Sismica
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Terremoto in Turchia e Siria di magnitudo 7.8: morti e distruzione

Oltre 20.000 i morti a seguito delle due forti scosse di terremoto di magnitudo 7.8 e 7.5 che si sono verificate in Turchia meridionale, al confine con la Siria, il 6 febbraio 2023. Il suolo dell'Anatolia si è sposato di 3 metri.

ULTIMO AGGIORNAMENTO ore 13 del 10 Febbraio

Il totale complessivo delle vittime, in base agli ultimi conteggi ufficiali e dei medici, porta il bilancio totale a 20.451 a causa delle due potentissime scosse di terremoto, che hanno colpito il 6 febbraio, la Turchia al confine con la Siria. La prima di magnitudo 7.8, la seconda, di magnitudo 7.5,  le più devastanti registrate in questa zona negli ultimi 100 anni.  

E mentre le operazioni di salvataggio vanno avanti nel tentativo di trovare ancora persone vive, la terra continua a tremare. Dopo la prima grande scossa di M 7.8, ne sono seguite tantissimi altre, centinaia, con una elevata intensità (la più alta è stata quella di M 7.5). 

Questo andamento frequente e di intensità elevata di scosse sismiche sta portando a valutare la possibilità che possa trattarsi di una "epidemia sismica" ossia di un fenomeno che non si concluda nel giro di breve tempo ma che per esaurire l'energia accumulata dai movimenti terrestri possa aver necessità di più tempo, anche mesi o anni, con conseguenze davvero disastrose per questo territorio.

Migliaia sono gli edifici crollati tra Turchia e Siria e, in molti casi, anche a causa dell'effetto domino. Dalle immagini si vedono edifici sbriciolati al terreno, di fianco ad edifici che invece hanno tenuto, segnale che o gli edifici erano molto datati e non erano stati adeguati alle norme antisismiche o che possano esserci anche errori di progettazione.

Di sicuro, era noto a tutti che la zona fosse fortemente sismica. Come riporta la testimonianza del geologo turco Kenan Akbayram, dell'Università di Bingöl "Il terremoto non era inaspettato. Ci aspettavamo una rottura lungo le linee di faglia in quest'area poiché le zone in cui il terremoto ha colpito sono quelle che i geologi chiamano gap sismico". Secondo i dati a disposizione - ha detto il geologo - "questa parte della zona di faglia dell'Anatolia orientale si è rotta nel 1500 e, più recentemente, alcune parti della zona di faglia si sono mosse nel 1822 quindi c'era il rischio di un possibile movimento e ne eravamo consapevoli".

Tra gli edifici anche un edificio storico, patrimonio dell'UNESCO, il castello di Gaziantep che ora è solo un cumulo di macerie.

La seconda forte scossa di magnitudo 7.5

A circa nove ore dalla prima scossa che ha devastato la zona di confine tra Turchia e Siria, la terra ha tremato nuovamente registrando una nuova potente scossa di magnitudo 7.5.

Questo secondo forte evento è stato localizzato sempre nella Turchia sud-orientale al confine con la Siria, 60-70 km a nord-est del precedente, nei pressi della città di Elbistan. Il terremoto ha avuto un ipocentro a circa 28 km di profondità ed è stato fortemente risentito in un'area molto vasta della Turchia e della Siria. 

In realtà questa non è l'unica. Infatti dalla prima ne sono state registrate molte altre, oltre le 200, con intensità medio forte fino 6.7 di magnitudo.

Informazioni aggiornate in tempo reale si possono trovare sia sul sito dell’AFAD che su quello di Koeri.

Fig. 1 - Mappa della sismicità delle ultime 48 ore nell’area interessata dal terremoto di questa notte (fonte CSEM - https://www.emsc-csem.org/Earthquake/Map/gmap.php

Anche nella vicina Cipro la terra è stata colpita da un terremoto di magnitudo 4,6. Secondo il centro sismologico mediterraneo europeo, l'epicentro è stato localizzato a 75 chilometri a sudest di Famagosta ed è stato registrato alle 11.23 ora locale. 


Sisma Turchia - Siria: la prima scossa di magnitudo 7.8

Il terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito poco dopo le 4 del mattino del 6 febbraio 2023, a 23 chilometri a est di Nurdagi, provincia di Gaziantep, ad una profondità di 24,1 chilometri secondo lo United States Geological Survey (USGS). Nurdagi si trova lungo il confine Turchia-Siria e il terremoto è stato avvertito in diversi paesi della regione, tra cui Siria e Libano.

Per comprendere meglio l'origine di eventi così potenti e devastanti in quella zona riproponiamo un chiaro inquadramento sismotettonico realizzato dall'INGV.

Perchè un terremoto in quella zona

Il terremoto tra la Turchia meridionale e la Siria settentrionale è stato causato dall’attivazione di una faglia trascorrente a bassa profondità.

L'evento ha, infatti, rotto una faglia laterale sinistra quasi verticale ad orientamento nordest-sudovest (Faglia Est Anatolica) o una faglia laterale destra ad orientamento sudest-nordovest (Faglia del Mar Morto).

