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Thinking outside the box: l'origine del progetto

Thinking outside the box: l'origine del progetto

In ‘The Second World War, Closing the Ring’, Churchill referred, in April 1944, to the prefabricated house (although he disliked the name and suggested ‘ready-made’ instead)

Patricia Hillebrandt

La scaturigine del Progetto

L'Information Modelling and Management è altrimenti definito sia come Beginning with the End in Mind sia come Delivering an Operational Building.
Con ciò si è ormai messo in chiaro che l'obiettivo finale traguarda il Whole Life Cycle dell'Opera e inerisce alla Performativity del Manufatto medesimo, giocata sul paradigma dell'Anticipazione che trova il suo culmine nella Digital Pre-Occupancy Evaluation basata sulla Simulation of the Users' Behaviours, possibilmente da contrattualizzarsi nei Contratti di Concessione e nei Contratti di Rendimento Energetico.
Con il che è possibile accantonare tutte le anime belle che pensano con perplessità al cosiddetto BIM come un artifizio strumentale facilmente criticabile od opponibile.
Epperò, tutto questo assodato, ciò non deve indurre a uno strabismo, come, infatti, dimostra Arup che occupandosi, per conto del CERN del Future Circular Collider (FCC), un next-generation proton-proton and electron-positron high-energy frontier particle accelerator, si preoccupa giustamente di definire un "conceptual Building Information Modelling design of a Future Circular Collider (FCC), a much longer version of the Large Hadron Collider (LHC) at nearly four times the size ... Arup are working closely with project partners Géotechnique Appliquée Dériaz S.A. (GADZ) and Amberg Engineering AG to make sure their BIM tool works as effectively as possible. The aim of implementing BIM at the genesis stage of the project is to improve efficiency and aid cost effective decision for CERN, as well as inform performance, risk and cost optimized options for the FCC, which is a 100 km long, circular particle-accelerator tunnel.To help with the project, Arup have also created a web-based GIS application which will integrate various geological data sources which will bring together geological, tunnelling and particle collider system constraints in a user-friendly digital environment".
Matt Sykes, Project Director, afferma: “using BIM this early on in the design process is invaluable. It allows us to make critical decisions using data that can be easily visualised, enabling the team to make decisions with a clear overview of the multiple, highly complex components of this ground breaking project. We’re delighted to be working with such a far-sighted client and strong project team to help CERN achieve its objective to break new boundaries in particle physics research".
Che cosa deve essere rilevato, in particolare, come particolarmente significativo? Il fatto che lo scopo ultimo sia quello di rendere computabile digitalmente l'intero processo di Briefing e di Sketching, vale a dire, la fonte primigenia del processo decisionale e creativo. Ritiene, in effetti, John Osborne (CERN): "several layouts for this new machine are under consideration, with the tunnel circumference ranging from 80 to 100km. This tool being developed by Arup, will be crucial in the decision making process, to help decide which layout is most feasible".
Non troppo dissimile era apparsa l'ipotesi adombrata da Google con Genie.
Un early stage Building Information Modelling (BIM) tool to inform performance, risk and cost optimized option è, dunque, un dispositivo per sviluppare l'Ingegneria delle Alternative che si fonda - ed è quest'ultimo il passaggio decisivo - sulla Visualizzazione dei Dati Alfanumerici, sulla Visualizzazione delle Nozioni.
Come ben riconosciuto, da Beck a Nosyko e a Trelligence, dispositivi in grado di correlare bidirezionalmente applicativi di Space Programming e di BIM Authoring sono da tempo disponibili, ma la Fase di Concezione Iniziale non può dirsi ancora completamente governata in ambito digitale.
Si tratta della sfida decisiva poiché per il Committente (ovvero per il Promotore o per lo Sviluppatore) si avrebbe la possibilità di sovrintendere e di monitorare in tempo pressoché reale le conseguenze delle ipotesi progettuali precoci nell'economia del Programme o del Project.
Il che significa, pertanto, che l'Originatore del Data-Driven Process è in grado di interagire coi Design Team non solo nel senso che gli è facilitata la comprensione spaziale del Progetto, ma che il proprio apporto diretto alla Progettazione si accresce di intensità, proprio perché Feasibility e Briefing trascendono, ad esempio, il Conceptual Massing.
Qui convergono le ricerche condotte a Stanford sulla Multidisciplinary Design Optimization (MDO) e le Metriche della Progettazione Digitale proposte da CASE Inc.
Ovviamente ciò significa che la Progettazione si arricchisce di potenzialità modellistiche e computazionali, ma, appunto, pure che il primato dei Progettisti può essere conteso da altri Attori, che la Smart City ci rammenta possano provenire anche da lidi assai remoti.
Certamente l'In-Formazione resta probabilmente nei canoni convenzionali, ma la Progettazione delle Funzioni indubbiamente acquisisce connotati imprevisti e più prossimi alla Cultura Industriale.
Già nel 2007 Paola Sanguinetti, al Georgia Tech, proponeva di integrare la dicotomia tra Sketching e Parametric Design, e questa appare la strada perseguita dalle maggiori società che figurano nelle classifiche di ENR.

