Interventi strutturali

Un intervento strutturale è un insieme di opere e modifiche apportate a una costruzione esistente o in fase di realizzazione, che ha lo scopo di modificare, migliorare, ripristinare o adeguare le caratteristiche portanti della struttura, garantendo sicurezza e stabilità. Questi interventi sono essenziali per assicurare che l'edificio rispetti le norme di sicurezza sismica e strutturale.

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Il futuro delle infrastrutture: strategie progettuali, rinforzo e principi ESG. Torna l'Academy di Fibre Net

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Interventi antisismici nei centri commerciali: con Sismocell continuità operativa e sicurezza strutturale

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Il Decreto Salva Casa semplifica alcune sanatorie edilizie, ma negli edifici in cemento armato impone al tecnico un’attenta valutazione strutturale. In questo articolo si analizzano le indagini visive e strumentali da eseguire per attestare la sicurezza, con particolare attenzione ai fenomeni di degrado del calcestruzzo e ai casi in cui è necessario il risanamento corticale per rendere l’opera davvero conforme.

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Tipologie di Interventi Strutturali

Gli interventi strutturali possono essere suddivisi in diverse categorie, tra cui:

  • Interventi di manutenzione ordinaria: operazioni di riparazione locale o sostituzione di parti secondarie di elementi strutturali che non modificano le prestazioni globali della struttura.
  • Interventi di manutenzione straordinaria: interventi che comportano modifiche significative di parti strutturali senza tuttavia alterare in modo sostanziale il comportamento globale della struttura.
  • Interventi di miglioramento sismico: azioni mirate a migliorare la capacità di resistenza della struttura rispetto alle sollecitazioni sismiche, senza necessariamente portarla ai livelli di sicurezza delle nuove costruzioni.
  • Interventi di adeguamento sismico: lavori che mirano a raggiungere il livello di sicurezza richiesto dalle norme vigenti, di solito necessari quando la struttura subisce modifiche significative, come aumenti di carico o cambiamenti nell'uso.
  • Interventi di riparazione e rinforzo: operazioni per ripristinare la capacità portante di elementi danneggiati, ad esempio a causa di un terremoto o di degrado nel tempo.
  • Interventi di nuova costruzione: creazione di nuove strutture portanti o sostituzione di intere parti strutturali.

Principali Riferimenti Normativi

In Italia, i principali riferimenti normativi per gli interventi strutturali sono:

  • Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018): Documento fondamentale che disciplina la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere strutturali, definendo criteri e requisiti di sicurezza.
  • Circolare Esplicativa delle NTC 2018: Fornisce indicazioni dettagliate e chiarimenti su come applicare le NTC 2018.
  • Decreti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: Aggiornamenti normativi e regolamenti specifici in materia edilizia e strutturale.
  • Codice Civile: Contiene disposizioni generali in materia di responsabilità civile legate alla progettazione e realizzazione di opere edilizie.
  • Ordinanze Sismiche Regionali: Normative specifiche per le zone ad elevato rischio sismico, che possono integrare e rafforzare le direttive nazionali.

Questi riferimenti normativi stabiliscono le linee guida e i criteri di progettazione, esecuzione e controllo degli interventi strutturali, assicurando che le costruzioni siano in grado di resistere a eventi estremi come terremoti e altri fenomeni naturali, preservando la sicurezza delle persone e la durabilità delle strutture.

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Miglioramento sismico sulle costruzioni esistenti: incamiciature metalliche di pilastri in cemento armato

Nella valutazione della capacità sismica degli edifici esistenti in cemento armato la resistenza a taglio dei pilastri gioca un ruolo fondamentale: i pilastri sono infatti gli elementi strutturali che vanno in crisi più frequentemente ed è evidente che il problema tagliante incida in maniera consistente nelle verifiche e quindi nella determinazione degli indici di sicurezza. Il quaderno tratta la progettazione di interventi di rinforzo per pilastri esistenti in cemento armato attraverso l’impiego di soluzioni in carpenteria metallica.

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Se poste al perimetro di vani porta e finestra, le cerchiature metalliche possono rappresentare una valida strategia a basso impatto. Lo dimostra l’approccio a Macro-Elementi Discreti, capace di determinare un aumento di resistenza e capacità di spostamento.

