Testo Unico delle Costruzioni: ecco la proposta di legge delega
Con la legge, il Governo viene delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per riordinare e semplificare la disciplina urbanistico-edilizia, garantendo maggiore coerenza e chiarezza nelle regole relative alla costruzione, ristrutturazione e gestione del territorio, con particolari novità per quanto riguarda i titoli edilizi (permesso di costruire, SCIA ed edilizia libera), distanze tra costruzioni, accertamento di conformità, responsabilità dei tecnici progettisti, norme tecniche delle costruzioni.
Il testo c'è ed è piuttosto interessante perché mira a fornire un quadro normativo chiaro, aggiornato e organico per il settore dell'edilizia, superando la frammentazione delle norme esistenti e migliorando la pianificazione urbanistica: per lo meno è questo lo scopo della proposta di legge delega sul Testo Unico delle Costruzioni, che l'onorevole Mazzetti (Forza Italia) ha presentato questa mattina presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati.
Si tratta di un lavoro di mesi, al quale hanno partecipato anche gli ordini professionali e le categorie economiche e che, come dichiarato da Mazzetti, è "chiaro, semplice e auto-applicativo".
Il Governo è quindi "delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi, volti ad aggiornare e riordinare sotto il profilo formale e sostanziale il testo delle disposizioni legislative vigenti, anche in recepimento e attuazione della normativa europea, apportando le modifiche volte a garantirne o migliorarne la coerenza, la logica sistematica e conferendo alle disposizioni chiarezza di linguaggio".
Dalla legge si arriverà quindi alla redazione di specifici decreti legislativi, adottati su proposta del MIT, che dovranno poi essere vagliati anche dalla Conferenza Unificata e 'approvati' dal Consiglio di Stato con relativi pareri specifici.
Obiettivo: superare le troppe leggi in materia
Nella premessa si evidenzia che la proposta di legge è finalizzata a fornire un inquadramento normativo del settore dell’edilizia e, più in generale, delle costruzioni con l'obiettivo di superare le molteplici e disorganiche leggi che fino ad oggi hanno regolato il settore delle costruzioni, da ultimo, il DPR 380/2001 del 6 giugno 2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia), innumerevoli volte modificato.
Si punta, quindi, alla creazione di un Testo Unico delle Costruzioni, con l'obiettivo di:
- raccogliere in un'unica normativa le disposizioni su edilizia, urbanistica e uso del territorio.
- semplificare il linguaggio e le procedure per ridurre la burocrazia e migliorare l'efficienza amministrativa.
Pianificazione urbana sostenibile
Il provvedimento promuove inoltre la rigenerazione urbana e il recupero del patrimonio edilizio esistente, limitando il consumo di suolo.
Inoltre, si pone l'obiettivo di
- integrare principi di sostenibilità ambientale, inclusività e resilienza nella progettazione delle città;
- potenziare le infrastrutture e i servizi, migliorando la qualità della vita nei centri urbani.
Distanze tra edifici e regolamenti edilizi comunali
Uno degli aspetti chiave della legge, che esplica i suoi 'effetti operativi' nell'articolo 2, è senza ombra di dubbio l’introduzione di principi fondamentali sulle distanze tra fabbricati, che dovranno essere definiti all'interno del nuovo Testo Unico. In particolare, la delega prevede:
- la definizione chiara dei limiti di distanza tra edifici, che dovranno essere recepiti nei regolamenti edilizi comunali;
- la possibilità per Regioni e Province Autonome di derogare al Decreto Ministeriale 1444/1968, purché le deroghe siano finalizzate alla riqualificazione urbana, al recupero del patrimonio edilizio esistente e ad altri interventi di pubblico interesse;
una disciplina della pianificazione edilizia nelle aree non coperte da strumenti urbanistici, garantendo regole uniformi su scala nazionale.
C'è quindi la volontà di modificare le regole attuali, visto che attualmente il D.M. 1444/1968 impone distanze minime rigide tra edifici, spesso considerate un ostacolo alla rigenerazione urbana. La riforma punta a rendere più flessibile la normativa, lasciando margini di intervento a livello locale, ma con criteri chiari e uniformi per evitare abusi e difformità tra le diverse Regioni.
