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Terrazze e balconi ESISTENTI: il ripristino dell’IMPERMEABILIZZAZIONE

Tratto da: Quaderno Tecnico “IMPERMEABILIZZAZIONE DI TERRAZZE E BALCONI” - Mapei

VERIFICHE PREVENTIVE

Gli interventi su strutture esistenti prevedono una prima fase di verifica atta alla determinazione dello stato di conservazione dei supporti sui quali si andrà ad intervenire. Tale fase è di fondamentale importanza in quanto consente di definire quali dovranno essere le modalità di intervento per assicurare una corretta impermeabilizzazione della struttura, nonché la finitura estetica desiderata.

Le verifiche iniziali consistono nella valutazione:

• delle resistenze meccaniche di pavimentazione e massetto;
• della presenza di eventuali avvallamenti;
• delle corrette pendenze.

In base a quelli che possono essere i risultati di tali verifiche, è possibile raggruppare le tipologie di intervento in tre categorie:

1. impermeabilizzazione in sovrapposizione alla pavimentazione esistente;
2. impermeabilizzazione previa rimozione della pavimentazione esistente;
3. demolizione di pavimentazione e massetto con ripristino totale.

Inoltre, prima di procedere alla posa dell’impermeabilizzazione, bisognerà aver cura di presidiare opportunamente alcuni particolari costruttivi che costituiscono discontinuità nello strato di tenuta all’acqua:

• corpi passanti il piano orizzontale;
• fessurazioni;
• attacchi della ringhiera;
• scarichi;
• raccordi tra orizzontale e verticale;
• giunti strutturali e dilatazione.

Dopo aver provveduto ad impermeabilizzare e sigillare tutte le discontinuità e punti critici, si procede all’applicazione del prodotto impermeabilizzante scelto, il quale può essere bicomponente, monocomponente o pronto all’uso.

1) IMPERMEABILIZZAZIONE IN SOVRAPPOSIZIONE ALLA PAVIMENTAZIONE ESISTENTE: la soluzione Mapei

Nel caso in cui la pavimentazione esistente risulti integra e ben ancorata al substrato, si potrà intervenire al di sopra di essa senza alcuna demolizione.
I sistemi impermeabilizzanti MAPEI sono idonei per impermeabilizzare balconi e terrazze, anche se già piastrellati, senza la rimozione della vecchia pavimentazione, realizzando un pacchetto formato da impermeabilizzante-adesivo-piastrella generalmente non superiore a 15 mm.
Prima di procedere alla realizzazione dell’impermeabilizzazione è necessario rimuovere gli zoccolini e demolire l’intonaco per un’altezza di circa 10 cm dal piano di calpestio. Eventuali piastrelle distaccate e/o fessurate debbono essere rimosse. Quindi lavare la pavimentazione esistente con una miscela di acqua più soda caustica (in ragione del 30%), poi risciacquare abbondantemente la pavimentazione solo con acqua in modo da eliminare qualsiasi residuo di soda caustica.
Al termine di quanto appena eseguito, la pavimentazione deve presentarsi pulita e sufficientemente ruvida al fine di favorire l’adesione della malta cementizia elastica che verrà applicata in seguito.

Dopo aver effettuato le operazioni suddette, si procede a sigillare i corpi passanti il piano orizzontale, procedendo nel modo seguente:
• esecuzione di uno spacco attorno al corpo passante, per una profondità di circa 6 cm;
• dopo aver eliminato i depositi polverulenti all’interno della demolizione effettuata, applicare sulle superfici dello spacco EPORIP, adesivo epossidico bicomponente esente da solventi.
Applicare EPORIP su supporto asciutto o leggermente umido, facendo attenzione a farlo penetrare nelle zone particolarmente irregolari o porose al fine di garantire una perfetta adesione alla totalità della superficie;
• estrudere sul fondo dello spacco MAPEPROOF SWELL, pasta monocomponente idroespansiva per la sigillatura impermeabile;
• ripristinare il supporto, su EPORIP ancora fresco, utilizzando MAPEGROUT 430, malta tissotropica fibrorinforzata di granulometria fine a ritiro compensato;


Dopo aver effettuato le operazioni suddette, si procede a sigillare i corpi passanti il massetto, procedendo nello stesso modo descritto sopra per i corpi passanti il piano orizzontale.

Prima di proseguire con le altre lavorazioni, se sul massetto sono presenti fessurazioni, queste devono essere allargate (con un flessibile per esempio) e dopo aver asportato i residui di polvere, si deve procedere alla sigillatura mediante colaggio di EPORIP con successivo spolvero di quarzo a rifiuto (eseguito fresco su fresco), in modo da creare una buona superficie di aggrappo.

Anche in questo caso è necessaria un’attenta analisi del quadro fessurativo del massetto. Nei casi in cui la fessura sia la conseguenza di un giunto strutturale non riportato sul massetto, bisogna demolirlo localmente in modo da riportare il giunto strutturale in superficie. Questo giunto dovrà essere sigillato come descritto nei paragrafi successivi del quaderno tecnico.

All’interno del quaderno tecnico, inoltre:
- come ripristinare le corrette pendenze ed eliminare eventuali avvallamenti
- come curare i particolari costruttivi quali, attacchi ringhiera, scarichi, canalette, raccordi tra orizzontale e verticale e giunti

E la trattazione dei casi:
2. impermeabilizzazione previa rimozione della pavimentazione esistente;
3. demolizione di pavimentazione e massetto con ripristino totale.

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