DANFOSS SRL
Data Pubblicazione:

Stop alla legionella nella rete di distribuzione dell’acqua sanitaria

La Legionella rappresenta uno dei principali rischi legati alle reti di distribuzione di acqua sanitaria. Quali soluzioni esistono per contrastare il problema?

La Legionella rappresenta uno dei principali rischi legati alle reti di distribuzione di acqua sanitaria.

In base all’Annual Epidemiological Report 2017, basato sul The European Surveillance System (TESSy) pubblicato il 13 Luglio 2018 le infezioni dovute alla legionella, pur rimanendo tra le infezioni sporadiche con 1.8 casi su 100.000 abitanti per i paesi EU/EEA, sono un fenomeno in continua crescita. Dai 1.2 /100.000 del 2013 si è passati a 1.8/100.000 del 2017  e con una crescita del 30% comparata al 2016

Quattro paesi, tra cui l’Italia rappresentano il 68% dei casi totali registrati nel 2017.

tabella-casi-legionella_annual-epidemiological-2017.jpg

Distribuzione dei casi registrati di infezione da legionella nel periodo 2013-2017

Dei 9238 casi riportati nel 2017, 1487 sono relativi ad infezioni associati ai viaggi (Travel Associated Legionnaires’ Disease – TALD)

Da questo breve quadro si evidenzia come il problema della legionella sia un aspetto da non sottovalutare, soprattutto per le strutture ricettive dove non solo è importante garantire un alto livello di confort agli ospiti, ma anche la massima sicurezza ed igiene al fine di evitare eventuali implicazioni legali in caso di infezioni.

Come prolifera il batterio della legionella?

legionella.jpg

Uno dei principali fattori di proliferazione del batterio è, come noto, la temperatura dell’acqua.

Le condutture idriche degli edifici commerciali, sia quelle per acqua calda che quelle per acqua fredda, presentano spesso alcune delle condizioni più favorevoli per la proliferazione del batterio quali determinati intervalli di temperatura, la presenza di incrostazioni, sedimenti, biofilm, ma anche fattori dovuti ad uno scorretto dimensionamento dell’impianto e delle pompe di circolazione come ad esempio la presenza di zone stagnanti, lo scarso isolamento delle tubazioni o lo scorretto bilanciamento termico che crea zone surriscaldate ed altre non sufficientemente calde.

Le parti dell’impianto maggiormente a rischio sono le torri di raffreddamento, condensatori evaporativi associati a sistemi di condizionamento e raffreddamento industriale, sistemi di acqua calda e fredda in edifici pubblici e privati o i centri di idromassaggio.

Il batterio della Legionella rimane in fase dormiente (quindi inattivo) al di sotto dei 20 °C, mentre prolifera e si accresce in presenza di temperature dell’acqua comprese tra 20 °C e 50 °C. Al di spora di tale temperatura muore, con tempi tanto più rapidi quanto più la temperatura è elevata. Si consideri ad esempio che a 55 °C il batterio muore entro 5-6 ore, mentre sopra i 65° muore entro 2 minuti).

proliferazione-batterio-legionella-a-seconda-temp-acqua.jpg

Per questo motivo, il metodo di disinfezione degli impianti maggiormente impiegato è quello della disinfezione termica, ovvero la circolazione forzata di acqua calda ad almeno 70 °C in tutta la rete. Questo metodo è spesso preferito al trattamento chimico in quanto non vi sono alterazioni sul sapore dell’acqua ed è considerato più efficace.

Come si è detto il problema Legionella interessa sia le linee di distribuzione di acqua calda che le linee di acqua fredda e per questo motivo è indispensabile progettare e gestire l’impianto di acqua sanitaria prestando attenzione ad entrambe le casistiche, in maniera da evitare il funzionamento all’interno dell’intervallo di temperature a rischio.

Nonostante vi sia molta attenzione sull’argomento soprattutto nei settori commerciali e pubblici come alberghi e ospedali, periodicamente arriva un nuovo focolaio con esito a volte fatale.

