The Frost: una visione distopica sul cambiamento climatico in un video generato dall’intelligenza artificiale

Può un videomovie di 11 minuti generato dall’’intelligenza artificiale e legato al tema del cambiamento climatico e delle azioni che l’uomo può compiere colpire più di un film di Christopher Edward Nolan ?

La risposta è sì

"The Frost" colpisce con la sua atmosfera inquietante e perturbante fin dalle prime riprese. Vaste montagne di ghiaccio, un accampamento improvvisato di tende in stile militare, un gruppo di persone accoccolate intorno a un fuoco, cani che abbaiano.

C'è qualcosa che non va qui.

"Passami la coda", dice qualcuno. Taglio a un primo piano di un uomo accanto al fuoco che rosicchia un pezzo rosa di carne essiccata. È grottesco. Il modo in cui si muovono le sue labbra non è del tutto normale. Per un attimo sembra che stia masticando la sua stessa lingua ghiacciata.

Benvenuti nel mondo inquietante della creazione cinematografica tramite intelligenza artificiale.

"Abbiamo raggiunto un punto in cui abbiamo smesso di combattere il desiderio di precisione fotografica e abbiamo abbracciato l'eccezionalità di DALL-E", afferma Stephen Parker di Waymark, l'azienda di produzione video con sede a Detroit dietro il film "The Frost".

"The Frost" è un film di 12 minuti in cui ogni scena è generata da un'intelligenza artificiale specializzata nella creazione di immagini. 

Potete vedere il film nell’anteprima che riportiamo in questo articolo.

Per realizzare "The Frost", Waymark ha preso una sceneggiatura scritta da Josh Rubin, produttore esecutivo dell'azienda che ha diretto il film, e l'ha alimentata al modello di generazione delle immagini di DALL-E 2 di OpenAI.

Dopo alcuni tentativi per ottenere immagini che rispecchiassero lo stile desiderato, i registi hanno utilizzato DALL-E 2 per generare ogni singola scena. Successivamente, hanno utilizzato D-ID, uno strumento di intelligenza artificiale in grado di aggiungere movimento alle immagini statiche, per animare queste scene, facendo blinkare gli occhi e muovere le labbra dei personaggi.

"Abbiamo costruito un mondo basandoci su ciò che DALL-E ci stava restituendo", afferma Rubin. "È un'estetica strana, ma l'abbiamo accolta a braccia aperte. È diventata l'aspetto del film".

Il fatto che l’origine , ovvero la sceneggiatura, sia umana non rende di minore importanza l’uso dell’AI. Perchè le modalità con cui i contenuti sono presentati contribuisce in modo rilevante a trasmettere il senso del racconto. E’ un’intelligenza artificiale che genera empatia, che rafforza il messaggio distopico del film.

"Questo è sicuramente il primo film generato da un'intelligenza artificiale che ho visto in cui lo stile risulta coerente", afferma Souki Mehdaoui, una regista indipendente e cofondatrice di Bell & Whistle, una consulenza specializzata in tecnologie creative. "Generare immagini fisse e animarle dà al film un tocco di collage divertente".

La storia di “The Frost”

“Fucking cold, fucking cold” è quello che dice uno dei personaggi dei film, alla ricerca di un segnale che proviene dalle montagne, in un clima di gelo artico. E alla ricerca della fonte di questo segnale questo gruppo di disperati si incamminano in un percorso estremamente pericoloso, fatto di gelo, interperie, valanghe.

Ma da dove arriva e questo clima che gela la mani, i volti, la pelle dei protagonisti di questo cortometraggio?

Cinque anni prima l’Assemblea delle Nazioni Unite aveva deciso, senza tenere conto del parere di alcuni scienziati contrari, di avviare un piano per controllare il riscaldamento del pianeta attraverso un piano ideato dall’intelligenza artificiale che prevede l’uso della geoingegneria.

Avevo ripreso questo argomento in un articolo recente su Ingenio “Geoingegneria solare: la soluzione climatica terribile per il clima”.

L'approccio in questione propone l'uso massiccio di geoingegneria solare per contrastare l'effetto serra e mitigare il riscaldamento globale. L'idea principale dietro la geoingegneria solare è quella di ridurre la quantità di radiazione solare che raggiunge la Terra, riflettendone una parte nello spazio attraverso diverse tecniche. Questo ridurrebbe l'energia solare assorbita dal nostro pianeta, abbassando potenzialmente la temperatura media globale.

Ma il film mette in luce i dubbi e i pericoli che possono nascere da una manipolazione così spinta del clima.

Anche se il segnale percepito dai protagonisti lascia una speranza … 

Cortometraggi generati con AI

"The Frost" non è il primo cortometraggio realizzato con l’ausilio con strumenti di intelligenza artificiale generativa.

Ad oggi i migliori modelli di generazione video possono ancora produrre solo pochi secondi di video.

A febbraio e marzo, Runway, un'azienda che sviluppa strumenti di intelligenza artificiale per la produzione di video, ha ospitato un festival cinematografico sull'IA a New York.

Ma il futuro immediato dei video generativi è plasmato dall'industria della pubblicità. Waymark ha realizzato "The Frost" per esplorare come l'IA generativa potesse essere integrata nei suoi prodotti.

L'azienda crea strumenti di creazione di video per le imprese che cercano un modo rapido e conveniente per realizzare spot pubblicitari. Waymark è una delle numerose startup, insieme a aziende come Softcube e Vedia AI, che offrono annunci video personalizzati per i clienti con pochi clic.

E ci sono numerose aziende che stanno sperimentando queste tecniche, anche per la generazione delle sceneggiature.

Anche nel cinema il futuro è già iniziato.