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Guida alla progettazione del tetto verde secondo un approccio integrato

La progettazione di un tetto verde richiede un approccio integrato che consideri struttura, impermeabilizzazione, drenaggio e la scelta accurata della stratigrafia e della vegetazione. Questa guida riassume in 10 punti il percorso progettuale, dalla verifica strutturale alla gestione idrica, per realizzare un sistema efficiente, sostenibile e conforme agli standard normativi.

Copertura verde: il percorso progettuale

La realizzazione di un tetto verde efficace e duraturo richiede un percorso progettuale attento, mediante il quale vanno valutati con cura i necessari requisiti strutturali, gli aspetti tecnici e la tipologia di vegetazione.

Fondamentale è l’approccio progettuale di tipo “integrato” con il quale i diversi apporti specialisti convergano sulla soluzione ottimale. Tale soluzione deve tenere conto, al medesimo tempo, sia delle esigenze dell’edificio (in termini di carichi, impermeabilizzazione, isolamento) sia dei benefici ambientali e paesaggistici offerti da questo sistema.

Vediamo come può essere sviluppato il percorso progettuale in 10 punti.

   

1. Verifica preliminare della struttura

Prima di definire il tipo di tetto verde -  estensivo o intensivo  - occorre accertare che la struttura esistente (o quella in fase di progetto) sia in grado di sopportare i carichi permanenti e accidentali previsti dal sistema a verde.

La UNI 11235  indica che l’elemento portante va dimensionato considerando:

  • peso degli strati (substrato, vegetazione, sistemi drenanti, eventuale accumulo d’acqua);
  • sovraccarichi dovuti a neve, vento e utilizzo dell’area (ad esempio, se il tetto sarà pedonabile o meno);
  • freccia massima ammissibile per evitare tensioni eccessive sugli strati superiori.

Se si opta per un tetto intensivo - con spessori di substrato che possono arrivare a decine di centimetri e vegetazione più pesante - la portata della copertura deve essere valutata in modo ancora più rigoroso. Nel caso di costruzioni esistenti, la verifica statica e, eventualmente, sismica sono indispensabili per stabilire se è possibile realizzare il tetto verde previsto o se si rendono necessari rinforzi strutturali.

 

Particolare di un tetto verde a vegetazione estensiva.
Particolare di un tetto verde a vegetazione estensiva. (© Sergio Pesaresi)

 

2. Strato di pendenza

Al di sopra del solaio strutturale va realizzato lo strato alleggerito di pendenza che determina la direzione e il verso dell’acqua che la membrana impermeabilizzante, posta superiormente, dovrà convogliare verso l’impianto di smaltimento.

 

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3. Strato impermeabile e di protezione antiradice

Un elemento cruciale nella progettazione è la membrana impermeabile, che deve:

  • proteggere l’edificio sottostante dalle infiltrazioni d’acqua;
  • essere resistente alle radici, affinché lo sviluppo dell’apparato radicale non danneggi lo strato impermeabilizzante.

Per proteggere al meglio lo strato impermeabile è comunque consigliato prevedere la posa di un apposito e ulteriore strato di protezione dall’azione delle radici.

 

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4. Feltro protettivo

A protezione dello strato di impermeabilizzazione si posiziona il feltro protettivo a funzione meccanica (ad esempio geotessili o feltri tecnici) per assorbire gli urti e impedire che la guaina si deteriori. Nel caso di pendenze superiori al 10-15%, occorre anche prevedere dispositivi antiscivolo e accorgimenti per il corretto deflusso delle acque.

 

5. Strato drenante e di accumulo

Lo strato drenante deve svolgere una duplice funzione:

  • garantire un corretto smaltimento dell’acqua in eccesso, sia in fase di precipitazione che in quella successiva, per evitare la formazione di ristagni superficiali che possano compromettere sia la vegetazione sia sovraccaricare la struttura del tetto;
  • creare un piccolo accumulo di acqua che vada a determinare una riserva di umidità per lo strato vegetale.

A seconda della tipologia di verde pensile (estensivo o intensivo) e delle esigenze climatiche, è possibile usare:

  • pannelli alveolari o a bicchiere con funzione di accumulo e drenaggio;
  • elementi in ghiaia, argilla espansa o materiali plastici alveolari.

