Superbonus, Ance e Oice chiedono al Governo mini proroga o un SAL straordinario
ANCE e Oice concordano nel chiedere al Governo una gestione più efficace del Superbonus, dato che la soluzione adottata dall'Esecutivo si è limitata a una sanatoria che mantiene gli incentivi anche in caso di mancata conclusione dei lavori. Proposte due alternative: la proroga del Superbonus fino al 29 febbraio 2024 oppure n SAL straordinario entro il 29 febbraio 2024 per includere nel Superbonus tutti i lavori completati entro quella data, anche se non raggiungono le percentuali minime previste.
A rischio 40mila cantieri, con contratti del valore di 28 mld di euro
Recentemente si è tenuta un'importante audizione dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) in videoconferenza presso la Commissione Finanze della Camera, focalizzata sul decreto-legge n. 212/2023. Questo decreto, intitolato "Misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119, 119-ter e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77" (DDL 1630/C), ha suscitato discussioni e critiche da parte dell'ANCE, che ha evidenziato alcune importanti problematiche e proposto alternative per una gestione più efficace del Superbonus.
La Presidente dell'ANCE, Federica Brancaccio, ha aperto l'audizione sottolineando che il provvedimento avrebbe dovuto agevolare chi stesse affrontando interventi in fase avanzata, consentendo la conclusione entro 2/3 mesi e beneficiando dell'aliquota agevolata del 110%. L'obiettivo era evitare contenziosi tra condomini e imprese, oltre a prevenire possibili blocchi dei lavori che avrebbero potuto comportare gravi rischi patrimoniali per le famiglie coinvolte. Tuttavia, la soluzione adottata dal Governo si è limitata a una sanatoria che mantiene gli incentivi anche in caso di mancata conclusione dei lavori.
Questo approccio solleva preoccupazioni significative, poiché non affronta adeguatamente le sfide che le famiglie e le imprese stanno affrontando. Inoltre, potrebbe incentivare l'abbandono dei cantieri e la proliferazione di opere incomplete. Secondo i dati di monitoraggio dell'ENEA-MASE, ci sono circa 40.000 cantieri condominiali incompiuti, coinvolgendo circa 350.000 famiglie e contratti del valore di 28 miliardi di euro.
La proposta del governo introduce una sanatoria che mantiene gli incentivi fino al 31 dicembre 2023, anche in assenza di completamento dei lavori. Questo rischia di favorire comportamenti scorretti senza garantire il raggiungimento degli obiettivi del Superbonus.
Inoltre, la norma prevede un contributo dal Fondo per gli incapienti per le famiglie a basso reddito, ma la disponibilità finanziaria attuale (circa 16 milioni di euro) sembra insufficiente per soddisfare le necessità.
Per affrontare queste sfide, l'ANCE propone due alternative:
- Prorogare il Superbonus fino al 29 febbraio 2024, mantenendo la stessa percentuale di detrazione riconosciuta al 31 dicembre 2023 per interventi su condomini o edifici di massimo 4 unità, completati al 60% entro il 31 dicembre 2023.
- Consentire un SAL straordinario entro il 29 febbraio 2024 per includere nel Superbonus tutti i lavori completati entro quella data, anche se non raggiungono le percentuali minime previste.
Queste proposte mirano a garantire una chiusura ordinata del Superbonus, salvaguardando gli obiettivi di miglioramento energetico e sismico, e potrebbero evitare circa 25.000 cantieri e proteggere oltre 220.000 famiglie.
La Presidente dell'ANCE ha anche suggerito una revisione del "Bonus barriere architettoniche", evidenziando la necessità di maggiori controlli per prevenire utilizzi impropri dell'agevolazione.
Il dettaglio completo delle osservazioni e delle proposte dell'ANCE è disponibile nel documento allegato consegnato alla Commissione Finanze della Camera. La speranza è che tali proposte vengano considerate attentamente per garantire una gestione efficace e equa del Superbonus.
OICE: "Richieste del settore rimaste inascoltate"
Anche Oice, come affermato dai suoi rappresentanti, sottoscrive quanto affermato da Ance: " Condividiamo pienamente - afferma Giorgio Lupoi, Presidente OICE - la posizione Ance sul Superbonus, perché l'attuale decreto non risolve nessuna delle imponenti criticità emerse e sottoposte ripetutamente all'attenzione dell'Esecutivo. Finora le richieste di tutto il settore, comprese quelle di chi opera nella fase progettuale e di asseverazione degli interventi, sono rimaste colpevolmente inascoltate. Si potrebbe ancora fare qualcosa per evitare ulteriori spiacevoli situazioni ai proprietari e al settore imprenditoriale. Ci auguriamo che il Parlamento se ne prenda carico, valutando se vi siano margini per una proroga a febbraio o per altre misure."
Per Fabio Tonelli, Coordinatore OICE Abruzzo e del Gdl OICE Superbonus, "se veramente Governo e Parlamento intendono almeno risolvere qualcuna delle più gravi problematiche che forzatamente sono state imposte all'intero settore delle costruzioni, occorrerebbe quantomeno che urgentemente sia reso possibile il SAL Straordinario per consentire l'ammissibilità dei lavori al 110% a tutto il 31/12/2023 e quindi la gestione al 70% dei lavori rimanenti (evitando ulteriori enormi danni), nonché garantire la riapertura all'acquisto dei crediti d'imposta accumulatisi nei cassetti fiscali di proprietari, professionisti e imprese (è bene ricordare che il settore professionale è stato completamente ignorato dal mondo bancario), per evitare l'ingigantirsi di un mercato, per usare un eufemismo, eticamente raccapricciante dei crediti fiscali che prende al collo un numero sempre più consistente di soggetti, nell’indifferenza di chi dovrebbe occuparsene.”
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