In base alla magnitudo del terremoto si può stimare che la rottura abbia interessato una porzione della faglia lunga circa 190 km e larga circa 25 km. Va ricordato che per terremoti di questa magnitudo la faglia che si attiva ha dimensioni di alcune centinaia di chilometri quadrati, e l’ipocentro rappresenta il punto, lungo il piano di faglia, da cui parte il processo di rottura e lo spostamento della faglia stessa.

Fig. 2 - Mappa delle principali strutture tettoniche attorno alla Placca Anatolica (mappa di base World Wind della Nasa). Le frecce indicano i vettori di spostamento delle Placche Anatolica e Araba rispetto alla Placca Euroasiatica. Le posizioni delle varie strutture sono state prese da molte mappe pubblicate (Mikenorton - Own work Wikipedia).


Il terremoto è avvenuto in corrispondenza di una tripla giunzione tra le placche Anatolica, Arabica e Africana. La posizione del terremoto, il meccanismo focale nonché la distribuzione delle repliche sono coerenti con la Faglia Est Anatolica, una importante struttura che consente l'estrusione verso ovest della Turchia nel Mar Egeo. Non si può neanche escludere che sia interessata la faglia trasforme del Mar Morto che accomoda il movimento verso nord della penisola arabica rispetto alle Placche dell'Africa e dell'Eurasia.

Un terremoto di potenza tremenda

Si ritiene che il terremoto di lunedì sia il più forte a colpire la Turchia dal 1939, quando un terremoto della stessa magnitudo ha ucciso 30.000 persone, secondo l'USGS.

"Stanotte alle 4.17, siamo stati scossi dal più grande disastro dopo il terremoto di Erzincan del 1939 che abbiamo vissuto nel secolo scorso". Lo ha confermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di una conferenza stampa, (Anadolu Agency).

Terremoti di questa portata sono rari, con meno di cinque che si verificano ogni anno in media, in qualsiasi parte del mondo. Sette terremoti di magnitudo 7,0 o superiore hanno colpito la Turchia negli ultimi 25 anni, ma quello di lunedì è il più potente.

Karl Lang, assistente professore presso la School of Earth and Atmospheric Sciences della Georgia Tech University, ha detto alla CNN che l'area colpita dal terremoto di lunedì è soggetta all'attività sismica. "È una zona di faglia molto grande, ma questo è un terremoto più grande di quello che hanno sperimentato in qualsiasi momento nella memoria recente", ha detto Lang.

Terremoto in Turchia: registrata una accelerazione spettrale massima pari a circa 2.12g

Nel report vengono riportati i risultati preliminari di alcune elaborazioni effettuate utilizzando le tracce accelerometriche registrate dalla rete sismica avvenuta recentemente in Turchia. Per comprendere al meglio l’importanza dell’evento sismico e la sua capacità distruttiva, sono stati messi a confronto gli spettri di risposta in accelerazione (valutati lungo le diverse direzioni nel piano orizzontale) e gli spettri di risposta elastici convenzionali forniti dalle NTC 2018.

>> Per approfondire: Terremoto in Turchia: registrata una accelerazione spettrale massima pari a circa 2.12g


La terra si è spostata di 3 metri

Come ha spiegato l'Ing. Carlo Doglioni, Presidente dell'INGV, in una intervista al Corriere della Sera, “È come se la Turchia si fosse mossa verso Sudovest e l’Arabia verso Nordest. La placca araba si è mossa di circa 3 metri lungo una direzione Nordest-Sudovest rispetto alla placca anatolica; parliamo di una struttura nell’area di confine tra questo mondo, quello della placca araba, con quello della placca africana”.

“La faglia si è attivata per 150 chilometri con uno spostamento di almeno tre metri. È successo tutto in pochissimi secondi, irradiando questo terremoto di magnitudo di 7.9. Parliamo di una zona altamente sismica, una delle zone più pericolose del Mediterraneo. Nei secoli scorsi ci sono stati terremoti estremamente violenti.

C'è da temere per l'Italia?

In Italia, per fortuna, non ci aspettiamo che possano esserci eventi di magnitudo 7.8. L’evento più importante finora registrato nella storia sismica nazionale è di M 7.3 nel 1693. Da un punto di vista delle conoscenze tettoniche che abbiamo, noi ci aspettiamo che si possa arrivare forse anche a 7.5 in determinate zone, ma è difficile immaginare eventi che possano arrivare a 7.8, od avvicinarsi a magnitudo 8, proprio perché la tipologia di deformazione diversa ed anche le velocità della deformazione sono inferiori" dichiara Carlo Doglioni a Ingenio. >>> VAI ALL'INTERVISTA.

La stessa domanda l'abbiamo rivolta anche al Professore Gian Michele Calvi che ci ha risposto in QUESTA INTERVISTA.

Fonti: USGC, CNN,  The GUARDIAN, BBC, INGV

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7.9 Magnitude Powerful Earthquake Jolts Turkey | Earthquake In Turkey Today | English News LIVE

Turkey 7.8 earthquake ruins buildings! Huge earthquake strikes Diyarbakir causing major damage

Strong Earthquake Topples Buildings in Turkey

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