Stato legittimo immobili
I decreti legislativi dovranno inoltre dettare i "principi fondamentali inerenti la documentazione attestante lo stato legittimo degli immobili, riconoscendo e valorizzando le funzioni di certificazione e di attestazione di conformità svolte nell’interesse generale dai tecnici abilitati nello svolgimento degli incarichi di progettista, direttore dei lavori e collaudatore delle opere edilizie".
Le categorie di interventi edilizi
La proposta di legge distingue le categorie di intervento urbanistico-edilizio, "distinguendo tra interventi di trasformazione del territorio, interventi di trasformazione del patrimonio edilizio esistente, interventi di adeguamento funzionale del patrimonio edilizio esistente, opere e interventi minori, non incidenti sulla trasformazione del territorio, opere e manufatti privi di rilevanza edilizia".
I titoli abilitativi: semplificazione
La riforma semplifica il sistema dei titoli abilitativi edilizi, prevedendo solo tre categorie:
- permesso di costruire, per interventi di maggiore impatto urbanistico;
- egnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), per interventi di media entità;
- attività edilizia libera, per opere minori che non richiedono autorizzazioni specifiche.
Accertamento di conformità
La legge delega indica anche i nuovi principi direttivi inerenti l'accertamento di conformità, distinguendo tra:
- accertamento di conformità per violazioni formali della disciplina urbanistica ed edilizia;
- accertamento di conformità per violazioni conformi alla sopravvenuta disciplina urbanistica ed edilizia, che non si applica agli interventi di nuova costruzione;
- interventi edilizi eseguiti ed ultimati prima dell’entrata in vigore della legge 765/1967.
Norme tecniche delle costruzioni
La proposta prevede anche un aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), con particolare attenzione a:
- classificazione delle aree sismiche e adeguamento delle strutture ai nuovi criteri di sicurezza;
- definizione delle classi di rischio e dei parametri di resistenza e stabilità degli edifici;
- ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti nella progettazione e realizzazione delle opere edilizie;
- obbligo di polizze assicurative per le costruzioni, per garantire una maggiore tutela in caso di danni strutturali.
Una novità importante riguarda in tal senso l'introduzione di una "Anagrafe delle Costruzioni", che raccoglierà informazioni su stato di manutenzione, sicurezza sismica ed efficienza energetica degli edifici.
Digitalizzazione e formazione dei titoli abilitativi
I decreti legislativi dovranno essere adottati in modo da:
- garantire la massima semplificazione dei procedimenti amministrativi, attraverso la loro completa digitalizzazione e informatizzazione, riducendo al minimo gli oneri documentali a carico dei privati e unificando l’unificazione gli sportelli unici deputati alla ricezione delle istanze ed al rilascio dei titoli abilitativi;
- prevedere che, ai fini della formazione dei titoli abilitativi previsti dalla presente legge, le amministrazioni sono tenute ad acquisire d’ufficio i documenti, le informazioni e i dati, compresi quelli catastali, che siano in possesso delle pubbliche amministrazioni e non possono richiedere attestazioni, comunque denominate, o perizie sulla veridicità e sull’autenticità di tali documenti, informazioni e dati;
- prevedere, attraverso previ accordi e intese in sede di Conferenza unificata e tenendo conto delle specifiche normative regionali, la definizione e l’aggiornamento di modelli procedimentali uniformi e standardizzati per la presentazione delle istanze, delle segnalazioni e comunicazioni, nonché per la gestione dell’attività edilizia.
LA PROPOSTA DI LEGGE DELEGA 'TESTO UNICO DELLE COSTRUZIONI' E' SCARICABILE IN ALLEGATO
Abuso Edilizio
L'abuso edilizio rappresenta la realizzazione di opere senza permessi o in contrasto con le concessioni esistenti, spaziando da costruzioni non autorizzate ad ampliamenti e modifiche illegali. Questo comporta rischi di sanzioni e demolizioni, oltre a compromettere la sicurezza e l’ordine urbano. Regolarizzare tali abusi richiede conformità alle normative urbanistiche, essenziale per la legalità e il valore immobiliare.
Condoni e Sanatorie
Il condono edilizio è 'normato' da una legge dedicata, va a sanare le irregolarità sostanziali ed è previsto solo per opere realizzate in un preciso lasso temporale, mentre la sanatoria ordinaria del Testo Unico Edilizia regolarizza gli abusi formali ed è sempre possibile

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