Pubblicata l’ordinanza che disciplina i contributi per l’annualità 2013 per la prevenzione del rischio sismico
Pubblicata l’ordinanza che disciplina i contributi per l’annualità 2013
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 145 del 25 giugno 2014 è stata pubblicata
l’ocdpc n. 171, che disciplina i contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico previsti dalla legge 77 del 24 giugno 2009 relativamente ai fondi resi disponibili per l’annualità 2013.
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Tale quota fa parte dei contributi previsti dal
Piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico, avviato dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009 e che prevedeva complessivamente lo stanziamento di 965 milioni di euro in 7 anni, finalizzati a interventi di mitigazione del rischio sismico sull’intero territorio nazionale.
Secondo quanto stabilito dall’ocdpc n. 171 la quota stanziata per il 2013, pari a 195,6 milioni di euro è ripartita tra le Regioni, in modo proporzionale al rischio sismico dell’ambito territoriale, per:
a) studi di microzonazione sismica e analisi della condizione limite per l’emergenza (16 milioni di euro);
b) interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico o, eventualmente, demolizione e ricostruzione di edifici ed opere pubbliche d’interesse strategico per finalità di protezione civile (170 milioni di euro per gli interventi indicati alle lettere b e c);
c) interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico o di demolizione e ricostruzione di edifici privati;
d) altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio simico, con particolare riferimento a situazioni di elevata vulnerabilità ed esposizione (8,3 milioni di euro).
Secondo l’ordinanza, le Regioni devono attivare gli interventi sugli edifici privati, da un minimo del 20% a un massimo del 40% del finanziamento loro assegnato, purché questo sia pari o superiore a 2 milioni di euro.
Per quanto riguarda gli studi di microzonazione sismica, questi sono finanziati con 16 milioni di euro e devono essere accompagnati obbligatoriamente dall’analisi della CLE dell’insediamento urbano. Il documento tecnico di riferimento per la realizzazione degli studi è rappresentato dagli “Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica” (2008).
I contributi sono concessi alle Regioni e agli Enti Locali che cofinanziano la spesa per almeno il 25% del costo degli studi di microzonazione. Questa quota di cofinanziamento può essere ridotta al 15% per i comuni che facciano parte di un’unione di comuni in cui non siano presenti studi di MS e analisi della CLE (art. 21).
Le Regioni, sentiti gli Enti Locali interessati, individuano con proprio provvedimento i territori nei quali è prioritario realizzare gli studi, definiscono le condizioni minime per realizzarli e individuano le modalità di recepimento di questi studi e dell’analisi CLE. Sono escluse dagli studi di microzonazione sismica, purché non interessate da insediamenti, le zone che incidono su Aree Naturali Protette, SIC-Siti di Importanza Comunitaria , ZPS-Zone di Protezione Speciale e Aree adibite a verde pubblico di grandi dimensioni.
Il supporto e monitoraggio a livello nazionale degli studi è assicurato dalla Commissione Tecnica interistituzionale istituita con l’opcm n. 3907 del 13 novembre 2010 che opera a titolo gratuito presso il Dipartimento della Protezione Civile.
PER MAGGIORNI INFORMAZIONI CONSULTA L’ORDINANZA DPC n.171Fonte Dipartimento della Protezione Civile