Con il Provvedimento direttoriale del 27 dicembre 2016 l’Agenzia delle Entrate ha finalmente pubblicato il nuovo modello unico di dichiarazione di successione e di voltura telematica.
Il nuovo modello unico telematico di dichiarazione di successione e voltura catastale: un problema ancora da risolvere o una sfida vinta dall’Agenzia delle Entrate?
Con il Provvedimento direttoriale del 27 dicembre 2016 l’Agenzia delle Entrate ha finalmente pubblicato il nuovo modello unico di dichiarazione di successione e di voltura telematica. La nuova documentazione, in vigore dal 23 gennaio 2017, naturalmente ha già aperto la strada a tutta una serie di analisi, considerazioni ed elucubrazioni, alcune molto interessanti, e ha diviso i commentatori tra chi la considera una sfida vinta e chi invece teme che porterà problemi nuovi. Se dovessimo usare una frase per definire questa riforma fiscale si dovrebbe dire “nulla è cambiato ma tutto è diverso”.
Si. Perché il nuovo modello non aggiunge nulla alla normativa codicistica sulle successioni ed al testo unico n. 246/90. Per capirsi l’eredità si devolve sempre per testamento o per legge, con le stesse modalità e quote per cui si è sempre devoluta e con tutte le solite regole giuridiche. Analogamente le imposte successorie dovute sono sempre le stesse, così come le aliquote stabilite in base ai gradi di parentela, le agevolazioni, le soglie di franchigia ecc. In sostanza, se il de cuius lascia un figlio senza aver predisposto un testamento, questo erediterà tutto come prima e pagherà l’imposta di successione con aliquota 4% una volta superata la soglia di franchigia. Ciò detto però, quando il nostro contribuente o il professionista (ormai con la svolta telematica della dichiarazione quasi indispensabile) aprirà il nuovo modello per redigere la dichiarazione di successione, si troverà di fronte ad un mondo tutto nuovo.
LE NOVITÀ
Tantissimi quadri da compilare (il modello è lungo più del doppio del vecchio), una modalità tutta nuova per caricare documenti ed autocertificazioni, l’invio telematico e la voltura automatica per soffermarsi sulle prime più macroscopiche novità ma anche tanti piccoli particolari da tenere bene in considerazione. Una doverosa premessa riguarda le intenzioni che presumibilmente hanno mosso l’Agenzia delle Entrate nel pubblicare un modello molto più articolato rispetto al precedente. L’obiettivo è abbastanza chiaro da un primo esame delle istruzioni allegate al modello: l’Agenzia ha voluto chiarire nel dettaglio tutti i dubbi e i sottintesi che avevano aperto la strada, negli anni precedenti, a interpelli, richieste di chiarimenti ecc. Per fare qualche esempio, i nuovi quadri per il catasto tavolare, l’indicazione dei vari diritti reali più desueti quale ad esempio il diritto del livellario, da sempre problematico nella sua collocazione e valorizzazione, il suggerimento di caricare in successione i titoli di stato, seppur valorizzati a zero in quanto esclusi dall’attivo fiscale ed esenti da imposta, la definizione di uno spazio specifico per la posizione del coniuge rinunciatario che comunque mantenga il diritto di abitazione ex lege sulla casa coniugale. Resta da capire, e lo sapremo con il tempo, se questa volontà chiarificatrice e questa minuziosità di informazioni richieste porteranno ad una semplificazione dei problemi sottesi ad una successione o, più semplicemente, ad una mera complicazione nella redazione del modello.
Ferma restando, per capire fino in fondo i contenuti del nuovo modello, la necessità di approfondire le lunghe e dettagliate istruzioni fornite dall’Agenzia quadro per quadro, comunque, prima ancora di scendere nel merito del contenuto, sono da sottolineare le già fondamentali differenze procedurali tra i due modelli.
