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Sul sito del CIPE la relezione sul Partenariato Pubblico Privato per l'anno 2012

Svolta dall'Unità Tecnica Finanza di Progetto descrive l'andamento del mercato, l’attività di assistenza alle PA, le opere della Legge Obiettivo, ecc.

Predisposta dall'Unità Tecnica Finanza di Progetto  (UtFP), la relazione descrive l'andamento del mercato del Partenariato Pubblico Privato (PPP) in Italia come in Europa, le attività di assistenza alle PA svolte dall'UtFP con specificazione delle varie fasi e ambiti in cui hanno operato.

La relazione inoltre contiene anche le valutazioni delle Opere strategiche della Legge Obiettivo. In base all'art. 163 comma 4, lett. c) del Codice dei contratti pubblici è infatti previsto che, relativamente alle opere comprese nel programma della infrastrutture strategiche, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  possa avvalersi, per le proprie attività, dell’UTFP. Nel 2012 il predetto Ministero ha sottoposto alla valutazione dell’UTFP sette progetti. Di tali progetti l’UTFP ha esaminato i piani economico finanziari (PEF) valutando, sulla base dei dati trasmessi dall’Amministrazione, l’equilibrio economico?finanziario degli stessi, analizzando i principali parametri finanziari utilizzati nelle elaborazioni (tasso inflativo, aliquote IVA, IRES e IRAP, tassi d’interesse), al fine di verificare la redditività e la bancabilità delle opere.

Di seguito l'introduzione alla relazione.

Nel 2012, sono state finanziate a livello europeo 66 operazioni di PPP, per complessivi 11,7 miliardi di euro; il 2011 ne aveva registrate 84, per un importo pari
a circa 17,9 miliardi di euro. Tali valorisono i più bassiregistrati nell’ultimo decennio dimercato europeo del PPP (2003?2012), con un trend sostanzialmente decrescente a partire dall’inizio della crisifinanziaria internazionale nel 2007.
In Italia si è registrata, nell’anno 2012, una diminuzione nel valore degli importi dei bandi di gara nel comparto del PPP: l’importo totale ditali operazioni ha subito tra il 2011 e il 2012 una diminuzione di circa il 37 per cento. Questo dato si è inserito nell’importante flessione nel valore delle opere bandite nell’intero mercato delle opere pubbliche, sceso dai circa 30 miliardi di euro nel 2011 ai circa 24 miliardi di euro nel 2012.
Il peso in termini di valore dei bandi relativi alle concessioni di lavori pubblici (circa 5,2 miliardi di euro), rispetto al totale dei bandi di gara per opere pubbliche, è passato dal 30 per cento nel 2011, al 22 per cento del 2012. Il numero di bandi di concessioni di lavori pubblici è, invece, aumentato da 523 a 821 tra il 2011 e il 2012, arrivando a rappresentare circa il 26 per cento del numero di bandi del mercato del PPP, pari a circa 3100 avvisi. Anche per quanto riguarda le aggiudicazioni si è assistito nel 2012 a un moderato aumento rispetto al 2011 della numerosità dei contratti di concessione di lavori aggiudicati e a una drastica riduzione del valore deglistessi.

Le norme del Codice prevedono ormai solide previsioni in relazione allo studio di fattibilità ai fini della programmazione delle opere pubbliche (artt. 128, comma 6 e 153, comma 1 del Codice) e ai contenuti necessari che lo stesso debba contenere (art. 14 del D.P.R. 5 ottobre 2010 n. 207 – Regolamento di esecuzione e attuazione del Codice); inoltre numerose linee guida sono state pubblicate negli ultimi anni per un corretto approccio alle procedure di partenariato pubblico privato. Il basso tasso di aggiudicazione dei contratti di concessione di lavori pubblici è spesso imputabile sia a fattori relativi alla mancanza di adeguate analisi di pre-fattibilità e valutazioni ex ante (ad esempio, a inadeguate analisi della domanda, a una non corretta individuazione della tariffa da applicare all’utente finale o al contributo che la pubblica amministrazione deve corrispondere al privato a fronte delservizio offerto e, in generale, all’equilibrio economico finanziario del progetto), sia alla lunghezza dei tempi di aggiudicazione, con riferimento particolare alla procedura su proposta privata a doppia gara.
Per quanto concerne i financial closing, invece, nel 2012 ne è stato registrato uno solo di importo superiore a 10 milioni di euro, rispetto ai 3 dello scorso anno registrati da EPEC. Le ragioni di tale elevata mortalità dei progetti in PPP vanno ricercate nella complessità e nella lentezza delle procedure, anche in relazione ad un’elevata instabilità normativa, nella carenza di expertise all’interno delle pubbliche amministrazioni, nella numerosità delle prescrizioni e dei contenziosi e, infine, nella scarsità difinanziamentisia pubblici, che privati.
Per rilevare l’effettivo stato di avanzamento delle operazioni di partenariato pubblico privato, l’UTFP aveva avviato lo scorso anno un monitoraggio delle opere assistite tra il 2002 e il 2012, che aveva fatto emergere da un lato che circa il 70 per cento delle operazionisottoposte all’UTFP e oggetto di bandi di gara di PPP è giunto all’aggiudicazione, segnalando l’effetto positivo dell’attività di assistenza tecnica, e dall’altro che, per diverse importanti opere, i cantierisono stati avviati prima ancora del raggiungimento del financial closing, grazie a prestiti ponte e altre forme di finanziamento. Conseguentemente è da ritenersi che, in Italia, il financial closing non è l’esclusivo momento determinante per l’individuazione della fase realizzativa dell’opera in projectfinancing.

Al fine di superare e interpretare correttamente le criticità relative alla fase del financial closing, la Presidenza del Consiglio dei Ministri  -  Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica ha stipulato una convenzione con il Cresme avente ad oggetto la prestazione di servizi da parte di tale società, finalizzata alla creazione di una banca dati sul partenariato pubblico privato, strumentale all’attività del Dipartimento e in particolare dell’UTFP, con particolare riferimento alle fasi successive all’aggiudicazione. Per rendere efficace tale monitoraggio, l’UTFP e il Cresme hanno collaborato per la predisposizione d una scheda di progetto, con i dati target da inserire nel database per ogni singola opera. L’obiettivo è quello di raggiungere per il prossimo anno la completezza del database al fine di poter valutare l’effettivo stato di avanzamento lavori dei progetti nell’intero panorama del partenariato pubblico privato italiano, nonché reperire informazioni statisticamente rilevanti con riferimento ai dati relativi ai financial closing raggiunti nel mercato.



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FONTE: CIPE - www.cipecomitato.it