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Startup innovative in edilizia: il ruolo dei tecnici

Architetti, Ingegneri, Geometri e tecnici saranno inevitabilmente coinvolti e/o travolti dal cambiamento. Gli ordini professionali dovranno adeguare servizi e comunicazione per iscritti e cittadini. Tutto è cambiato. Startup di edilizia per raggiungere nuovi traguardi, internazionalizzare le professioni e crescere economicamente.


Conoscere il cambiamento e valorizzare le idee

Il termine edilizia durante gli scorsi secoli ha avuto una connotazione ben precisa. La modifica e la trasformazione del territorio per accogliere le attività umane. Risulta evidente che oggi, lo stesso termine, rappresenta un pericolo ed un limite al futuro sostenibile e qualitativo del nostro pianeta. I centri urbani, rappresentano nel nostro Paese, il 3,3% dei Comuni con una superficie territoriale complessiva pari al 4,8% della superficie nazionale. Il dato che risulta interessante, consiste nel crescente numero di persone che tendono ad “urbanizzarsi”. A vivere in meno del 5% della penisola italica ci sono oltre 20 milioni di persone, un terzo del totale (Fonte: ISTAT).

Risulta evidente che le attività edilizie siano estremamente concentrate nelle megalopoli di tutto il mondo occidentale ed occidentalizzato. Le premesse ci portano a riconsiderare il termine edilizia non più come trasformazione del territorio, ma piuttosto come ottimizzazione di quanto costruito, come adeguamento, come una continua ricerca di soluzioni innovative a problemi tecnici attuali e futuri.

 

Il principio delle startup è esattamente tra il problema e la soluzione

Non è un caso se il più importante fondo pubblico italiano CDP ha da qualche mese costituito ed incaricato HABITECH di “accelerare” startup destinate alle costruzioni e ai nuovi modi di vivere. Ma va assolutamente ricordato e chiarito a tutti coloro che si avvicinano al mondo startup che il supporto avviene ancora prima di costituire una “NEWCO” attraverso strutture disseminate sul territorio italiano definite: incubatori.

 

Incubatori e acceleratori

Gli incubatori aiutano ad organizzare le potenziali startup che non hanno ancora un modello di business ben definito. Gli acceleratori, invece, supportano le startup che hanno già un prodotto e/o un servizio. Potremmo dire che, mentre gli incubatori aiutano i fondatori a trasformare la loro idea in un’azienda, gli acceleratori prendono un’azienda già credibile e le danno una “spinta” per velocizzare la sua crescita ed indirizzarla nella direzione giusta.

 

I requisiti di una Startup innovativa

Una startup è un’impresa innovativa in grado di crescere velocemente e stravolgere/migliorare il proprio mercato di riferimento.

La condizione necessaria è l’innovazione (di processo o di prodotto). Una startup nasce per risolvere un problema non ancora risolto o soddisfare un bisogno che fino a quel momento nessuno aveva mai soddisfatto.

Ai sensi della normativa di riferimento (DL 179/2012, art. 25, comma 2) una startup innovativa è una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, che rispetti i seguenti requisiti oggettivi:

  • impresa nuova o costituita da non più di 5 anni;
  • residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia;
  • fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;
  • non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione;
  • non distribuisce e non ha distribuito utili;
  • ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.

Infine, una startup è innovativa se rispetta almeno 1 dei seguenti 3 requisiti soggettivi:

  • sostiene spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
  • impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
  • risulta titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.

(Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico).

Per quanto concerne il terzo dei tre requisiti, per approfondire il brevetto e le sue caratteristiche, suggerisco i seguenti articoli pubblicati su Ingenio:

Ingegnere Inventore: Italia più innovativa al mondo, se solo 2 ingegneri su 100 conoscessero le invenzioni

Architetto Inventore: “invenire” trovando soluzioni.

Alla base di una Startup ci sono le idee

Da un disegno della mente, al successo.

Processo grafico per la costituzione di una startup

Processo grafico per la costituzione di una startup.

