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Superbonus e cessione crediti, OICE chiede di eliminare le intermediazioni

OICE plaude alla proposta del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e chiede a Parlamento e Governo di trovare una soluzione definitiva allo sblocco della cessione crediti, una problematica che sta mettendo in seria difficoltà imprese e progettisti.

Lupoi: "Ci auguriamo che dalle parole si passi ai fatti"

Superbonus, OICE: “Positiva la proposta Bonomi; necessaria una pronta e diretta operatività fra cedenti e cessionari finali, senza intermediazioni”

È questo il messaggio che lancia a Parlamento e Governo OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, anche a commento delle dichiarazioni del Presidente di Confindustria Bonomi e del direttore dell’Agenzia delle entrate Ruffini.

Per il Presidente dell’Associazione di Via Flaminia, Giorgio Lupoiè molto positiva e assolutamente da condividere negli obiettivi e nei contenuti la proposta del Presidente Bonomi così come lo sono le dichiarazioni di Ruffini che ha incoraggiato la proposta. Ci auguriamo adesso che dalle parole si passi ai fatti, il tempo è ormai condizione fondamentale e decisiva per evitare il fallimento delle imprese e dei progettisti impegnati in questi interventi ad oggi bloccati e senza un futuro di certezze. Alla luce del decreto 11, che ha sostanzialmente eliminato la responsabilità solidale, non vediamo neppure quali ostacoli si interpongano a una proficua operatività diretta tra cedenti e cessionari finali (in questo caso il settore industriale), senza necessità di intermediazioni.

Per Fabio Tonelli, coordinatore del Gruppo di lavoro Superbonus OICE e coordinatore OICE Abruzzo, “va anche considerato come vi sia ancora una grande confusione sul significato di "crediti incagliati".

Per consentire una seppur approssimativa valorizzazione di questa ingente mole di crediti è necessario e opportuno che si faccia riferimento ai crediti prodotti e rendicontati nei cassetti fiscali di imprese, professionisti e cittadini che non trovano cessionari, ossia a quei crediti in corso di produzione per cantieri in esecuzione, oltre ai crediti che sono stati oggettivamente maturati, ma che non potranno essere reclamati perché i cantieri non partiranno o non ripartiranno.

Alla luce di questa definizione, ai 19 miliardi indicati da Ruffini, riteniamo vadano come minimo sommati quelli in cassetto fiscale e in procinto di andare in cassetto del settore professionale e dei cittadini. Adesso per attivare la diretta operatività fra cedenti e cessionari possono essere messe sul tavolo soluzioni operative diversificate per le diverse esigenze dei cessionari. Per questo siamo a disposizione dei colleghi di Confindustria, sia a livello territoriale sia nazionale per renderle esecutive."

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