La centralità del Progetto?

Se guardiamo più semplicemente ai Provider degli Electronic Document Management System (EDMS), come 4Projects, ci possiamo meglio rendere conto di come la loro evoluzione segua la progressione di ciò di cui trattiamo.
Da mere piattaforme di Gestione di Documenti, peraltro, mal sopportate dagli Organismi di Progettazione in Italia, a causa della disciplina metodologica che esse implicano, a livello internazionale esse si sviluppano per transare Modelli Informativi in Clouding e terminano con l'ibridarsi con strumenti di Model Checking, come, appunto, Solibri Model Checker che nasce su Regole per (verificare) semi automaticamente il Progetto.
In buona sostanza, ciò vuol dire che vi è, nella Gestione dei Dati, Grafici e Alfanumerici, una crescente richiesta di erogazione di valori aggiunti.
Analogamente, su un piano ancor più operativo, ad esempio, BIM Object offre il seguente servizio: "every product published on the BIMobject® Portal is tracked to record activity by user and this information can be presented in a variety of ways. This makes it easy for marketing to see download hot-spots, identify which marketing campaigns are working best, review performance by country, area or user, and, most importantly, be able to measure the return on investment from their BIM content. Ultimately the aim is to provide sales staff with the means and information to engage and assess the value of sales opportunities before their use of a CRM system, like SAP or Salesforce. Sales staff, either in the manufacturer or their distribution channel, can be provided with access to BIManalytics™ so they can retrieve information about individual users or at an aggregated level, by area, country, region, etc.".
Non vi ha dubbio che le BIM (International & National) Library siano destinate a divenire per antonomasia tanto un Marketplace per Business Intelligence quanto un Data Warehouse per Risk & Knowledge Management.
È chiaro, ormai, che, da un lato, come detto, il Primato dei Progettisti può essere insidiato, ma, che, dall'altro, essi stessi possono diventare più Imprenditivi, magari associandosi ad Addictive Manufacturer.
La partita è, del resto, aperta, ma richiede un atteggiamento proattivo. Non è certo a una Architettura senza Architetti che si deve pensare à la Rudofsky, ma è evidente che ben profonde sono le dinamiche sociali, contrattuali e finanziarie che denoteranno le prestazioni attese da chi l'Intervento deve concepire.
In ogni caso, è chiaro che il grado di (Co)Responsabilizzazione dei Progettisti aumenta considerevolmente e che, pertanto, la cosiddetta Centralità del Progetto andrebbe affrontata con minore enfasi retorica, poiché, in quanto diviene ancor più cruciale, la Progettazione non può essere svolta col il Sistema di Responsabilità sinora vigente nel Nostro Paese.
Terminato, infatti il periodo della Multi-Disciplinarietà o della Trans-Disciplinarietà, esauritasi nella Indeterminatezza dei Saperi, si cerca ora affannosamente di ribadire, anche nei percorsi formativi, la specificità delle Discipline, ma, così facendo non ci si avvede che si tratta di un atteggiamento regressivo e, soprattutto, difensivo.
Non perché le Specializzazioni non debbano più esistere (anzi, la stagione della contaminazione è risultata troppo vaga per essere credibile), ma perché ciascun Sapere deve con-centrarsi su obiettivi comuni e non, invece, dis-integrarsi.
Così come i robot che posano i blocchi in laterizio, che pure sarebbero molto piaciuti al Gilbreth del bricklaying system, pur esistendo e, in prospettiva potendo dimezzare la natura labour-intensive del Settore, non paiono determinare un rivolgimento epistemologico, neppure sistemi semi-automatici di Verifica dei Modelli Informativi potranno fortunatamente sopperire all'apporto umano nella Progettazione.
Ciò, però, non significa che sia sufficiente alle classi libero professionali trincerarsi dietro gli indubbi bachi che gli applicativi strumentali legati all'Information Modelling and Management conservano tuttora, poiché la strada indicata da Arup segna un discrimine che concerne l'affidabilità delle prestazioni professionali dei Progettisti e la loro capacità di influire positivamente sui Processi Industriali delle Costruzioni.
A Winston Churchill non piaceva la parola, Prefabbricazione: Ready-Made, in effetti, significa molto di più...

