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Tipologie e classificazione dei Massetti

Caratteristiche e classificazione dei massetti secondo quanto contenuto nella Rev. 05 del Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti.

Classificazione dei massetti secondo il Codice di Buona Pratica Conpaviper

I massetti di supporto si distinguono in base a parametri determinati dalla posizione, dalla tipologia costruttiva, dai materiali, dalle modalità di confezionamento, dalla destinazione d’uso, dal tipo pavimentazione che dovrà supportare e dal ruolo funzionale all’interno del Sistema Pavimento.

 

Classificazione in base all’ubicazione

Massetti interni: massetti relativi a pavimentazioni all’interno di edifici protette dagli agenti esterni (pioggia, neve, insolazione, umidità e temperature estreme).

Massetti esterni: massetti relativi a pavimentazioni eseguite all’esterno: piazzali, terrazzi e balconi, percorsi pedonali soggetti agli agenti esterni.

 

Classificazione in base alla tipologia costruttiva

 

Massetti non aderenti o desolidarizzati

I massetti desolidarizzati sono quelli realizzati interponendo tra il massetto e il sottofondo uno strato separatore orizzontale e posizionando lungo il perimetro delle pareti e intorno alle strutture in elevazione uno strato di materiale comprimibile. Se opportunamente dimensionato, lo strato separatore può impedire la risalita di umidità dal sottofondo, oppure evita che l’acqua d’impasto del massetto venga assorbita dal sottofondo.

Nel caso che il sottofondo non possa essere considerato “sufficientemente rigido” ai fini del dimensionamento del Sistema Pavimento, allora il massetto si considera galleggiante.

 

Immagine estratta dalla Rev. 5 del Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti © Conpaviper.

 

Massetti galleggianti

I massetti galleggianti sono posati su uno strato di isolamento termico e/o acustico e completamente separati da altri elementi dell’edificio quali pareti e strutture in elevazione. In questo caso lo spessore del massetto deve essere dimensionato in relazione alle caratteristiche di comprimibilità degli strati sottostanti. Nel perimetro di ogni elemento di discontinuità del massetto deve essere presente una striscia perimetrale comprimibile che permetta i movimenti del massetto.

Immagine estratta dalla Rev. 5 del Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti © Conpaviper.

 

Massetti radianti

I massetti con impianti radianti tipo A UNI EN 1264-1 e UNI EN ISO 11855-5 sono assimilabili a massetti galleggianti che incorporano nello spessore elementi riscaldanti/raffrescanti (tubazioni in materiale plastico o serpentine elettriche). Nel perimetro di ogni ambiente deve essere presente una striscia perimetrale comprimibile che permetta le dilatazioni del massetto. Lo strato separatore avente funzione di freno al vapore deve essere posizionato al di sotto del pannello isolante del sistema radiante.

Nell’Allegato H della Rev.5 del Codice sono riportati esempi dei più comuni errori nella posa degli impianti radianti con le relative proposte di correzione.

Immagine estratta dalla Rev. 5 del Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti © Conpaviper.

 

Massetti aderenti

Tali massetti sono quelli realizzati in aderenza al sottofondo con impiego di appositi promotori di adesione (boiacca a base di acqua, legante e lattice o resina epossidica), se non diversamente indicato dal Progettista del Sistema Pavimento.

I massetti aderenti, oltre ad essere idonei per la posa di piastrelle ceramiche, possono essere impiegati per la posa del parquet, delle pavimentazioni di legno, dei rivestimenti resinosi e resilienti purché siano verificate da parte dal Progettista del Sistema Pavimento le condizioni seguenti:

  • sottofondo stagionato e asciutto;
  • assenza di umidità di risalita dagli strati sottostanti;
  • assenza di materiali igroscopici in corrispondenza del sottofondo.

Massetti di questo tipo possono essere realizzati esclusivamente su supporti meccanicamente resistenti e “sufficientemente rigidi” ai fini del dimensionamento del Sistema Pavimento, altrimenti si considerano galleggianti.

 

Immagini estratta dalla Rev. 5 del Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti © Conpaviper.

 

Cos'è il Pavimento o Sistema Pavimento

Il Pavimento o Sistema Pavimento è l'insieme degli strati compresi tra il supporto strutturale e la pavimentazione finale: sottofondo, strati resilienti, isolanti termici, massetto, impianti radianti, giunti di varia natura, rivestimento finale, strati di desolidarizzazione, freno al vapore

 

Classificazione in base al tipo di pavimentazione

Nella Rev. 5 del Codice vengono considerate le pavimentazioni di seguito riportate.

  • parquet e pavimentazioni in legno;
  • piastrellatura ceramica;
  • rivestimenti resilienti, laminati e tessili;
  • rivestimenti lapidei;
  • rivestimenti resinosi.