Lo strato drenante deve essere correttamente collegato all’impianto di smaltimento dell’acqua.

 

6. Telo filtrante

Al di sopra dello strato drenante si posa un telo filtrante (spesso un geotessile con pori calibrati) che blocca le particelle fini del substrato, evitando che ostruiscano il drenaggio.

 

7. Substrato e di vegetazione

Il substrato rappresenta l’anima del tetto verde. La sua composizione va calibrata attentamente in funzione:

  • dello spessore disponibile;
  • delle essenze che si intende coltivare;
  • del contesto climatico (zone aride, elevata piovosità, temperature estreme).

Nei tetti estensivi, lo strato colturale varia di solito tra gli 8 e i 15 cm ed è caratterizzato da miscele leggere (perlite, zeolite, lapillo vulcanico, compost ecc.), adatte a piante come sedum, erbacee tappezzanti, graminacee e specie resistenti alla siccità.

Per i tetti intensivi, invece, il substrato può arrivare anche a 50 cm o più, così da ospitare arbusti, piccoli alberi o prati più rigogliosi.

La composizione del substrato deve garantire resistenza, leggerezza, capacità drenante e buona ritenzione idrica. Di norma prevede un 30-40% di materiale inerte, 20-30% di materiale organico, più additivi specifici in funzione del clima e delle piante.

 

8. Impianto di irrigazione e gestione idrica

Soprattutto nei climi caldi o in aree a bassa piovosità, un sistema di irrigazione può essere necessario per mantenere la vegetazione in salute. In molti progetti, per aumentare la sostenibilità, si utilizzano impianti di recupero delle acque meteoriche che vengono accumulate e poi utilizzate per innaffiare lo strato vegetativo.

Nei Blue Green Roof, uno specifico bacino di accumulo (o serbatoio “primario”) regola la portata d’acqua anche in caso di forti precipitazioni, rendendo disponibile la riserva idrica nei periodi di siccità. Sensori e algoritmi consentono di gestire l’irrigazione in modo automatizzato, ottimizzando al contempo l’evapotraspirazione e le performance termiche.

 

9. Integrazione con l’architettura esistente

Un tetto verde deve essere progettato per integrare e valorizzare positivamente l’apporto dell’edificio al contesto urbanistico e al paesaggio urbano circostante.

Pertanto, si devono progettare con cura:

  • la scelta delle essenze in armonia con il contesto architettonico e l’eventuale verde limitrofo;
  • l’accessibilità: se previsto l’uso da parte degli occupanti (come giardino pensile o area relax), occorrerà valutare percorsi, parapetti e dispositivi di sicurezza;
  • il coordinamento con altri impianti (fotovoltaico, condizionamento) per sfruttare la sinergia tra i pannelli solari e il tetto verde (riduzione della temperatura superficiale).

 

10. Rispetto delle normative e certificazioni

L’adozione di uno standard come la UNI 11235 risulta essenziale per:

  • impostare correttamente la stratigrafia secondo requisiti di impermeabilità, drenaggio, resistenza al fuoco e stabilità meccanica;
  • evitare criticità legate a infiltrazioni, formazione di muffe o cedimenti strutturali;
  • garantire la durabilità del sistema nel tempo, con regole precise anche per la manutenzione e il controllo periodico .

 


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Questa è la prima parte di un White Paper di Ingenio, una guida essenziale per professionisti e utilizzatori finali. Esploriamo i vantaggi di questa soluzione tecnica, il percorso progettuale da seguire e le migliori pratiche per la realizzazione e la gestione di una copertura verde. Il White Paper di Ingenio verrà pubblicato sul portale attraverso una serie di 7 articoli di approfondimento. Ecco i temi trattati nel dettaglio.

1. Tetto Verde: i benefici, le caratteristiche e la differenza tra estensivo e intensivo
2. Tetto Verde: guida alla progettazione con un approccio integrato
3. Dal progetto alla pratica. La fase di realizzazione di un Tetto Verde
4. Manutenzione e strategie di gestione a lungo termine dei Tetti Verdi
5. Caratteristiche di sicurezza per le coperture a verde
6. Integrazione dei Tetti Verdi nella Pianificazione Urbana
7. Tetti verdi, resilienza urbana e prospettive future
 

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