 

Misure per il rafforzamento e sostegno delle startup

Inoltre, con il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cd. Decreto “Rilancio”) sono state introdotte misure per il rafforzamento e sostegno dell’ecosistema delle startup innovative:

  • Incentivi fiscali all’investimento nel capitale di startup innovative;
  • Accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI;
  • Smart & start Italia (finanziamenti agevolati per startup innovative localizzate sul territorio nazionale);
  • Trasformazione in PMI innovative senza soluzione di continuità;
  • Esonero da diritti camerali e imposte di bollo;
  • Raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding;
  • Servizi di internazionalizzazione alle imprese (ICE);
  • Deroghe alla disciplina societaria ordinaria;
  • Disciplina del lavoro flessibile;
  • Proroga del termine per la copertura delle perdite;
  • Deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica;
  • Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale;
  • Esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per compensazione dei crediti IVA; Fail Fast (procedure semplificate in caso di insuccesso della propria attività).

Le startup sono sempre state considerate “digitali” per una questione di velocità di crescita e diffusione. Oggi finalmente ci stiamo rendendo conto che le startup devono necessariamente concorrere allo sviluppo ed alla trasformazione dell’attuale (superato) modello edilizio.

I requisiti richiesti dalle attuali norme vigenti sono facilmente riferibili alle attività degli studi tecnici di architetti, ingegneri e geometri laureati. 

Potremmo quasi considerare gli studi tecnici in generale come le strutture più idonee e rispondenti non ad uno dei tre requisiti, ma spesso a due su tre, e a volte tre su tre!

Per quale motivo allora non si “utilizza” lo strumento innovativo?

Perché a mio avviso, come detto più volte, gli studi tecnici italiani sono costituiti e gestiti da una/due persone con una scarsa possibilità di crescita e cambiamento. Il modello previsto dovrebbe avviare un processo di cambiamento e crescita, volto alla organizzazione multidisciplinare degli studi tecnici.

L’ordine degli Architetti PPC di Roma, a tal proposito, ha messo a disposizione dei propri iscritti la consulenza gratuita in DIGITAL MARKETING, per avviare i propri iscritti nel processo inevitabile di crescita multi settoriale. I fondi di investimento e le Venture Capital, considerano i gruppi di lavoro eterogenei, per competenze e date anagrafiche, potenzialmente più efficaci.

La transizione ecologica, le smart cities, la smart mobility, il soft tourism, la riduzione di CO2 e tante altre sfide cui siamo costantemente obbligati a “correre”, non possono coinvolgere singoli tecnici o gruppi di soli architetti, ingegneri, geometri…

Il modello startup rappresenta, in parte, il futuro dell’edilizia, mantenendo immobile e cristallizzato il suo modello di produzione lavorativo e professionale. Il primo passo verso il cambiamento dovrebbe partire dai professionisti, considerati nei secoli visionari e precursori del mondo che vivremo, nella cultura e nella tecnologia.

Le opportunità stanno aumentando di giorno in giorno, di ora in ora. Siamo nel mezzo di una trasformazione generalizzata.

I fondi di investimento e Venture Capital sono continuamente alla disperata ricerca di Startup da “accelerare”.

Eni, con il suo programma ENI_Joule mette a disposizione competenze specialistiche e fondi a sostegno delle idee. Ma ovviamente non mancano le attività pubbliche di sostegno come SMART&START ITALIA o Regione Lazio con Go to Market e tante, sempre più occasioni oltre confine, come definito nel documento The Italian Startup Act.

 

Esempi di startup (di successo) nel settore edile

Manicotto per rinforzi su elementi strutturali in cemento armato

Antonio Trimboli, Engineer firm, Cosenza, Italy + TECNARIA s.p.a.

Manicotto per rinforzi su elementi strutturali in cemento armato

Giunzione GTS per barre ad aderenza migliorata. Disegni e dettaglio fotografico.

 

Coperture policrome in fotovoltaico all’interno dei centri storici vincolati

Antonio Trimboli, Engineer firm, Cosenza, Italy + LABO Architects & Inventors®

Coperture policrome in fotovoltaico all’interno dei centri storici vincolati

Caratterizzazione ed efficienza energetica. Valorizzazione e processo edilizio.

 

A questo LINK l'elenco completo ed aggiornato degli incubatori certificati sul territorio italiano, per avvicinarsi in maniera semplice e competente alle startup!

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Incubatori certificati, regione per regione. Ministero dello Sviluppo Economico.

Cambiare è possibile.

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