Filosofia e Sociologia
La dimensione filosofica e sociologica nelle trasformazioni del costruito
Nel contesto della trasformazione digitale, della crisi climatica e dell’infodemia comunicativa, il mondo delle costruzioni si trova a operare dentro un vuoto crescente di senso. Un vuoto che Zygmunt Bauman ha definito come nichilismo, generato da un’iperconnessione che produce disorientamento sociale e smarrimento valoriale. In questo scenario, la progettazione dell’ambiente costruito non può più limitarsi a essere un fatto tecnico o normativo: diventa atto culturale, scelta etica, risposta civile.
Urbanistica, architettura, progettazione edilizia e infrastrutturale non sono mai neutre: determinano relazioni, abitudini, esclusioni e possibilità. Per affrontare consapevolmente le sfide dell’intelligenza artificiale, della sostenibilità ambientale, della digitalizzazione dei processi, serve più che mai integrare filosofia e sociologia come strumenti per comprendere e orientare il cambiamento.
Dare forma a città più umane, eque, intelligenti e resilienti richiede un dialogo costante tra tecnica e pensiero, tra algoritmi e valori, tra prestazione e significato. Questa sezione di INGENIO nasce per offrire un punto di riferimento multidisciplinare, dove trovare articoli, riflessioni e approfondimenti capaci di unire cultura, tecnologia e responsabilità progettuale.
Gli ultimi articoli sul tema
Se ti scappa in città
Che cos’è un bagno pubblico e perché è così importante per il benessere collettivo? Dall’antica Roma alle città moderne che puntano su tecnologia e design inclusivo, i servizi igienici urbani hanno attraversato secoli di storia, trasformandosi in presidi di civiltà, sicurezza e accessibilità per tutti i cittadini. Studiarne l’evoluzione svela appieno come le comunità si prendano cura dei propri membri.
La progettazione degli spazi pubblici e la riqualificazione urbana: creare luoghi di inclusione e valore condiviso
La progettazione degli spazi pubblici e la riqualificazione urbana rappresentano la chiave per migliorare la vivibilità delle nostre città. Dalle piazze ai parchi, dalle periferie ai quartieri storici, un approccio multidisciplinare e partecipato garantisce inclusione sociale e sviluppo sostenibile. Scopri come creare luoghi sicuri, accessibili e capaci di promuovere il benessere collettivo, generando concrete opportunità culturali ed economiche per tutti.
Habitus e architettura: la dimensione invisibile del vivere sociale
Il modo in cui viviamo e interpretiamo gli spazi architettonici non è mai neutro: è influenzato da strutture culturali e sociali profonde, spesso invisibili. Pierre Bourdieu, tra i più influenti sociologi del Novecento, ha chiamato questo insieme di disposizioni interiori “habitus”. Comprendere questo concetto è fondamentale per chi progetta città e architetture: significa riconoscere che ogni spazio genera – e subisce – relazioni sociali. In questo articolo, Andrea Dari esplora come l’habitus influenzi la percezione degli ambienti costruiti, e come gli architetti possano – e debbano – tenerne conto per generare inclusione e benessere collettivo.
La mia città
In questa città vibrante, ogni passo risuona come un invito a perdersi tra colori e richiami di voci sconosciute. I vicoli si intrecciano in un labirinto di sorrisi e promesse, le piazze esplodono in una festa di luce e curiosità. Bastano venti passi per sentire un respiro collettivo che ispira un’eterna rinascita. Anche il silenzio risuona di storie mai dette.
Tra tassonomia e caos: riflessioni per il progetto delle città del futuro
In un futuro ossessionato dalla perfezione digitale, le strade brillano di un ordine innaturale, mentre ogni respiro è sorvegliato da algoritmi predittivi. Sembra l’apice dell’efficienza, eppure la vita ha perso la propria luce: nessuna deviazione, nessuna casualità. Tra grattacieli silenti e sensori ipervigili, si diffonde un’ansia sottile, figlia di un’assenza di libertà davvero persistente, ormai radicata globalmente e profondamente soffocante.
Da una Piazza un’idea di società futura
Il pensiero di Alfredo Martini a seguito della manifestazione per l’Europa tenutasi a Roma il 15 marzo 2025
Le considerazioni filosofiche e sociologiche possono diventare una bussola utile per:
• Comprendere il significato umano e sociale dell’urbanizzazione
• Rileggere la città come spazio relazionale e non solo funzionale
• Progettare ambienti che rispondano ai bisogni evolutivi della persona
• Introdurre l’etica nella relazione tra tecnici e intelligenze artificiali
• Contrastare la perdita di senso attraverso un’architettura consapevole
• Integrare il pensiero sistemico nella pianificazione territoriale
• Sviluppare un approccio interdisciplinare nelle scelte progettuali
• Riconoscere l’impatto culturale degli strumenti digitali e dei social media
• Ridefinire i paradigmi del costruire alla luce della sostenibilità integrale
INGENIO raccoglie contributi di studiosi, professionisti e innovatori che esplorano questi temi con competenza e profondità, offrendo contenuti che aiutano i progettisti a orientarsi nel nuovo paesaggio della complessità.