche le norme del Piano Territoriale Paesaggistico (PTP) dell’isola d’Ischia.
Il Tribunale ha accolto il ricorso, evidenziando come l’intervento avrebbe modificato in modo significativo la struttura originaria del fabbricato.
In particolare, la sentenza riporta testualmente: ‹‹La trasformazione di un tetto di copertura in terrazzo calpestabile modifica gli elementi tipologici formali e strutturali dell’organismo preesistente – risolvendosi in ultima analisi in una alterazione di prospetto e sagoma dell’immobile” e, quindi, non rientra nella categoria del restauro e risanamento conservativo, bensì in quella “della ristrutturazione edilizia (…)››.
La trasformazione del tetto in terrazzo calpestabile, con l’aggiunta di tutti i lavori previsti dal proprietario dell’immobile avrebbe quindi alterato la sagoma e il prospetto dell’edificio, compromettendone l’armonia con il contesto circostante.
Inoltre la sentenza chiarisce come “(…) la documentazione fotografica storica prodotta non vale a confermare che l’originaria configurazione sia quella che il controinteressato asserisce voler ripristinare: la configurazione della copertura non appare infatti caratterizzata da un terrazzo a livello con parapetto accessibile dalle aperture presenti sul piccolo fronte ricavato dal sottotetto, quanto piuttosto da una copertura inclinata a falda con presenza di lucernai.”
Si conferma, quindi, come la configurazione originaria della copertura era caratterizzata da falde inclinate e lucernai, elementi tipici dell’architettura locale, che sarebbero stati irrimediabilmente perduti.
Si precisa infine che, rientrando l’immobile tra gli edifici tutelati del PTP (Piano Territoriale Paesaggistico) dell’isola d’Ischia approvato nel 1999, vengono vietati interventi di ristrutturazione edilizia per gli edifici costruiti prima del 1945, a meno che non si tratti di manutenzione ordinaria, restauro o risanamento conservativo. Il fabbricato in questione rientra a pieno diritto in questa casistica in quanto la sua epoca di costruzione risale è sicuramente antecedente al 1940.
Il Tribunale ha sottolineato che l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Casamicciola Terme contrastasse con queste disposizioni, poiché l’intervento proposto rientrava nella categoria della ristrutturazione edilizia, non consentita per edifici storici come quello in questione.
In definitiva, la sentenza ha messo in risalto l’importanza di preservare il decoro architettonico, in quanto il fabbricato oggetto della controversia si inserisce in un contesto urbano caratterizzato da edifici di fine Ottocento e inizio Novecento, che conservano ancora oggi dettagli architettonici e proporzioni armoniche tipiche del periodo storico.

Edilizia
Esplora il mondo dell'edilizia, il settore dedicato alla progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e infrastrutture. Scopri come la normativa italiana, come il Testo Unico dell'Edilizia (D.P.R. 380/2001) e le Normative Tecniche per le Costruzioni (NTC), regolano le pratiche edilizie per garantire sicurezza e qualità. Approfondisci il significato etimologico del termine "edilizia" e come le leggi locali e regionali influenzano la costruzione e gestione degli immobili.
Titoli Abilitativi
In questa area troverai tutte ultime novità sulle normative e sulle sentenze relative ai titoli abilitativi per realizzare interventi di nuova costruzione o su edifici esistenti.
Urbanistica
Con questo Topic "Urbanistica" raccogliamo tutte le news e gli approfondimenti che sono collegati a questo termine, sia come disciplina, che come aggettivo. Progettazione e programmazione urbanistica, gestione dello sviluppo delle città e dei territori e normativa inerente al tema.
Condividi su: Facebook LinkedIn Twitter WhatsApp