Test di resistenza dei prodotti all'effrazione: scopriamo il laboratorio di Security di Istituto Giordano
Il laboratorio di security di Istituto Giordano, attivo all'interno della sede di Gatteo (RN) si occupa di testare la resistenza all'effrazione di casseforti, ATM, porte blindate e similari, classificando i prodotti in base al loro grado di resistenza. Scopriamo di più tramite le parole del responsabile Daniele Zecca.
Istituto Giordano è il laboratorio di riferimento europeo per i test di resistenza all'effrazione dei prodotti
La quarta tappa di Labinsight ci porta nel laboratorio di Security, qui abbiamo assistito a prove che richiedono grande forza fisica e abilità. Il tutto si è svolto in uno scenario che a tratti ci è sembrato un set cinematografico. Ecco l'intervista al responsabile Daniele Zecca.
Ciao Daniele, da poco è stato consegnato il prestigioso riconoscimento Leadership Award dell'associazione ESSA al tuo predecessore, Roberto Porta, per l'importante contributo dato allo sviluppo del settore dell’antieffrazione. Proprio in questa occasione è stato ribadito come Istituto Giordano è allo stato attuale il laboratorio di riferimento europeo per i test di resistenza all'effrazione dei prodotti, raccontaci qualcosa sulla tua professione.
Da qualche anno sono responsabile del laboratorio di Security, operativo presso la sede di Gatteo. Ogni giorno coordino un team di esperti “scassinatori” che, dopo un lungo e particolare addestramento, simulano attacchi di effrazione su dispositivi di sicurezza. Lo scopo delle prove antieffrazione è quello di classificare i prodotti in base al loro grado di resistenza, definito dalla relativa norma di prodotto.
Nello specifico se un produttore desidera commercializzare nel mercato europeo il proprio prodotto si affida alla nostra esperienza per verificarne la rispondenza ai requisiti normativi europei.
Da oltre 20 anni, siamo infatti, il laboratorio di riferimento internazionale per le attività di testing - l’unico in Italia - e collaboriamo con il principale ente di certificazione Europeo per i prodotti di sicurezza “ECB-S”, avente sede in Germania.
Infine, oltre alle attività di laboratorio, rappresento l’Italia durante i meeting europei per lo sviluppo delle normative in materia.
Curiosando tra le informazioni del laboratorio presenti nel sito di Istituto Giordano abbiamo visto che la sezione svolge varie prove su diverse tipologie di prodotti: puoi indicarci quali?
Presso il nostro laboratorio eseguiamo test di resistenza all’effrazione sia su mezzi di custodia come casseforti, ATM, armadi di sicurezza e camere corazzate, sia su elementi di edificio come porte blindate, finestre, grate e chiusure oscuranti.
Tra quelle indicate hai qualche aneddoto da condividere?
Spesso ci vengono commissionate delle prove in situ presso i caveau dei principali istituti bancari, per caratterizzare lo stato di sicurezza degli stessi: qualche anno fa, per creare un’apertura nella parete della camera, abbiamo impiegato 2 giorni lavorativi tra l’uso alternato di martello pneumatico e cannello da taglio. Oppure un’altra volta, presso il nostro laboratorio abbiamo aperto una cassaforte in pochi secondi, ritenuta molto resistente dal produttore, tramite un singolo foro con il trapano.
Quali sono le tempistiche di sviluppo di una prova? E in cosa consistono ad esempio i test su una cassaforte?
Le tempistiche di prova sono relative al tipo di prodotto. Ad esempio, il completamento dei test su una cassaforte avente il minimo grado di sicurezza richiede circa 3 giorni lavorativi; su una di livello medio circa il doppio. A questi tempi è ovviamente da aggiungere tutto lo studio delle strategie di attacco da applicare durante le diverse prove.
I test su una cassaforte si dividono in due categorie:
- quelli di accesso parziale che, attraverso la creazione di un foro su una parete del prodotto (circa 125 cm2), consentono il passaggio di una mano verso l’interno per il prelievo dei beni;
- quelli di accesso totale che consentono l’accesso al volume interno totale della cassaforte, tramite la rimozione di un’intera parete o all’apertura della porta.
In aggiunta a questi test, vengono eseguite anche le prove di resistenza all’ancoraggio, ossia allo strappo della cassaforte ATM dalla sua sede tramite una trazione di 50.000 o 100.000 kg, e quelli di resistenza all’esplosione con esplosivo solido o con miscela di gas ossiacetilenica. Ultimamente questi test sono molto richiesti dal mercato in quanto tali attacchi sono quelli che negli ultimi tempi vengono effettuati con maggiore frequenza.
Per finire il nostro viaggio all’interno della sezione in cui operi, abbiamo un’ultima domanda per te. Perché è importante eseguire questi test?
L’importanza di questi test è principalmente dovuta alla richiesta del mercato: é ormai prassi che gli utilizzatori finali richiedano una sicurezza del prodotto “testata e approvata” in modo da aumentare la propria fiducia nel custodire dei beni all’interno dello stesso. Ma oltre al cliente privato, anche tutti gli Istituti bancari pongono dei requisiti minimi di resistenza all’effrazione dei prodotti che devono essere installati all’interno delle varie filiali.
Un’ultima nota importante: i vari gradi o livelli di sicurezza ottenuti in laboratorio sono tutti relativi e servono per confrontare diversi prodotti della stessa categoria; non sono quindi assoluti. Infatti i tempi di resistenza dei prodotti in laboratorio non sono confrontabili con la reale resistenza all’effrazione, in quanto le condizioni operative sono nettamente diverse.
Infine precisiamo che non può esistere un prodotto (nel campo della sicurezza all’effrazione) inviolabile.
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Una raccolta di approfondimenti per chi si occupa di fare controlli e verifiche dei materiali nel settore delle costruzioni e dell'edilizia.
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