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Superbonus, Paola Marone: "Lo sblocco dei crediti antecedenti al 1 maggio positivo se produrrà effetti immediati"

“È necessario sbloccare immediatamente i crediti per imprese e professionisti per garantire la necessaria liquidità e evitare i fallimenti”

Il presidente di Federcostruzioni, accogliendo positivamente le novità del DDL di conversione del DL Semplificazioni, sottolinea l’importanza di far monetizzare a imprenditori e professionisti i crediti ‘bloccati’ nei cassetti fiscali.


Superbonus, Paola Marone: “Bene lo sblocco dei crediti antecedenti al 1° maggio”


Anche Federcostruzioni esprime soddisfazione per l’accoglimento dell’emendamento al DDL di conversione del DL Semplificazioni che, di fatto, consentirà alle banche di poter cedere anche i crediti per i quali le comunicazioni al Fisco sono avvenute prima della ‘data limite’ del 1° maggio 2022.

Per sbloccare l’attuale situazione di stallo dell’operatività degli istituti bancari - è il commento del presidente Ing. Paola Marone - Federcostruzioni, unitamente ad Ance e a tutte le associazioni di filiera, valuta positivamente l’accoglimento, dopo una forte azione di sensibilizzazione del Governo e delle forze politiche, dell’emendamento che stabilisce di sopprimere il comma 3 dell’articolo 57 del Decreto “Aiuti”. In pratica, ciò si tradurrà nel non limitare la cessione ai crediti acquisiti sulla base delle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all 'Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022”.

Una misura che tutto il mondo delle professioni e delle associazioni industriali applaude ma che, forse, da sola non sarà sufficiente per evitare una crisi pericolosa, ‘figlia’ di troppi crediti bloccati.

Il sistema di imprese e professionisti è al collasso - osserva ancora Marone -. Bisogna immediatamente far monetizzare a imprenditori e professionisti i crediti che giacciono bloccati nei cassetti fiscali”.

Anche perché, da alcuni studi, si evince che il reale costo ‘statale’ per sostenere il Superbonus non è poi così insostenibile.  

Si, l’Ance ha effettuato un importante studio che determina il reale costo sostenuto dall’erario rispetto agli importi maturati dai Superbonus al 30 giugno 2022. Dei 38,7 miliardi di detrazioni maturate a quella data, il reale costo è 6,6 miliardi. Il rientro è dal PNRR per 13,9 miliardi e da rientri nelle casse dello Stato per 18,2 miliardi”.

Considerando, infine, gli obiettivi che la Commissione europea si è di recente prefissata in materia di energia e ambiente, il Superbonus resta una misura propedeutica non solo all’edilizia ma anche alla sostenibilità ambientale.

Si, alla fine è un ottimo investimento per riqualificare il patrimonio immobiliare sotto il profilo sismico ed energetico - chiude la sua analisi il presidente di Federcostruzioni -. Un patrimonio vetusto che ha assolutamente bisogno di urgenti interventi che contribuiscono al processo di decarbonizzazione e risparmio energetico. L’edilizia è responsabile in Europa del 36% di emissioni di anidride carbonica e del 40% di consumo di energia. Per il raggiungimento degli obiettivi individuati dall’ONU al 2030 e ripresi dal piano europeo Fit for 55 bisogna necessariamente intervenire su beni immobili e filiera industriale”.