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Edifici scolastici in c.a.: la rivalsa del rinforzo sul terremoto

L’intervista al presidente del Consorzio Interuniversitario ReLUIS, Mauro Dolce: un’analisi chiara e didascalica della pianificazione dell’attività di rilievo post-danno degli edifici scolastici colpiti, lo scorso febbraio 2023, da un terremoto di magnitudo 7.8. Gli equilibri, i confronti e la sinergia con i colleghi turchi. Il minimo comune denominatore: la prevenzione sismica. Il rilievo degli edifici in c.a., la peculiarità della missione: identificare il danno negli edifici rinforzati.

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Caratterizzazione dinamica di solai in laterocemento rinforzati con cappa collaborante in HPFRC COMPOSITE M130

L’incremento della rigidezza di solai rinforzati con cappa in HPFRC evidenziato attraverso la variazione della loro frequenza propria di vibrazione a seguito dell’intervento.

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Le capriate lignee, diffuse per la semplicità e funzionalità, possono diventare una criticità quando si innescano dissesti o degradi. Nell’e-book gratuito sono raccolti i segnali a cui prestare attenzione e le indicazioni per preservare le capriate esistenti, con tecnologie di consolidamento.

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Interventi per la rinascita della rampa elicoidale del Polcevera a Genova

La rampa Elicoidale è l’unica parte rimasta dell’originale Viadotto Polcevera dopo la demolizione del 2019. La memoria descrive gli ammaloramenti di cui soffriva e il complesso degli interventi eseguiti tra il 2019 e il 2020 per porvi rimedio e per adeguare completamente l’opera alle attuali normative anche per le azioni sismiche.

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Il patrimonio culturale, sia esso costituito da manufatti o edifici, necessita molto spesso di interventi di conservazione e risanamento. Per un restauro a regola d'arte UNI ha elaborato una serie di norme dedicate, da oggi è disponibile anche la nuova UNI 10924 dedicata nello specifico alla classificazione e terminologia delle malte per elementi costruttivi e decorativi.

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Analisi parametrica per edifici esistenti in muratura: ottimizzazione dell’intervento locale

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Le potenzialità dell’uso del calcestruzzo nascono da un’apertura alla collaborazione

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Il patrimonio esistente in cemento armato

Il patrimonio immobiliare italiano è composto per buona parte da edifici costruiti tra gli anni ’60 e ’80 e la maggior parte di questi ha la struttura in cemento armato. Tuttora le tipologie strutturali più utilizzate per gli edifici nuovi, prevedono sempre l’utilizzo del cemento armato anche se rispetto al classico telaio, ultimamente anche l’utilizzo di solette piene alleggerite, combinate con pareti piene, sta avendo sempre più successo.

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Dispositivi Antisismici

Dissipatori sismici BRB e BRAD® sempre più facili da calcolare con Sismicad 12.21

Sismicad 12.21 interpreta nei suoi paradigmi di semplicità ed affidabilità l’analisi non lineare con accelerogrammi (time history) orientata alla gestione dei dispositivi isteretici ad instabilità impedita (controventi dissipativi tipo BRB e BRAD®).

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Nell’attività del progettista si presenta l’esigenza di verificare edifici esistenti attraverso interventi locali. Intervenire localmente può migliorare la sicurezza globale di un edificio, nel caso in cui l’intervento vada ad intercettare e migliorare meccanismi di rottura locali che anticipano i collassi globali.

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Carichi concentrati mobili su archi, sistemi voltati e ponti in muratura

Le analisi dei ponti esistenti in muratura richiedono la valutazione degli effetti dei carichi di progetto dovuti al transito dei veicoli, schematizzati come carichi distribuiti e concentrati. I carichi concentrati sono mobili e determinano nell’arcata e nei piedritti effetti dipendenti dal punto di applicazione.Curva delle pressioni, tensioni di compressione e azioni di scorrimento fra i conci variano a seconda della posizione dei carichi mobili. Nonostante siano note alcune ipotesi sulle zone di formazione delle cerniere negli archi, non è possibile in generale garantire a priori che una posizione in input sia la più sfavorevole per ogni modalità di crisi.  Si rende pertanto opportuna un’indagine sulle capacità statiche e sismiche dei sistemi voltati in muratura sottoposti a carichi concentrati mobili, valutandone gli effetti attraverso parametri tipicamente rappresentativi, quali i moltiplicatori di collasso statico e sismico e l’indicatore di rischio sismico, coerentemente con le indicazioni normative CNR-DT 213/2015.  Nell’ambito di tale indagine si discutono gli aspetti con cui i carichi mobili possono essere gestiti nel percorso di analisi strutturale, con modalità idonee per le applicazioni professionali.

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L’edificio del Tribunale de L’Aquila è risultato gravemente danneggiato durante il terremoto del 2009, che ha avuto epicentro nelle immediate...

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