È chiaro quindi che queste strutture richiedono il maggior numero possibile di misure di prevenzione, che devono iniziare dalla presa di coscienza dei problemi e delle sfide da affrontare.

Inoltre, sappiamo bene che gli impianti più datati hanno avuto interventi nel corso degli anni spesso non documentati e quindi diventa probabile non siano più correttamente dimensionati o che abbiano parti cieche con acqua stagnante. In questi casi diventa quindi difficile individuare le criticità dell’impianto stesso.

Si stima che il 70% - 80% dei sistemi di Acqua Calda Sanitaria (ACS) abbia ha un bilanciamento nullo o scarso, con pompe di circolazione mal dimensionate e tubazioni non correttamente isolate. L'aumento della temperatura dell'acqua da 50°C a 70°C (temperatura di sanificazione) si traduce in tempi accelerati di sedimentazione del calcio (4x) e processi di corrosione più rapidi (10x), riducendo significativamente il ciclo di vita del sistema.

Va poi considerato che per le strutture turistiche non è solo importante avere un sistema sicuro, ma il risparmio energetico ed il comfort degli ospiti sono aspetti altrettanto importanti che richiedono una soluzione adeguata.

Uso comune, soluzioni inefficienti contro la legionella

Il modo più semplice in cui vengono superati i problemi sopra descritti è quello di aumentare la temperatura della caldaia e/o la prevalenza della pompa di circolazione per fornire una temperatura di alimentazione più elevata. Tali "palliativi" non sono né una soluzione efficiente né affidabile poiché un aumento della temperatura porterà a ulteriori perdite di calore, sprechi di energia e ad accorciare la durata del sistema.

Un'altra soluzione comunemente usata ma inefficiente, è quella di bilanciare i sistemi di acqua calda sanitaria con le valvole di bilanciamento manuali utilizzate per impianti HVAC e per i sistemi di flusso costante di raffreddamento. Queste valvole di bilanciamento non si adattano alla natura dinamica dei sistemi ACS e spesso non hanno le certificazioni necessarie per essere utilizzate nei sistemi di acqua potabile.

Valvole bilanciamento termico nei sistemi ACS: la soluzione sicura contro la legionella, a basso consumo energetico e per il massimo comfort

Il miglior compromesso tra sicurezza del sistema, efficienza energetica e comfort dell'utente nei sistemi ACS si ottiene applicando valvole di bilanciamento termico. Queste valvole si possono impostare su una temperatura dell'acqua sicura che non consente la crescita dei batteri della legionella, ad es. a 50 ° C e si installano in ogni colonna del sistema, vicino al tubo di circolazione. Le valvole garantiscono un corretto equilibrio idronico, delle temperature sicure e costanti e fanno funzionare il sistema in modo efficiente dal punto di vista energetico, garantendo allo stesso tempo il comfort dell'utente grazie ai ridotti tempi di attesa per avere acqua calda alla temperatura desiderata.

L'uso di valvole di bilanciamento termico è quindi un’ottima soluzione per avere un sistema ACS efficace ed efficiente; alcuni sistemi però richiedono un grado più elevato di affidabilità e sicurezza come ad esempio gli ospedali o gli hotel dove è necessario monitorare le temperature del sistema, applicare aumenti periodici della temperatura dell'acqua e altre misurazioni per avere il pieno controllo del sistema ed effettuare eventuali approfondimenti su situazione potenzialmente a rischio legionella.

Per tali edifici si consiglia di installare una soluzione di registrazione, monitoraggio e disinfezione termica a temperatura controllata elettronicamente. Questo sistema riduce ulteriormente il rischio di contaminazione da legionella aumentando periodicamente la temperatura dell'acqua fino ad un livello che ne uccida completamente i batteri in tempi brevi. Ad una temperatura di 70 ° C bastano pochi minuti per disinfettare l'acqua.

[...] CONTINUA LA LETTURA NEL PDF ALLEGATO

Articolo integrale in PDF

L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
Il file PDF è salvabile e stampabile.

Per scaricare l’articolo devi essere iscritto.

Iscriviti Accedi