Tenuta all'aria degli edifici in laterizio: errori da evitare e l'importanza di una corretta progettazione
La tenuta all’aria negli edifici in laterizio è essenziale per garantire efficienza energetica, comfort abitativo e durabilità strutturale. Una corretta progettazione e posa dell’intonaco, delle sigillature e dei raccordi assicura un involucro continuo e performante. Ecco come.
La tenuta all'aria degli edifici è un elemento essenziale per garantire prestazioni energetiche elevate, comfort abitativo e una maggiore durabilità delle strutture edilizie. Negli edifici in laterizio, l’ermeticità dell’involucro rappresenta una sfida da affrontare con attenzione per minimizzare le dispersioni termiche e prevenire la formazione di condensa interstiziale.
Una corretta progettazione e messa in opera delle soluzioni di tenuta all'aria consente di migliorare significativamente l'efficienza energetica dell'edificio, riducendo al contempo i costi di gestione e manutenzione.
La tenuta all'aria degli edifici in laterizio e il metodo di misurazione della permeabilità all'aria degli edifici
Assicurare la tenuta all'aria di un edificio porta diversi vantaggi. Tra i più importanti vi sono una maggiore durata delle strutture, poiché evitando il passaggio di aria calda e umida nelle intercapedini si prevengono fenomeni di condensa e formazione di muffe, e una migliore efficienza energetica, ottenuta riducendo le dispersioni termiche. In seconda battuta, si garantisce un miglior livello di salubrità e benessere degli occupanti, impedendo il passaggio di agenti inquinanti, polveri e allergeni, e un maggiore comfort abitativo, eliminando correnti d'aria e differenze di temperatura tra le diverse zone dell'edificio, oltre che l'ingresso del rumore dagli ambienti esterni.
Attualmente, la normativa nazionale non impone requisiti specifici di permeabilità all'aria per gli edifici di nuova costruzione o sottoposti a interventi di riqualificazione energetica. Tuttavia, alcuni comuni e province hanno introdotto nei propri regolamenti edilizi protocolli di certificazione energetica che richiedono valori limite certificabili attraverso il Blower Door Test.
Blower Door Test, di cosa si tratta
Il Blower Door Test è un test di permeabilità all’aria che serve a misurare il grado di tenuta all’aria di un edificio. Viene eseguito installando una ventola in una porta o finestra per creare una differenza di pressione tra l’interno e l’esterno, rilevando così eventuali infiltrazioni d’aria attraverso giunti, serramenti o altri punti critici. È fondamentale per valutare l’efficienza energetica, prevenire dispersioni termiche e migliorare il comfort abitativo.
Di recente, i Criteri Ambientali Minimi (CAM) stabiliscono i valori di ricambio d'aria da rispettare, in conformità alla norma tecnica UNI EN ISO 9972:2015, che definisce il metodo di misurazione della permeabilità all'aria di edifici e parti di edifici. Detti criteri definiscono un valore minimo di 2 ed un valore premiante di ricambio d'aria n50, mentre per gli interventi di ristrutturazione importante di primo livello essi diventano rispettivamente 3,5 e 3.
Nel caso delle strutture in laterizio, i singoli elementi sono composti da un materiale poroso e, in virtù di questo, non possono garantire la tenuta all'aria nemmeno applicando uno strato continuo di collante tra i diversi elementi che li compongono. Il sistema più economico e funzionale è ricoprire l'intera superficie con uno strato di rivestimento continuo, solitamente un intonaco plastico, sulle superfici interne degli ambienti. Affinché l’intonaco svolga la sua funzione ermetica in maniera efficace, deve essere applicato in modo omogeneo su tutta la superficie interna delle pareti. L'impiego di materiali di origine naturale, quali calce e argilla, consente non solo di creare una barriera efficace contro l'aria, ma di mantenere un'ottima traspirabilità delle strutture e una regolazione naturale dell'umidità interna, contribuendo a una maggiore salubrità e alla durabilità dell'edificio.
È bene procedere all'applicazione di uno strato di intonaco continuo di almeno 5 mm di spessore in modo uniforme, avendo cura di evitare discontinuità o aree non coperte, chiudendo in modo ermetico i giunti tra i blocchi per evitare la formazione di canali d'aria tra gli elementi. L'intonaco va prolungato anche nelle zone coperte da battiscopa, rivestimenti e abbassamenti in cartongesso per evitare punti deboli nella barriera ermetica. In caso di possibili assestamenti strutturali, si può procedere all'impiego di intonaci fibrorinforzati per prevenire crepe dovute agli assestamenti.
Nonostante l'importanza della tenuta all'aria, esistono errori frequenti nella progettazione e realizzazione degli edifici in laterizio che compromettono le prestazioni dell'involucro.
Tra i principali vi sono giunti non sigillati correttamente, una mancata continuità dello strato di tenuta nei punti di connessione tra pareti e solai o tra murature e serramenti, la mancata sigillatura delle canalizzazioni e dei fori per il passaggio di tubazioni ed elementi impiantistici, l'impiego di intonaci troppo sottili e il deterioramento delle guarnizioni e sigillature, spesso eseguiti con prodotti economici o scelti con superficialità.
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Progettazione della tenuta all'aria
Anche nel caso degli edifici in muratura, e ancora più nelle strutture miste laterizio/legno, è importante definire un vero e proprio progetto della tenuta all’aria, che deve essere chiaro fin dalle prime fasi con l’obiettivo di realizzare un involucro continuo e privo di discontinuità.
La cosiddetta “regola della matita rossa” impone di poter tracciare una linea continua lungo tutti gli elementi senza interruzioni, garantendo la perfetta continuità dello strato di tenuta. La scelta della soluzione e del prodotto più idoneo da utilizzare deve essere presa considerando la funzione che i materiali devono svolgere (strutturale, termica, acustica, ecc), i materiali da collegare e le loro caratteristiche (rugosità, porosità, condizioni), la geometria, la posizione e le condizioni al contorno. Nelle giunzioni, oltre all’ intonaco, soprattutto nel caso di strutture miste si possono utilizzare prodotti specifici.
I punti critici a cui porre attenzione particolare sono solitamente i seguenti :
- Le connessioni tra murature e solai, dove per garantire la tenuta anche in corrispondenza dello spessore del massetto è bene eseguire un rinzaffo nella porzione interessata prima del getto dello stesso e prima della posa degli intonaci.
- I raccordi tra murature e coperture, dove risulta fondamentale una sigillatura con materiali elastici per evitare movimenti e fessurazioni. Nei casi in cui si ha a che fare con murature in laterizio e tetti in legno, l’ermeticità si ottiene generalmente attraverso l’impiego di uno strato interno di tenuta all’aria posta all’intradosso dello strato isolante della copertura, sigillando poi i travetti con appositi nastri espandenti o collari capaci ammortizzare eventuali movimenti della struttura lignea.
- Le giunzioni tra murature e serramenti, in particolare il cosiddetto nodo primario, ovvero il confine tra muratura e controtelaio. Questa sigillatura non può essere realizzata con semplice malta, in quanto essa è un materiale troppo rigido, soggetto a crepe e poco adesivo, ma con una schiuma poliuretanica basso espansiva conforme alla norma UNI 11673-1, appositamente formulata per un’ottima tenuta all'aria ed una buona impermeabilità al vapore.
- Gli attraversamenti impiantistici tra interno ed esterno. Le scatole elettriche, gli scarichi fognari, le tubazioni e condotti di ventilazione devono essere il più possibile raggruppati e poi sigillati con appositi collari e guaine flessibili o prodotti ad alta viscosità.
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