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Terre e rocce da scavo: Galletti risponde a una interrogazione sulle tempistiche di riordino

Il Ministro dell’Ambiente Galletti ha fatto pervenire presso la Camera dei Deputati la propria risposta scritta all’interrogazione dell’on. Braga (PD) 4-10625 in merito al riordino della materia per le “terre e rocce da scavo”.

Il Ministro dell’Ambiente Galletti ha fatto pervenire presso la Camera dei Deputati la propria risposta scritta all’interrogazione dell’on. Braga (PD) 4-10625 in merito al riordino della materia per le “terre e rocce da scavo”. 
 
In particolare, Il Ministro Galletti ha ripercorso l’iter dello schema di decreto del Presidente della Repubblica sul tema, evidenziando al contempo le novità introdotte dalla normativa in via di attuazione. Secondo il Ministro, il MATTM è in attesa di conoscere le valutazioni delle Commissioni parlamentari sullo schema di DPR.
 
Ecco l’interrogazione e la risposta.
 
BRAGA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: 
 il decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, affida ad un decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il compito di adottare, entro il 12 dicembre 2014, ovvero 90 giorni dall'entrata in vigore del sopraddetto decreto-legge, disposizioni di riordino e semplificazione finalizzate a «rendere più agevole la realizzazione degli interventi», per quel che riguarda: 
a) la disciplina semplificata del deposito preliminare alla raccolta e all’end of wast delle terre e rocce da scavo che non soddisfano i requisiti per la qualifica di sottoprodotto; 
b) la disciplina delle terre e rocce da scavo con presenza di materiali di riporto e delle procedure di bonifica di aree con presenza di materiali di riporto; 
 tra i quattro «principi e criteri direttivi», si segnala che la lettera d) del comma 1 dell'articolo 8 pone il «divieto di introdurre livelli di regolazione superiori a quelli previsti dall'ordinamento europeo» –: 
se il Ministro interrogato intenda fornire notizie sull’iter di dette disposizioni di riordino della materia per le «terre e rocce da scavo» e su come intenda dare attuazione alla normativa sopra richiamata. (4-10625)
 
RISPOSTA — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa al procedimento di riordino della disciplina sulle terre e rocce da scavo, si rappresenta quanto segue,
Com’è noto, il provvedimento in questione è stato predisposto sulla base dell'autorizzazione all'esercizio della potestà regolamentare del Governo, contenuta nell'articolo 8 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, con la legge 11 novembre 2014, n. 164.
Per quanto riguarda l’iter normativo delle suddette disposizioni di riordino della materia delle «terre e rocce da scavo, si fa presente che lo schema di regolamento e stato esaminato in via preliminare dal Consiglio dei ministri del 6 novembre 2015. Lo scorso 15 gennaio lo schema di decreto del Presidente della Repubblica è stato nuovamente approvato in secondo esame preliminare. Rispetto al primo esame, il testo è stato ulteriormente integrato e modificato sia a seguito della consultazione pubblica rivolta a cittadini, associazioni e stakeholders del settore – che dal 19 novembre al 19 dicembre scorso hanno potuto presentare sul sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare osservazioni e proposte di modifica – sia sulla base del parere espresso dalla conferenza Unificata.
In data 26 gennaio 2016, lo schema di regolamento è stato trasmesso al Consiglio di Stato per il relativo parere che è stato espresso, in senso favorevole, in data 11 febbraio 2016.
Per dare seguito ad alcune osservazioni del Consiglio di Stato, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con nota prot. 0004610/GAB del 26 febbraio 2016, ha chiesto un supplemento di istruttoria al Ministero della salute relativamente al tema della percentuale di amianto ammessa nelle terre e rocce da scavo per la loro gestione in qualità di sottoprodotto. Il Ministero della salute ha consultato il Consiglio superiore di sanità, che dovrà rilasciare il proprio parere in merito.
A partire dall'1o marzo 2016, lo schema di decreto del Presidente della Repubblica in commento, corredato delle prescritte relazioni e del parere favorevole del Consiglio di Stato, è stato trasmesso al Parlamento, ai fini dell'acquisizione del parere delle competenti commissioni parlamentari, come atto di Governo n. 279.
Lo scopo dell'intervento normativo è di semplificare la disciplina vigente in materia di gestione delle terre e rocce da scavo, riducendola ad un unico testo, integrato, autosufficiente e internamente coerente. 
A tal fine, lo schema di regolamento si propone di ricomprendere, in un unico corpo normativo, le disposizioni attualmente vigenti che riguardano la gestione delle terre e rocce da scavo.
In coerenza con la normativa europea di settore sui sottoprodotti, un ulteriore elemento di semplificazione è stato realizzato con il passaggio dal modello del «controllo preventivo», basato sul rilascio di autorizzazioni, al modello del «controllo ex post», basato su meccanismi di autodichiarazione da parte degli operatori economici e sul rafforzamento del sistema dei controlli. In tal senso la nuova procedura non subordina più la gestione e l'utilizzo delle terre e rocce da scavo qualificate sottoprodotti alla preventiva approvazione del piano di utilizzo da parte dell'autorità competente.
Nella stesura dello schema di regolamento sono state inoltre recepite le richieste formali presentate dalla Commissione europea nell'ambito della procedura Eu-Pilot n. 5554/13/ENVI, avviata nei confronti dell'Italia con riferimento al decreto ministeriale del 10 ottobre 2012, n. 161, recante il «Regolamento sulla disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo», al fine di evitare che tale progetto pilota si evolva in una procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano.
Per quanto riguarda le modalità di attuazione della normativa in parola, si evidenzia che, tra le principali novità introdotte anche a seguito della consultazione pubblica, è previsto:
  • l'allineamento della normativa italiana a quella europea e un più stretto raccordo, proprio in termini normativi, con le procedure di valutazione di impatto ambientale;
  • la semplificazione delle procedure e la fissazione di termini certi per concludere le stesse, anche prevedendo meccanismi in grado di superare eventuali situazioni di inerzia da parte degli uffici pubblici. In questo modo si evitano i lunghi tempi di attesa cui erano costretti i soggetti che operano nel settore delle terre e rocce da scavo, obbligati, finora, ad attendere la preventiva approvazione del piano di utilizzo delle terre e rocce da parte delle Autorità competenti;
  • una stretta interazione tra i soggetti che operano nel settore delle terre e rocce da scavo e le strutture deputate ai controlli, prevedendo che, fin dalla fase di predisposizione del piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo, i primi possano interagire con le Agenzie regionali e provinciali di protezione ambientale per le preliminari verifiche istruttorie e tecniche, anticipando lo svolgimento dei controlli previsti per legge;
  • procedure più veloci per attestare che le terre e rocce da scavo soddisfino i requisiti stabiliti dalle norme europee e nazionali per essere qualificate come sottoprodotti e non come rifiuti;
  • il rafforzamento del sistema dei controlli e una disciplina più dettagliata ed efficace per il deposito intermedio delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti;
  • tempi certi in cui Arpa e Appa svolgano le attività di analisi.
Ad oggi, si è in attesa di conoscere le valutazioni di competenza da parte delle commissioni parlamentari interessate, in merito allo schema di decreto del Presidente della Repubblica in questione. 

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.