Nella progettazione del Sistema Pavimento occorre necessariamente stabilire il tipo di pavimentazione al fine di definire le prestazioni e le prescrizioni relative ai massetti di supporto da porre in opera. Nel caso in cui il tipo di pavimentazione dovesse variare in corso d’opera, si dovrà verificare l’idoneità del sistema progettato alla nuova finitura.

  

Classificazione in base alla tipologia di legante

A base di solfato di calcio (CA in conformità alla norma EN 13813)

Tali massetti sono prodotti impiegando una miscela di anidrite (minerale formato da solfato di calcio anidro), naturale o sintetica macinata finemente. Il prodotto di idratazione è il gesso.

A base cementizia o prodotti speciali (CT in conformità alla norma EN 13813)

Tali massetti sono prodotti impiegando leganti o miscele di leganti a base di cemento. I prodotti di idratazione principali sono silicati idrati, ettringite, idrossido di calcio.

 

Classificazione in base alla consistenza

 

Massetto semi-umido

È costituito da una miscela di componenti con basso contenuto di acqua e legante. La consistenza semi-umida è molto simile a quella di una sabbia umida. Non ci sono sistemi di misurazione in cantiere che consentano di rilevarla con precisione, nonostante sia di fondamentale importanza in quanto influenza la facilità di compattazione e quindi le prestazioni meccaniche del massetto. In questi casi l’esperienza del posatore e la corretta progettazione della miscela consentono di ottimizzare questo parametro. Nella messa in opera, la compattazione gioca un ruolo determinante sulla prestazione finale del massetto.

Massetto autolivellante

È costituito da una malta che allo stato fresco si presenta molto fluida. La misura della fluidità è lo spandimento, effettuato col cono di Hagerman, e generalmente si aggira intorno a 25 cm. Unitamente alla fluidità, il massetto autolivellante deve presentare elevata viscosità che impedisca fenomeni di segregazione.

 

Massetto autolivellante
Immagine estratta dalla Rev. 5 del Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti © Conpaviper.

 

Livellina

Generalmente si definisce col nome di livellina, un particolare prodotto autolivellante ad elevatissima fluidità e viscosità con elevate prestazioni meccaniche generalmente utilizzato a basso spessore in aderenza su superfici di sottofondi o massetti per il ripristino della planarità o della resistenza superficiale. Negli ultimi anni trovano applicazione nei massetti radianti ribassati.

 

Classificazione in base alla tipologia di confezionamento

 

Massetti tradizionali

Massetti i cui componenti, selezionati e controllati come qualità, sono dosati e miscelati in cantiere con processo non automatizzato. La perizia e la conoscenza delle materie prime da parte delle maestranze è fondamentale nella confezione del massetto.

Massetti preconfezionati

Massetti i cui componenti, selezionati e controllati come qualità, sono dosati e miscelati in cantiere con idonee attrezzature ed è prodotto secondo un processo automatizzato, predefinito, controllato e ripetibile.

Massetti premiscelati

Massetti i cui componenti, selezionati e controllati come qualità, sono dosati e miscelati in stabilimento. Il massetto premiscelato è fornito in cantiere dove è miscelato con acqua secondo le indicazioni del fabbricante.

Massetti predosati

Massetti i cui componenti, selezionati e controllati come qualità, sono dosati in stabilimento e miscelati in cantiere con acqua e/o altri componenti secondo le indicazioni del fabbricante. I componenti del massetto predosato possono essere forniti in una o più sezioni separate della stessa confezione. A differenza del massetto premiscelato, nel massetto predosato si impasta l’intera confezione.

  

Classificazione in base alla massa volumica

 

Massetti pesanti

Massetti con massa volumica in opera superiore a 1.800 kg/m3 e con classi di resistenza minima C5 e F1 (EN 13813).

Massetti leggeri

Massetti con massa volumica in opera compresa tra 800 e 1.800 kg/m3 e con classi di resistenza minima C5 e F1 (EN 13813).

Per ulteriori approfondimenti si rimanda al paragrafo 5 della Rev. 5 del Codice di Buona Pratica.

 

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Speciale

Massetti: le regole

Lo speciale si compone di 9 articoli scritti col fine di presentare le principali novità introdotte dalla Rev. 5 del Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei massetti e dei pavimenti edito da Conpaviper.  

A cura di Massimo Bocciolini, Ingegnere e Coordinatore del GdL Conpaviper che ha revisionato il documento nel 2022.

Piano Editoriale dello Speciale

  1. Dal massetto al pavimento
  2. Il progettista del Sistema Pavimento 
  3. I parametri che influenzano la resistenza meccanica del pavimento 
  4. Il dimensionamento del pavimento 
  5. Influenza dei sottofondi sulla stabilità dei pavimenti 
  6. I giunti nei massetti
  7. I massetti ribassati e a bassa inerzia 
  8. Prestazioni meccaniche dei massetti 
  9. Codice di Buona Pratica Massetti: l’Allegato A


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