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Traforo Monte Bianco: storia e lavori per la ristrutturazione del tunnel autostradale che unisce Italia e Francia

A causa degli impatti notevoli sulla connessione tra i due Paesi, i lavori di ristrutturazione subiranno un rinvio e la chiusura del Traforo sarà più breve del previsto. Difatti, la chiusura programmata dall'4 settembre all'18 dicembre 2023 è stata ufficialmente rinviata al 2024 a causa dei problemi riscontrati nel Tunnel del Frejus.

Rinviata la chiusura del Traforo del Monte Bianco: gli aggiornamenti

I lavori di ristrutturazione subiranno un temporaneo rinvio, e la chiusura del Traforo sarà più breve del previsto. La decisione di effettuare questa chiusura durante l'autunno era motivata dalla ridotta presenza di veicoli sulla strada.

Dal 1965, il Tunnel del Monte Bianco ha servito da collegamento vitale tra l'Italia e la Francia, unendo le località di Courmayeur, in Valle d'Aosta, e Chamonix, nell'Alta Savoia.  All'epoca della sua inaugurazione, la sua imponente lunghezza di 11,6 chilometri le conferì il titolo di galleria stradale più estesa al mondo.

Tuttavia, oggi occupa la decima posizione in questa classifica, essendo stato superato da altre opere come il Tunnel del San Gottardo e quello del Frejus, entrambi inaugurati nel 1980. Il traffico attraverso questa via sotterranea è costante, con una media di circa 5.000 veicoli al giorno, che naturalmente aumenta considerevolmente durante i mesi estivi e i periodi di vacanza invernale.

Nella giornata di giovedì 7 settembre, in concomitanza con l'annuncio della prossima riapertura della A43 in Maurienne e del ripristino del traffico dei mezzi pesanti nel Traforo del Fréjus, i rappresentanti dei governi francese e italiano si sono riuniti in una Commissione Intergovernativa per deliberare congiuntamente sul futuro dei lavori di ristrutturazione del Traforo del Monte Bianco. In base all'accordo, i lavori di rifacimento della volta in cemento armato saranno riprogrammati per settembre 2024, come confermato dal Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.

Quindi, la programmata chiusura dall'4 settembre all'18 dicembre 2023 è stata ufficialmente rinviata di un anno

Difatti, a causa della complessità del progetto e anche a causa della frana che ha interrotto il transito nel Traforo di Fréjus per i veicoli pesanti alla fine di agosto, causando gravi disagi nelle comunicazioni tra Italia e Francia, i due Stati hanno concordato quindi di posticipare di un anno il cantiere-test, che avrebbe comportato la ristrutturazione di una volta lunga 600 metri e una durata prevista di 14 settimane comportando un investimento di 50 milioni di euro. Sarebbe stato necessario rimuovere tutti i dispositivi di sicurezza installati sulla volta, il che non poteva essere fatto e rimesso in opera quotidianamente, costringendo quindi alla chiusura completa della galleria.

Tuttavia, saranno ancora in vigore delle chiusure temporanee. Si tratta di una sospensione di sei settimane finalizzata a migliorare la sicurezza dell'infrastruttura. Non è ancora nota la data precisa di queste interruzioni, ma si prevede che alcune potrebbero avvenire anche di notte.

Contemporaneamente, è stato confermato che i lavori di manutenzione aggiuntivi, compresa la sostituzione di 76 acceleratori sulla volta, saranno completati entro il 2023.

In conseguenza di questa decisione, la chiusura del tunnel sarà più breve rispetto alla pianificazione originale e, in questa fase, è stimata in 7 settimane. Tuttavia, la data effettiva di chiusura non sarà definita prima della fine della prossima settimana, poiché sono in corso ulteriori valutazioni e la pianificazione dettagliata è ancora in fase di elaborazione da parte dei team del TMB-GEIE e delle imprese di costruzione. Sarà reso noto al più presto l'organizzazione precisa e il programma dei lavori.

La storia del Traforo: 50 anni del tunnel che collega due nazioni

Questa straordinaria realizzazione umana rappresenta non solo un esempio di notevole progresso tecnico, ma è anche un simbolo del perenne desiderio che ha sempre ispirato l'umanità nel corso dei secoli: la conquista dei limiti imposti dalla natura.

Il merito di aver compiuto la prima celebre traversata delle Alpi nel 218 a.C., durante la seconda guerra punica tra Roma e Cartagine, spetta all'esercito cartaginese di Annibale Barca, forte di 50.000 soldati. L'eccezionale presenza di elefanti, creature esotiche per eccellenza, in queste terre gelide, conferì all'impresa un'aura leggendaria. Due millenni più tardi, nel 1800, il Primo Console Napoleone Bonaparte ripercorse le orme di Annibale, intraprendendo una pericolosa traversata con i suoi 40.000 soldati. L'impresa non fu meno audace, date le estreme condizioni naturali e atmosferiche della regione e la necessità di trasportare pesante artiglieria attraverso gli impervi valichi alpini.

Se questi due comandanti sfidarono la montagna al seguito dei loro eserciti e mossi da ambizioni militari, altri conquistatori di natura più pacifica affrontarono questa sfida, desiderosi di superare e abbattere la barriera naturale del massiccio alpino. Infatti, nel 1786, gli alpinisti Michel-Gabriel Paccard e la guida Jacques Balmat furono i primi a raggiungere la vetta del Monte Bianco.

Poco dopo, la stessa impresa fu compiuta da Horace-Bénédict de Saussure, un naturalista e fisico svizzero visionario. Appena conquistata la vetta, de Saussure lasciò scritto nelle sue memorie: "Arriverà un giorno in cui verrà scavata una strada carrabile sotto il Monte Bianco, unendo così queste due valli, la Valle di Chamonix e la Valle d'Aosta."

La galleria stradale sotterranea più lunga del mondo sotto la montagna più alta d'Europa

Il 15 settembre 1962, Amintore Fanfani, il Capo del governo italiano, e Georges Pompidou, Primo ministro della Repubblica francese, celebrarono l'inizio dei lavori di scavo del Traforo del Monte Bianco e effettuarono il suo primo attraversamento ufficiale. Tre anni dopo, il 16 luglio 1965, i Presidenti della Repubblica italiana e francese, Giuseppe Saragat e Charles De Gaulle, inauguravano ufficialmente il Traforo del Monte Bianco. Appena tre giorni dopo, il 19 luglio, le prime auto varcarono l'entrata di quella che, all'epoca, costituiva la galleria stradale sotterranea più lunga del mondo sotto la montagna più alta d'Europa.

Posizionato al confine tra Italia e Francia, in prossimità della Svizzera, il Traforo del Monte Bianco non solo serve da vitale arteria di comunicazione a livello locale e interregionale, ma anche da importante punto di connessione punto di connessione per il flusso di persone e merci tra il nord-ovest e il sud-est del continente europeo.

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