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Tettoia, pergolato, pergotenda: ok alla SCIA in variante per modificare l'originaria copertura

Non fa differenza, a livello edilizio/urbanistico, che la copertura di un pergolato sia costituita da lamelle di PVC (così come autorizzato dal permesso di costruire) o da un telo di plastica retraibile che, in quanto tale, non incide sulla consistenza del pergolato e sulla struttura già assentita.

Cosa serve per realizzare un pergolato? E una tettoia/veranda? E una pergotenda?

Queste domande continuano ad avere come conseguenza pagine e pagine di 'giustizia amministrativa', come ad esempio la particolare sentenza 5805/2023 del 25 ottobre del Tar Napoli, inerente l'annullamento di un comune di alcune SCIA presentate per assentire un pergolato/tettoia e una pergotenda in variante al progetto originario.

Pergolato, tettoia, pergotenda: le opere del contendere

I ricorrenti hanno realizzato una tettoia in legno nel cortile di proprietà ed una pensilina in legno posta, invece, sul lato est del fabbricato.

La tettoia/veranda risultava oggetto di un successivo permesso di costruire in sanatoria rilasciato il 22 marzo 2018 e avente ad oggetto la trasformazione della contestata tettoia in un pergolato con struttura in legno coperta da piantumazioni e/o telo removibile.

Per quanto riguarda la tettoia gli stessi ricorrenti presentavano, il 10 maggio 2018 una SCIA in sanatoria, in variante al permesso di costruire, prevedendo la rimozione parziale della chiusura in legno e delle tegole della tettoia e la sostituzione della copertura esistente con canadesi di colore verde in armonia con la piantumazione da realizzare, per evitare l’accumulo di fogliame.

Con riferimento alla pergotenda, il tecnico incaricato presentava la SCIA in variante al fine di regolarizzare una copertura amovibile in lamelle in PVC e successivamente una copertura con telo in plastica, modificando così l'originaria copertura prevista.

Il comune ha annullato le SCIA ritenendo che le osservazioni presentate dai ricorrenti non fossero esaustive.

Vediamo come ha risolto la questione Palazzo Spada, che ha accolto il ricorso dei ricorrenti.

La copertura con telo in plastica non 'sposta' nulla a livello urbanistico

Per quanto concerne il pergolato, posto sul lato nord, va evidenziato come il PdC in sanatoria del 2018 assentiva la realizzazione di una struttura in legno e copertura composta da piantumazione e/o telo removibile, mentre la successiva SCIA in variante, rispetto al PdC in sanatoria, prevedeva la realizzazione di una copertura con telo in plastica.

Il comune, secondo il Consiglio di Stato, ha sbagliato in quanto non si comprende l’argomentazione ritenuta dirimente dalla PA al fine di disporre il rigetto, non risultando evincibile la differenza che la copertura sia costituita da lamelle di PVC (così come autorizzato dal permesso di costruire) o da un telo di plastica retraibile che, in quanto tale, non incide sulla consistenza del pergolato e sulla struttura già assentita.

Nemmeno è dirimente il riferimento al presunto contrasto con l'art. 86 del R.U.E.C. (argomentazione contenuta nella comunicazione di avvio del procedimento di rigetto), disposizione quest’ultima che si limita a riportare la definizione di pergolato, senza nulla disporre circa la copertura della stessa struttura.

La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)

Le caratteristiche principali della SCIA: inquadramento normativo e natura giuridica; ambito di applicazione; le ipotesi della c.d. Super SCIA alternativa al permesso di costruire e la procedura di presentazione; la SCIA nel caso di zone omogenee A) o equipollenti.


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Pergolato: la corretta qualificazione

A rinforzo, Palazzo Spada ricorda che precedenti pronunce hanno avuto modo di chiarire che rientra nella nozione di pergolato una struttura in legno o metallo "che funge da sostegno per piante rampicanti, teli o equivalenti coperture filtranti, il cui aspetto caratteristico risiede nella mancanza di pareti e di copertura impermeabile e che realizza una ombreggiatura di superfici di modeste dimensioni, destinate ad uso del tutto momentaneo".

Ma, come è evidente, sia una copertura in lamelle in PVC che quella con un telo di plastica integrano entrambe la realizzazione di una copertura filtrante e facilmente amovibile ed hanno il solo intento di evitare l'accumulo del fogliame derivante dalle piantumazioni sovrastanti, senza incidere sui caratteri fondamentali della struttura in legno già autorizzata e così come precisati nell’art. 86 sopracitato.


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