Le dimensioni del Futuro

Pochi si rendono conto del rilievo che assumerà il digital Plan of Work, per quanto esso possa essere riduzionista.
Il fatto è che esso, connesso agli Employer's (già Client's) Information Requirements, struttura un percorso obbligato verso la piena Computazionalità attesa col Legacy Group (BIM Level 3) e colla Digital Built Britain.
Spesso, d'altronde, non si è colto il fatto che, se, da un lato, il Governo Britannico ha varato un vasto e ambizioso, persino più di quello del Governo Francese, programma di investimenti infrastrutturali (il Governo Federale Tedesco è ovviamente assai prudente sugli Investimenti Pubblici in Conto Capitale, ma non per questo disattento alla Agenda Digitale), la maggiore posta in gioco riguardava la reputazione e l'entità del Settore dei Servizi Professionali legati alla Costruzione sui Mercati Internazionali.
In pratica, se la scommessa sulla Strategia Industriale verte sui classici canali di Sostenibilità e Digitalizzazione, il disegno non è certo quello di penalizzare Architect e Consultant: anzi.
Ma è evidente che il BIM, la cui popolarità non lo fa divenire certo un fine, è solo la premessa e il presupposto per ripensare proprio il Settore come Industriale nella accezione della Servitization.
Il Ready-Made di Churchill appare, allora, come una suggestiva metafora di un ambito in cui l'Informazione, visualizzata, si riusa e si trasforma.
Questa osservazione ci riporta al dilemma iniziale: è evidente che l'Hand-Drawing assume una valenza cruciale nei Processi Ideativi, non solo poiché la Concezione non procede linearmente, bensì iterativamente, ma, soprattutto, in quanto per il valore architettonico dell'Opera è fondamentale il protrarsi di una certa ambiguità e indefinitezza delle Opzioni. Del resto, proprio Arup ha molto investito sullo Sketching come veicolo comunicativo tra Architetti e Specialisti.
In ogni maniera, molti Architetti utilizzano non solo gli schizzi, ma anche i modelli analogici, e lo fanno utilizzandoli intenzionalmente con un grado di parzialità e di provvisorietà.
Ovviamente schizzi e modelli rappresentano Conoscenza acquisita e riutilizzabile, ma nel nuovo contesto occorre domandarsi quale sia il margine di flessibilità.
Detto altrimenti, le potenzialità computazionali dell'Information Modelling, ma anche del Parametric Design, potrebbero togliere spazi di creatività e banalizzare i processi ideativi. Un tempo ciò avveniva con la riproduzione seriale di volumi regolari (anche perché la loro variazione avrebbe comportato un riattrezzaggio lungo e costoso degli impianti produttivi). Ora la stessa condizione potrebbe ripetersi all'inverso con una variazione sul tema sempre diversa, ma anche dozzinale.
D'altra parte, se nei Gloriosi Trenta, a livello internazionale, la Serialità in Edilizia riproduceva una interpretazione tutto sommato riduttiva della produzione manifatturiera, essa, non di meno non era disgiunta dall'impostazione del quadro esigenziale e prestazionale, sorto in una ottica fortemente funzionalista.
Questa stessa declinazione, tuttavia, al di là di una razionalità esasperata, deve, però, anch'essa essere ripensata alla luce della interpretazione computazionale che si dovrebbe conferire ai Programmi di Committenza.
In fondo, nella concezione tradizionale, alla Struttura di Committenza era affidato il compito di definire alfanumericamente e schematicamente Esigenze, Requisiti e Prestazioni, con un certo meccanicismo, mentre, agli Organismi di Progettazione competeva, anzitutto la conformazione iniziale con gli schizzi.
Nella realtà delle cose, nei casi migliori, il Committente esprimeva in maniera non pienamente formalizzata le proprie aspettative, mentre i Progettisti davano corso a questi stimoli in maniera autonoma e, talvolta, autoreferenziale (anche tra i diversi Specialismi).
La Committenza Digitale, che è, in primo luogo, Computazionale, avrebbe, dunque, la possibilità di operare secondo un approccio probabilistico attraverso la Simulazione, proprio perché la Prestazionalità e la Fruibilità sono le proprie categorie preminenti.
Ciò spiega perché il nesso tra Information Modelling e Performance Contracting non sia del tutto causale, vale a dire, che la strumentalità operativa rende possibili evoluzioni del Prodotto Immobiliare che, però, dipendono, soprattutto da altri fattori, connessi alla evoluzione sociale e alla logica finanziaria.
