Terremoto in Molise: registrata una forte scossa, l'epicentro vicino a Campobasso
Forte scossa di magnitudo Mw 4.6 registrata alle ore 23.52 del 28 marzo 2023 in Molise. L'epicentro a 2 km dal borgo di Montagano (CB), ad una profondità di 23 km. Non si segnalano né feriti né danni di rilievo.
Prosegue lo sciame sismico nell'area interessata
Continua lo sciame sismico in provincia di Campobasso dopo la forte scossa di Mw 4.6 registrata alle ore 23.52 (Italia) del 28 marzo 2023 dalla Sala Sismica INGV di Roma.
L'epicentro è stato localizzato a due chilometri da Montagano, piccolo comune sito nella provincia di Campobasso con poco più di 1.000 abitanti. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha calcolato che la prima forte scossa si è verificata a una profondità di 23 chilometri circa.
La terra ha continuato a tremare nella notte e alle prime ore del mattino del 29 marzo. L'ultima scossa più alta registrata alle ore 6.43 del 29 marzo 2023 con magnitudo Mw 2.6.
I comuni entro il raggio di 10 km di distanza dall'epicentro sono: Montagano (ab. 1086), Ripalimosani (ab. 3114), Limosano (ab. 768), Sant'Angelo Limosano (ab. 352), Matrice (ab. 1115), Petrella Tifernina (ab. 1170), Castropignano (ab. 947), Oratino (ab. 1641), Fossalto (ab. 1345), San Biase (ab. 189), Campobasso (ab. 49.431), Castellino del Biferno (ab. 545), Campolieto (ab. 839), Torella del Sannio (ab. 795), Lucito (ab. 696).
Le tre mappe qui sopra riportate mostrano i risultati dell'elaborazione INGV denominata ShakeMap per la stima dei parametri di scuotimento del suolo sulla base dei dati registrati dai sismometri e dagli accelerometri e delle successive interpolazioni basate sulle conoscenze sismologiche. La stella nera indica l'epicentro del terremoto avvenuto.
>>> Per consultare nel dettaglio le mappe clicca sull'immagine e apri l'etichetta "impatto".
Come riporta la nota diffusa sul sito del INGV, l'evento sismico verificatosi in Molise "è avvenuto in un’area caratterizzata da una sismicità frequente con diverse sequenze sismiche avvenute nel 2002, 2013, 2016 e nel 2018, visibili nella mappa sottostante."
"A nord-est dell’area interessata dal terremoto di questa notte, c’è la sequenza del 2002 iniziata con gli eventi del 31 ottobre e 1 novembre. Negli ultimi 7 giorni l’area interessata dal terremoto del 2002, tra Ripabottoni e Sant’Elia a Pianisi, ha avuto 16 eventi, tutti di magnitudo inferiore a 3.0, tranne quello che è stato localizzato il 28 marzo alle ore 02:20 italiane di magnitudo 3.1. Più a nord c’è la sequenza del 2018 con evento più forte di magnitudo 5.1. A sud, a poca distanza dall’area epicentrale di questa sera - 28 marzo 2023 - è presente una sequenza sismica avvenuta a gennaio 2016, il cui evento principale ha avuto magnitudo pari Mw 4.3."
Storicamente, secondo quanto riportato nel Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, nell'area - oltre agli eventi del 2002, 2016 e 2018 - si sono verificati terremoti di forte intensità, tra questi quello del 4 ottobre 1913 di magnitudo Mw 5.3, con epicentro a sud della città di Campobasso, e il forte terremoto del 1805 di magnitudo Mw 6.7.
Disposta la chiusura delle scuole
"Tanto spavento tra la popolazione" ha dichiarato nella notte il sindaco Montagano, Giuseppe Tullo, che ha aggiunto "Da un primo giro di ricognizione la situazione sembra per fortuna buona: non si segnalano danni particolari". Situazione confermata anche dal Dipartimento della Protezione Civile attraverso un comunicato stampa "Dalle prime verifiche effettuate l’evento risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono al momento stati segnalati danni a persone o cose".
Disposta la chiusura delle scuole a Campobasso e in altri comuni interessati dal sisma per la giornata del 29 marzo 2023 per fini precauzionali e per procedere alle verifiche del caso sugli edifici.
Per ulteriori informazioni e per vedere l'evolversi della situazione in tempo reale è possibile visitare il sito dell'INGV.
