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Terre e rocce da scavo: nuovo Regolamento in consultazione pubblica fino al 1° ottobre! I dettagli

Lo schema di decreto del MASE sulla gestione delle terre e rocce da scavo è attuativo dell'art.48 del Decreto PNRR-Ter. Esso mira a semplificare gli oneri burocratici in capo alle imprese e a facilitare l'utilizzo dei sedimenti che derivano da scavi e lavori per la realizzazione di infrastrutture.

E' arrivato, nei 6 mesi previsti dal suo provvedimento attuativo (il DL PNRR-Ter), lo schema di regolamento recante “Disposizioni per la semplificazione della disciplina inerente la gestione delle terre e rocce da scavo”, attuativo dell'art.48 del DL 13/2023 (PNRR-Ter).

Lo scopo dell’intervento normativo è di rispondere alla necessità di assicurare il rispetto delle tempistiche di attuazione del PNRR per la realizzazione degli impianti, delle opere e delle infrastrutture ivi previste, nonché per la realizzazione degli impianti necessari a garantire la sicurezza energetica.

Nel decreto si punta sulla semplificazione gli oneri burocratici in capo alle imprese e la facilitazione dell'utilizzo di sedimenti che derivano da scavi e lavori per la realizzazione di infrastrutture.

L’intervento intende anche contribuire alla promozione dell'adeguamento della rete infrastrutturale idrica ai nuovi bisogni connessi al fenomeno della siccità.

Terre e rocce da scavo: come deve avvenire la semplificazione

Il provvedimento, posto in consultazione pubblica dal MASE a partire dal 22 settembre, sarà disponibile per 10 giorni (quindi fino al 1° ottobre) all'invio di proposte di integrazione/modifica del testo, utilizzando le modalità e l'apposita scheda predisposta.

Come visto nell'approfondimento dedicato al DL PNRR-Ter, l'art.38 sopra richiamato dispone che la semplificazione possa essere operata con riferimento:

  • alla gestione delle terre e delle rocce da scavo qualificate come sottoprodotti, ai sensi dell'articolo 184-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
  • all'utilizzo nel sito di produzione delle terre e delle rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti, ai sensi dell'articolo 185, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 152/2006;
  • alla disciplina del deposito temporaneo delle terre e delle rocce da scavo qualificate come rifiuti;
  • alla gestione delle terre e delle rocce da scavo nei siti oggetto di bonifica;
  • alle disposizioni di semplificazione per i cantieri di micro-dimensioni, per i quali è attesa una produzione di terre e rocce non superiore a 1.000 metri cubi;
  • all'abrogazione del DPR 120/2017, con aggiornamento delle disposizioni da esso previste tramite l’adozione del decreto oggetto della consultazione.

Terre e rocce da scavo: tutte le novità contenute nel Regolamento in consultazione

Il MASE evidenzia che le innovazioni introdotte, rispetto alla disciplina vigente, sono indirizzate a consentire il più ampio utilizzo delle terre e rocce come sottoprodotti ed il riutilizzo delle terre e rocce escluse dalla disciplina dei rifiuti.

A tal fine è stato ampliato il campo di applicazione del decreto, estendendolo anche ai sedimenti, rendendo così possibile utilizzarli come sottoprodotti nell’entroterra, ferma restando la disciplina dell'art.109 del decreto legislativo 152/2006 per i conferimenti in mare o in ambiti ad esso contigui, quali spiagge, lagune e stagni salmastri e terrapieni costieri.

Inoltre, sono state introdotte previsioni destinate a semplificare i procedimenti amministrativi per la gestione delle terre e rocce rispetto alla disciplina vigente, come puntualmente riportato nella tabella di comparazione fra lo schema di decreto e il DPR 120/2017, posta a corredo della consultazione, con riferimento a questi argomenti:

  • definizioni più chiare, riprese anche dalla manualistica dell’ISPRA, coordinate con la normativa vigente;
  • una disciplina più snella del deposito intermedio delle terre e rocce da scavo qualificate sottoprodotti;
  • la semplificazione dei moduli per il trasporto ripetuto lungo lo stesso tragitto con lo stesso mezzo;
  • un migliore coordinamento con la procedura di VIA e, in particolare, la possibilità di presentare preliminarmente al Piano di utilizzo, un Piano di gestione delle terre redatto in funzione del livello di progettazione in essere al quale si dovrà poi conformare il Piano di utilizzo stesso;
  • una procedura più celere per attestare che le terre e rocce da scavo generate nei cantieri di micro-dimensioni soddisfano i requisiti stabiliti dalle norme europee e nazionali per essere qualificate sottoprodotti;
  • una disciplina più snella per le modifiche sostanziali nelle quali non rientra più la modifica del deposito intermedio;
  • l’estensione della durata della proroga dei tempi di utilizzo delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti generate dai cantieri non sottoposti a VIA e AIA;
  • specifiche procedure semplificate per l’utilizzo in sito delle terre e rocce escluse dal campo di applicazione dei rifiuti, sia per cantieri fino a 20 m3 sia i per cantieri di micro-dimensioni, escluse quelle prodotte nell’ambito della realizzazione di opere o attività sottoposte a valutazione di impatto ambientale;
  • la possibilità di presentare alle autorità la documentazione anche in formato digitale;
  • la pubblicazione sul sito del sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) dei dati relativi ai valori di fondo naturale rilevati dalle Agenzie per la protezione ambientale;
  • una procedura più chiara per valutare il rispetto dei requisiti di qualità ambientale nel caso in cui per le operazioni di scavo sia previsto l’uso di additivi.

Lo schema contiene, infine, delle disposizioni transitorie volte a garantire continuità con quanto stabilito dalla normativa previgente, facendo salva la possibilità di adeguare i progetti in essere alla nuova normativa.

Il regolamento consentirà di intercettare e gestire una maggiore quantità di terre e rocce da scavo sottraendole al regime di gestione dei rifiuti ed agevolando, in tal modo, il raggiungimento degli obiettivi di economia circolare.

Consultazione pubblica: invio delle proposte via PEC entro il 1° ottobre

Il MASE ha pubblicato la scheda e la documentazione a corredo per consentire a chiunque volesse partecipare alla consultazione di trasmettere eventuali osservazioni allo Schema di Regolamento predisposto dal Ministero.

Durante la fase di consultazione, che si è concluderà entro 10 giorni a partire dalla presente pubblicazione sul sito (avvenuta il 22 settembre), potranno essere inviate proposte di integrazione/modifica del testo, utilizzando l’apposita scheda predisposta.

La scheda di consultazione compilata va trasmessa via PEC ai seguenti indirizzi mail: DISS@pec.mite.gov.itEC@pec.mite.gov.it.


LO SCHEMA DI REGOLAMENTO E TUTTA LA DOCUMENTAZIONE SONO SCARICABILI IN ALLEGATO PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE

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