In altre parole, ciò vuol dire che i bisogni sociali da soddisfare, espressi dalla Utenza, più o meno strutturata, sono divenuti stratificati e dinamici e che i risultati attesi, anche in materia, ad esempio, di risparmio energetico (o addirittura di positività energetica) variano al variare degli User Profile.
Stante questa accezione del Prodotto Immobiliare che, tuttavia, per una parte prevalente del patrimonio immobiliare, nei Paesi Occidentali si confronta con il Costruito, e con la sua struttura proprietaria diffusa e parzializzata, appare assai difficile immaginare nuove con-formazioni e nuove flessibilità.
La Cultura Architettonica e la Pratica Professionale Ingegneristica possiedono certamente corpi disciplinari e statuti consolidati, non facilmente discutibili, ma sembrano in grave disagio a offrire risposte convincenti a tematiche inedite.
È comprensibile, allora, che, non solo nel Nostro Paese, Committenti, Progettisti, Costruttori e Gestori (per non dire di Assicuratori, Finanziatori e Utenti) cerchino di conservare categorie e metodi conosciuti, ma questo tentativo appare irrimediabilmente eccentrico.
I Millenarismi, le Svolte, nel Settore delle Costruzioni, in effetti, troppo sovente sono stati velleitari ed evanescenti, ma, in effetti, la Quarta Rivoluzione Industriale, stretta tra Sostenibilità e Digitalizzazione, appare convergere con un processo di maturazione delle Forme Contrattuali che non possiamo immaginare dipenda esclusivamente da Innovazione Tecnologica di Prodotto.
Ciò che è accaduto, insomma, è che il dover disporre di risorse finanziarie altrui, di rischio o di debito, da parte della Committenza Pubblica, la ha forse particolarmente indebolita, ma sicuramente ha posto in primo piano il contributo che i Contenitori Edilizi danno al conseguimento, nel tempo, dei Livelli di Servizio erogabili: dagli impianti sportivi ai presidi ospedalieri.
Questa è l'autentica Dematerializzazione in corso nel Settore, la sua Terziarizzazione...
Di conseguenza, la Gestione Computazionale dei Dati (in sede di Modellazione e di Simulazione), connessa ai Flussi Informativi permessi dalla Sensoristica, appare più esito che non causa dell'Innovazione nel Processo Ediliizio.
Al tempo stesso, però, la grande attualità della stagione della Industrializzazione Edilizia, nella sua straordinaria inattualità, consiste propriamente nell'aver proposto originariamente questioni che ora si ripropongono con una certa ambiguità.
Le istanze e le aspirazioni non appaiono, in effetti, troppo dissimili.
Le fonti di ispirazione sono le medesime (dai Paesi Nordici e Scandinavi ai Maggiori Paesi Comunitari): il che denota, ancora una volta, il grande ritardo culturale e la scarsa passione per il Futuribile del Nostro Paese.
Di converso, si potrebbe obiettare che lo scarso afflato innovatore nelle realizzazioni pratiche dei decenni tra i Cinquanta e i Settanta, abbia risparmiato al Paese molte criticità, così come il dissolversi delle aspirazioni industriali a partire dagli Anni Ottanta sino a quegli Anni Duemila che hanno contrassegnato il periodo espansivo maggiore del Settore, basato su una forte avversione all'Innovazione.
Ma davvero possiamo ritenere, a seguito di una lunga fase recessiva, che il congelamento di assetti e di equilibri sia accettabile, che la proliferazione di laureati in Discipline incentrate su presupposti antiquati possa essere sopportabile?
Impressiona davvero, nei lessici delle Rappresentanze, un profondo arcaismo, anche quando si ricorre al Ri-Uso, alla Ri-Qualificazione, alla Ri-Generazione. Ma assomigliano a Ripetizioni, a Riproduzioni, più che a Riconfigurazioni, a Ripensamenti.
Il Settore delle Costruzioni stenta a definirsi come dell'Ambiente Costruito, pur incidendo ben oltre la cospicua percentuale nota sul PNL, risulta vecchio, logorato, poco credibile e poco attrattivo. Assai meno di quanto, invece, non lo sia il Settore Agroalimentare, un tempo, appunto, non più Primario.
Persino nella Agenda Digitale del Governo Federale Tedesco l'Agricoltura è considerata più rinnovabile dell'Edilizia.
Digitalizzazione e Sostenibilità appaiono ancora artifizi retorici, anche nella sfera del Marketing Politico, così come la Post Modernità e il Post Industrialesimo sembrano archeologici.
Ecco perché l'insistenza di Arup, esattamente come della Task Force BIM2050, sui Driver for Change sembra l'unica leva sfruttabile.
Se il Settore non si immagina nel Futuro avrà solo un Passato, più o meno glorioso, oltre che un misero Presente.