Stop all'eolico: 151 sindaci italiani chiedono norme per fermare l'energia pulita
La transizione energetica è essenziale, ma 151 sindaci chiedono al Governo di limitare l’eolico per preservare il paesaggio, proponendo una moratoria di 18 mesi. Possiamo permetterci di fermare l’energia pulita in piena crisi climatica? Dopo il comunicato del Coordinamento interregionale sindaci per problema pale eoliche e fotovoltaico in Italia, il mio commento come direttore editoriale di INGENIO sulle implicazioni di questa scelta.
Pubblichiamo comunicato stampa del COORDINAMENTO INTERREGIONALE SINDACI PER PROBLEMA PALE EOLICHE E FOTOVOLTAICO IN ITALIA sul tema della normativa sulle autorizzazioni agli impianti eolici. Al termine il mio commento come editore di INGENIO.
151 sindaci italiani chiedono un “nuovo provvedimento contro l’invasione dell’eolico”
Un’iniziativa dal basso quella che sta montando in queste settimane per chiedere nuovi provvedimenti nazionali contro la proliferazione indiscriminata degli impianti di produzione energia eolica.
Su iniziativa di un cittadino sensibile al tema ad oggi 151 sindaci chiedono una nuova norma nazionale che limiti l’installazione degli impianti di produzione di energia eolica, e che siano circoscritti in aree da individuare insieme ai sindaci.
In questi anni, sostiene il “Coordinamento interregionale sindaci per problema pale eoliche e fotovoltaico in Italia”, vi è stata una proliferazione indiscriminata delle pale eoliche che in alcune regioni quali Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, hanno compromesso il paesaggio di intere aree che rappresentano una importante attrattiva turistica locale.
Negli ultimi tempi qualche passo avanti è stato fatto con l’approvazione del Decreto Ministeriale sulle aree idonee ma, secondo i 151 sindaci, lo stesso non è sufficiente. Chiedono perciò al Governo una norma che imponga una “moratoria all’installazione di nuovi impianti eolici in attesa di verificare l’attuale necessità di raggiungimento degli impegni comunitari al 2030 e che privilegi altre tipologie di produzione meno impattanti e soprattutto in aree industriali (esempio il fotovoltaico sui capannoni e nelle aree produttive)”.
A tal fine chiedono anche che “la norma incentivi alcune tipologie con contributi e aiuti e vieti quelle che compromettono il territorio”.
I circa 151 sindaci si riuniranno in assemblea mercoledì 5 febbraio con il fine di avviare la definizione di una proposta legislativa. Un esempio di come la proliferazione eccessiva continuo è quello che sta accadendo ad Aquileia, in Friuli Venezia Giulia, dove un gigantesco parco fotovoltaico minaccia aree di pregio della cittadina, Patrimonio dell’Unesco.
COORDINAMENTO INTERREGIONALE SINDACI PER PROBLEMA PALE EOLICHE E FOTOVOLTAICO IN ITALIA
Di seguito alcuni dei 151 Comuni che hanno aderito all’iniziativa
ABRUZZO
Tollo (CH)
Guilmi (CH)
BASILICATA
Vietri di Potenza (PZ)
Pescopagano (PZ)
CALABRIA
Petrizzi (CZ)
Sant'Agata Del Bianco (RC)
Castrovillari (CS)
Strongoli (KR)
CAMPANIA
Calitri (AV)
EMILIA-ROMAGNA
Casteldelci (RN)
FRIULI VENEZIA-GIULIA
Aquileia (UD)
LIGURIA
Pieve di Teco (IM)
Costarainera (IM)
LOMBARDIA
Cassinetta di Lugagnano (MI)
MARCHE
Carpegna (PU)
MOLISE
Gambatesa (CB)
PUGLIA
Celenza Valfortore (FG)
Pietramontecorvino (FG)
Serracapriola (FG)
Volturino (FG)
Gallipoli (LE)
Castrignano del Capo (LE)
SARDEGNA
Guspini (SU)
Busachi (OR)
Luras (SS)
SICILIA
Buseto Palizzolo (TP)
TOSCANA
Sorano (GR)
San Godenzo (FI)
Manciano (GR)
Riparbello (PI)
UMBRIA
Allerona (TR)
VENETO
Mogliano Veneto (TV)
La sostenibilità non ha un buon odore
Occorre uscire dal proprio giardino, la sfida per la salvaguardia del clima richiede sacrifici
La sostenibilità non ha un buon odore". Lo dissi in un evento di GBC Italia per sottolineare una verità spesso taciuta: essere sostenibili non è solo una questione di buone intenzioni, ma di scelte concrete, a volte scomode e persino sgradevoli. Usare i mezzi pubblici, rinunciare all’ascensore, cambiare la camicia ogni due giorni invece che ogni giorno, abbassare il riscaldamento in inverno e coprirsi di più, regolare il condizionatore a 25°C invece che a 20°C in estate, concimare con letame, recuperare l’acqua della lavastoviglie per lo sciacquone ... sono piccoli gesti che richiedono un sacrificio, ma che fanno la differenza. La sostenibilità non è comfort, è consapevolezza e azione.
La transizione verso fonti energetiche rinnovabili non è più un'opzione, ma una necessità inderogabile.
La dipendenza da combustibili fossili e dal nucleare espone il sistema energetico a rischi ambientali, economici e geopolitici non più sostenibili. Sebbene la riduzione dei consumi energetici sia un obiettivo strategico, essa è irrealizzabile senza un piano di incentivi strutturali che stimoli la riqualificazione del patrimonio edilizio. Senza misure concrete, l’efficientamento rimarrà solo un principio astratto privo di effetti reali.
È indispensabile superare la logica del NIMBY (Not In My Back Yard), che frena l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici in nome di un localismo miope e autolesionista. La recente decisione della Giunta Regionale della Sardegna, guidata dalla Presidente Alessandra Todde, di imporre una moratoria di 18 mesi sulle nuove installazioni rinnovabili rappresenta un pericoloso passo indietro. Un provvedimento del genere non solo compromette gli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione, ma rischia di allontanare investimenti e innovazione in un settore strategico per il futuro energetico del Paese.
È necessario applicare il principio del "greater good over lesser good", ovvero privilegiare il bene collettivo rispetto a resistenze locali o interessi particolari.
La sostenibilità non si costruisce con compromessi al ribasso, ma con scelte coraggiose e visione a lungo termine. La transizione energetica deve procedere senza esitazioni, con pragmatismo e determinazione.
Ecco perchè pur avendo condiviso con la nostra testata il comunicato stampa di questi 151 comuni, perchè ritengo INGENIO un portale aperto alle diverse opinioni, non posso non esercitare il diritto del commento come direttore editoriale evidenziando il mio dissenso. Vento e sole sono due risorse preziose a cui non possiamo permetterci di rinunciare, anche se non sono belle da vedere.
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