Urbanistica
"La città stessa è la memoria collettiva del suo popolo, e come la memoria è associata a oggetti e luoghi."
KEVIN LYNCH, L’immagine della città, Marsilio Editori, 1969
La parola urbanistica nasce da urbs che significa città.
L'urbanistica è la disciplina che si occupa dello studio, della pianificazione e della gestione dello sviluppo delle città e dei territori, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita degli abitanti, l'efficienza dei servizi e la sostenibilità ambientale. Comprende aspetti come la progettazione degli spazi pubblici, la gestione del traffico, la distribuzione delle aree residenziali, commerciali e industriali, nonché la conservazione del patrimonio storico e ambientale.
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Gli ultimi articoli sul tema
Cambio d'uso da capannone ad appartamento: quando serve il permesso di costruire
Un cambio di destinazione d'uso urbanisticamente rilevante, da capannone industriale ad appartamento, con opere (chiusura di un terrazzo, realizzazione di una scala di collegamento) richiedenti il permesso di costruire, anche in vigenza del Decreto Salva Casa richiede il permesso pieno, mentre la SCIA potrebbe bastare nel caso non ci siano opere o queste siano assentibili con SCIA o CILA.
Locali commerciali: serve la regolarità urbanistica per ottenere il certificato di agibilità
L'accertamento della conformità dei manufatti alle norme urbanistico-edilizie costituisce il presupposto indispensabile per il legittimo rilascio del certificato di agibilità, e non è possibile riconoscere a un locale commerciale un'agibilità provvisoria in pendenza di condono edilizio. Tra l'altro, la non conformità dei locali per il versante urbanistico-edilizio si traduce nella loro non agibilità anche sul versante commerciale.
Quando l’acquisizione al patrimonio comunale di un immobile è illegittima
Il fenomeno dell'abusivismo edilizio rappresenta una problematica significativa, purtroppo il ripristino dello status quo richiesto agli immobili soggetti ad abusi molto spesso non è realizzato dai proprietari, comportando ulteriori sanzioni. Tuttavia, la recente sentenza del TAR Lombardia n. 3791/2024 chiarisce i limiti dell'applicazione di tali sanzioni, sottolineando l'importanza del rispetto delle normative urbanistiche e paesaggistiche, specialmente per gli edifici situati in aree di valore storico.
Testo Unico Edilizia, CNI: "Urgente riforma organica e completa"
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), durante un'audizione al Senato, ha espresso contrarietà a modifiche parziali delle norme edilizie, sottolineando il rischio di conflitti normativi e incertezze interpretative. Il Presidente Perrini ha ribadito la necessità di una riforma strutturale del Testo Unico dell’Edilizia e di un nuovo Codice delle Costruzioni per garantire chiarezza e sostenibilità nel settore.
I limiti congrui e fisiologici della ristrutturazione edilizia
Tutte le caratteristiche e le questioni irrisolte della ristrutturazione edilizia: partendo dal confine tra esistente e nuova costruzione, l'articolo propone una vasta analisi su finalità, procedure abilitative correlate, contenuti in ambito edilizio e urbanistico, "quid novi", demolizione e ricostruzione con focus su traslazione del sedime, prospetto, sagoma, altezze e distanze, per concludere con la tutela della specificità
Distanze tra edifici: anche le pertinenze e i locali accessori devono rispettarle
Non esiste differenza tra edifici principali e strutture accessorie (come gazebi, tettoie, forni o locali tecnici) ai fini del calcolo delle distanze: anche queste strutture devono rispettare le stesse regole previste per gli edifici abitativi, in quanto le distanze minime vanno rispettate per tutte le costruzioni, indipendentemente dalla loro funzione o dalle dimensioni.
L'Ottocento, scosso dalla Rivoluzione Industriale, segna un punto di svolta per le città. L'esodo dalle campagne verso i centri urbani determina un'espansione caotica, spingendo verso una nuova disciplina: l'urbanistica moderna. Camillo Sitte, pioniere in questo campo, teorizza il "piano per zone", suddividendo la città in aree con funzioni specifiche per migliorarne la vivibilità.
Il Novecento è un secolo di grandi contraddizioni per le città. Tra le due guerre mondiali, Le Corbusier, visionario architetto, immagina la "Ville Radieuse", una città ideale basata su grandi arterie e zone verdi, mentre Patrick Geddes, padre del concetto di "città sostenibile", pone le basi per un futuro più armonioso tra uomo e ambiente.
Il secondo dopoguerra porta con sé un razionalismo urbano spinto, incarnato da Siegfried Giedion e Ernst May, che propongono quartieri residenziali a basso costo per far fronte all'emergenza abitativa.
Gli anni '60 vedono una critica al modello razionalista troppo rigido e impersonale. Nasce il "New Urbanism" di Kevin Lynch, che pone l'accento sulla vivibilità e sulla partecipazione dei cittadini alla pianificazione urbana.
Gli ultimi decenni del XX secolo sono segnati da globalizzazione e sostenibilità. Richard Rogers e Norman Foster si fanno promotori di un'architettura "high-tech" con grattacieli e grandi strutture, mentre Aldo Rossi e Leon Krier recuperano l'idea di "città compatta", valorizzando il tessuto urbano esistente.
Ad oggi il termine urbanistica è divenuto anche un aggettivo all’interno di parole composte come pianificazione urbanistica o progettazione urbanistica, sempre più frequentemente si sente parlare di normativa urbanistica.