Innanzi tutto il nuovo modello unico è un modello telematico. Ciò significa che deve essere compilato a computer ed inviato telematicamente (direttamente dal contribuente, dall’intermediario abilitato o tramite l’Agenzia delle Entrate) all’Agenzia. E qui i primi problemi: innanzi tutto gli intermediari abilitati sono solo quelli autorizzati (Caf, commercialisti e affini, Notai) mentre per gli altri professionisti si apre il bivio tra utilizzare il codice personale del cliente o andare alla sede territoriale dell’Agenzia con il file del modello; e comunque per lo stesso contribuente che prima si avventurava in una compilazione cartacea del modello l’invio telematico diventa più complesso.
Secondariamente il modello permette di gestire contemporaneamente anche la voltura catastale, che quindi avviene contestualmente. Se ciò è vero in teoria, in pratica molte sono le esclusioni per cui la voltura dovrà essere presentata secondo le vecchie modalità: le pratiche del catasto tavolare, circoscritte ad una limitata area territoriale del nord-est ma anche le successioni sotto curatore o sotto amministrazione, le successioni istitutive di trust e, più semplicemente tutte le successioni in cui si riscontrano inesattezze nelle volture precedenti, per incongruenze e mancanze di passaggi intermedi.
E questo limitandosi ad una superficiale analisi delle novità procedurali.
A tutto ciò aggiungasi l’ulteriore novità del software ministeriale di controllo e di invio del modello. Lo strumento informatico, messo a punto dall’Agenzia in modo analogo agli altri strumenti esistenti per le denunce fiscali telematiche, permetterà l’invio del file “dichiarazione e voltura”, pur lasciando però il contribuente ed il professionista a cavarsela da soli con le scelte da fare (ad esempio i codici da inserire per le corrette imputazioni di agevolazioni ed esenzioni, le specifiche indicazioni di diritti reali ed attribuzioni quote, l’eventuale calcolo del valore catastale per trovare la base imponibile degli immobili, più basso del valore di mercato indicato di default dall’agenzia e, soprattutto, radicato ad un calcolo verificabile in fase di controllo dell’Agenzia e non alle indicazioni stimate del tecnico ecc).
UN SOFTWARE PROFESSIONALE GIÀ AGGIORNATO DE.A.S.
La buona notizia comunque, in attesa di vedere gli effettivi miglioramenti portati dallo smaltimento e dalla velocizzazione delle pratiche che si attende con questa svolta telematica, è l’esistenza di prodotti software in commercio, come ad esempio DE.A.S. della società Geo Network Srl, da anni applicativo leader nel settore delle successioni con una expertise di oltre 25 anni in materia, il quale è già aggiornato per la compilazione e l’invio del nuovo modello secondo le specifiche tecniche ministeriali, che ricalcando i quadri e i dati richiesti dal nuovo modello unico, assistono il professionista nella sua compilazione.
DE.A.S.in particolare, già pronto e sul mercato, si pone l’obiettivo di “semplificare molto tutto il lavoro” del professionista permettendogli, tra le tante funzionalità, una imputazione più intuitiva delle agevolazioni ed esenzioni, semplificando la preparazione dell’albero genealogico ed i conteggi fiscali per il pagamento delle imposte, predisponendo la sezione autocertificazioni e la compilazione ed allegazione di documenti e, soprattutto, garantendo un controllo formale delle pratiche già in fase di compilazione, prima quindi di una eventuale cassazione da parte dell’Agenzia a file inviato, sia in riferimento alla dichiarazione che al fondamentale collegamento con la voltura catastale, come si è detto, più insidioso di come sembra. La società Geo Network Srl, poi, per completare il servizio offerto ai propri clienti, mette a disposizione un servizio di assistenza tecnica telefonica e via email sempre a disposizione ed un Centro Studi con collegato Blog questi peraltro accessibili a tutti, che fornisce utilissime notizie in materia, approfondendo normativa, documentazione fiscale e giurisprudenza del settore. Per maggiori informazioni: www.geonetwork.it.