La riflessione del Presidente degli Architetti PPC di Campobasso
In merito agli eventi sismici che hanno colpito il Molise nelle ultime ore, abbiamo chiesto un commento a caldo all'arch. Alessandro Izzi, Presidente dell'Ordine degli Architetti PPC di Campobasso. Ecco cosa ha dichiarato a Ingenio:
"È una sensazione d’impotenza, di sgomento, di devastante paura verso la forza della natura che in pochi attimi potrebbe distruggere tutto brutalmente lasciando solo macerie. E’ questa la percezione, il brivido tremendo che la popolazione, nella maggior parte dei casi, avverte negli istanti in cui tutto trema. Il tempo non passa mai e quegli attimi terribili sembrano eterni.
Il territorio molisano, negli ultimi quarant’anni, è stato oggetto più volte di eventi sismici che hanno interessato luoghi e paesi ferendo dolorosamente le comunità locali. È impossibile non far riferimento al tragico evento che nel 2002 scosse San Giuliano di Puglia provocando il crollo della scuola. Una devastazione terribile che causò la morte di ventisette bimbi e di una maestra.
Ma puntualmente, ogni qualvolta si registrano eventi del genere, si torna a parlare di prevenzione, buone regole del costruire, attenzione e buone prassi.
L’anagrafica del territorio molisano, ormai nota ai più, evidenzia le criticità che nel corso degli anni hanno fatto emergere la fragilità dei luoghi e di molti centri urbani interni. Troppo spesso si rincorre il tempo e sempre più frequentemente ci si confronta con azioni di ricostruzione e di ripristino dei territori che, a distanza di anni, ancora necessitano di essere completati. Ci si riferisce sia alle pratiche ancora in essere riguardanti gli eventi del lontano 2002 che alle resistenze e alle difficoltà che si registrano nel portare a termine gli interventi e i rimedi legati a dissesti ed eventi franosi. Impossibile non citare la frana di Civitacampomarano dove la comunità, sempre meno numerosa, resta in attesa di riappropriarsi di abitazioni del centro urbano ancora perimetrate come zona rossa.
Dunque, le osservazioni e le riflessioni, ancora una volta, sono rivolte ad una azione prioritaria di prevenzione che deve essere attuata con incessanti iniziative di sensibilizzazione sul tema rivolte a tutte le comunità. Inoltre, massima attenzione nel porre in essere operativamente e celermente interventi di riqualificazione e di messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato per limitare, per quanto possibile, eventuali ulteriori azioni devastanti che un sisma oggi potrebbe arrecare.
E’ stato un segnale importante nel 2021 la realizzazione del “Centro operativo comunale per la gestione delle emergenze“ che ospiterà anche la “Scuola nazionale formazione per gli operatori di Sale operative e Centri di coordinamento” e la presenza di un Disaster Manager sul territorio regionale. Ma appare evidente e quanto mai necessario un impegno costante di tutti gli attori impegnati nei processi di rigenerazione e riqualificazione proprio perché la latenza temporale, sempre più spesso registrata, ha bisogno di azioni decisionali e operative immediate e facilmente attuabili.
La comunità degli Architetti è sempre sensibile al tema, disponibile e prontamente operativa a far fronte come non mai ai fabbisogni che tali accadimenti generano puntualmente. Ci auguriamo di trovare le giuste controparti decisionali altrettanto pronte nel voler programmare e mettere in atto nuove e efficaci misure e piani operativi per affrontare ciò che potremmo trovarci inconsapevolmente ad affrontare, ma che speriamo non si presenti mai”.
Io Non Rischio: buone pratiche in caso di terremoto
La campagna di comunicazione nazionale "Io non rischio" è nata nel 2011. Sul sito della Protezione Civile, a questo LINK, puoi trovare le informazioni su cosa sapere prima e cosa fare durante e dopo il terremoto. Di seguito una sintesi.
Cosa fare durante un Terremoto
Se sei in un luogo chiuso
- Mettiti nel vano di una porta inserita in un muro portante (quello più spesso), vicino a una parete portante o sotto una trave, oppure riparati sotto un letto o un tavolo resistente. Al centro della stanza potresti essere colpito dalla caduta di oggetti, pezzi di intonaco, controsoffitti, mobili ecc.
- Non precipitarti fuori, ma attendi la fine della scossa.
Se sei in un luogo aperto
- Allontanati da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche: potresti essere colpito da vasi, tegole e altri materiali che cadono.
- Fai attenzione alle possibili conseguenze del terremoto: crollo di ponti, frane, perdite di gas ecc.
Cosa fare dopo un terremoto
- Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi.
- Prima di uscire chiudi gas, acqua e luce e indossa le scarpe. Uscendo, evita l’ascensore e fai attenzione alle scale, che potrebbero essere danneggiate. Una volta fuori, mantieni un atteggiamento prudente.
- Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato.
- Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono. Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
- Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di protezione civile.
Sismica
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