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Stagionatura protetta del calcestruzzo: necessaria ? disattesa, e se crepa chissenefrega

Tutti sanno che è necessario eseguire la stagionatura protetta del calcestruzzo, in particolare durante i periodi caldi e quelli freddi, ma ... tutti se ne fregano

«Ultimo passo - e forse il più importante - per conseguire in definitiva un buon risultato è provvedere ad una conveniente stagionatura del calcestruzzo. E’ universalmente noto che in generale le resistenze del calcestruzzo aumentano col tempo, anche a lungo se l'ambiente è favorevole… Le altre fondamentali avvertenze da tenere presenti sono che: un ambiente umido è sempre favorevole ad una buona stagionatura; le temperature elevate accelerano, spesso pericolosamente, la presa del cemento e quindi tutti i fenomeni di maturazione del calcestruzzo; le temperature basse ed in particolare quelle al di sotto di 0°C possono dare luogo a gravi inconvenienti, sia per il congelamento dell’acqua contenuta nel calcestruzzo,sia per ritardo che provocano nella acquisizione delle resistenze. … per le temperature elevate oltre a curare che gli ingredienti e specie il cemento non arrivino in cantiere a temperature inammissibili, è norma fondamentale mantenere i getti costantemente umidi almeno per 10-12 giorni dopo il disarmo.»

Sono passati esattamente 59 anni da quando Luigi Sala riportò queste indicazioni nel volume «Il calcestruzzo nella pratica di cantiere» edito da Hoepli, ma sinceramente, osservando quanto accade in molti cantieri, non mi sembra che l’insegnamento sia stato colto.

 

Fessure dovute a mancata Stagionatura protetta del calcestruzzo in climi caldi

 

Il calcestruzzo crepa ? chissenefrega

Nelle ultime settimane, ad esempio, hanno gettato nel mio comune diverse passerelle in calcestruzzo per una riqualificazione dell’area del lungomare: decine e decine di metri gettati con rete elettrodaldata tradizionale e spessori di una decina di centimetri senza alcun tipo di attenzione e di attività di maturazione protetta del calcestruzzo, con temperature quasi sempre superiori ai 30°C e spesso situazioni di vento.

Successivamente, su queste piastre in calcestruzzo sono stati messi in opera dei massetti sabbia cemento a terra umida, con spessore dell’ordine dei 5 cm, anche in questo caso senza alcuna stagionatura protetta.

Su questi oggi stanno posando le piastrelle. Getti di ampia superficie, basso spessore, nessun trattamento: probabile formazione di fessure durante la vita di esercizio.

Motivo: il cantiere deve essere consegnato in fretta, anzi siamo già in ritardo, probabilmente nessuno controlla, il diario dei lavori probabilmente nessuno lo gestisce con la dovuta attenzione e poi ... siamo vicino al mare, le cause possono essere tante, la colpa finirà su chi ha gettato l'ultimo strato, qualcuno parlerà di cedimento differenziale del terreno, presto ci sono le elezioni ... La conclusione è che in fase di costruzione (e forse di progetto, che non ho visto) nessuno si preoccupi che poi il calcestruzzo crepi. Probabilmente sarà un problema dei giudici, CTU e CTP ... domani. 

 

Le norme prescrivono la stagionatura ? sì

Eppure le norme che regolano l’attività di stagionatura del calcestruzzo ce ne sono molte, compreso le norme tecniche.

Ricordo l’interessante articolo firmato da Gianluca Pagazzi "Maturazione dei getti di calcestruzzo, fase fondamentale per la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato»in cui sono ripresi i punti delle NTC 2018 che riguardano la maturazione dei getti.

In particolare evidenza il paragrafo § 11.2.1. "Specifiche per il calcestruzzo» in cui è richiesto «si dovranno dare indicazioni in merito ai processi di maturazione ed alle procedure di posa in opera, facendo utile riferimento alla norma UNI EN 13670, alle Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale ed alle Linee Guida per la valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo in opera elaborate e pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.».

Linee guida che nel capitolo «6.3 Messa in opera del calcestruzzo» riprendono il tema della maturazione protetta del calcestruzzo "è cura dell’impresa esecutrice dei lavori la fase di messa in opera del calcestruzzo, che comprende anche le operazioni di movimentazione, compattazione e maturazione del materiale nelle apposite casseforme.Per assicurare la migliore riuscita del getto, la messa in opera del calcestruzzo richiede una serie di verifiche preventive che riguardano, oltre che le casseforme e i ferri d’armatura, anche l’organizzazione e l’esecuzione delle operazioni di getto, di protezione e di maturazione del calcestruzzo.»

E ancora si precisa «è necessario stabilire un programma di verifiche comprendenti: … l’istruzione agli operatori per organizzare la messa in opera, compattazione e maturazione del calcestruzzo, in funzione dei volumi, delle sequenze e degli spessori dei getti, della distribuzione e compattazione del calcestruzzo, della protezione e maturazione della struttura, delle condizioni climatiche, nonché delle eventuali superfici di contatto.». E al capitolo «7 Maturazione e protezione del calcestruzzo» viene indicato che "Dopo la messa in opera e la compattazione, il calcestruzzo deve essere maturato e protetto dall’essiccamento in modo da:

  • evitare modifiche dell’idratazione del cemento;
  • ridurre il ritiro in fase plastica e nella fase iniziale dell’indurimento (1÷7gg);
  • far raggiungere un’adeguata resistenza meccanica alla struttura;
  • ottenere un’adeguata impervietà, compattezza e durabilità della superficie;
  • migliorare la protezione nei riguardi delle condizioni climatiche (temperatura, umidità, ventilazione) e/o danni di tipo meccanico;
  • evitare vibrazioni, impatti, o danneggiamenti sia alla struttura che alla superficie, ancora in fase di indurimento.» 

Aggiungendo le informazioni utili e necessaria per assicurare una corretta maturazione del calcestruzzo in opera.

Fessure dovute a mancata Stagionatura protetta del calcestruzzo

 

Le norme ci sono ma sono disattese

Come evidenziavo, purtroppo ancora oggi queste norme, seppur di legge sono spesso disattese.

Questo accade per ignoranza di chi opera nel settore, da chi prescrive a chi mette in opera, nonchè di una carenza evidente di chi deve controllare.

Peraltro, il fatto che l’attuale testo unico in vigore e delle correlate Norme Tecniche preveda la presenza della direzione dei lavori solo per le opere strutturali (dove comunque è spesso un fantasma), rende ancora più drammatica la situazione per i getti di pavimentazioni esterne, ovvero le opere più colpite data la loro conformazione geometrica dai problemi di getti durante i periodi estivi.

C'è un vecchio adagio del settore, credo bergamasco, che recita più o meno così: l'acqua fa male al calcestruzzo se la metti prima, e bene se la dai dopo. Una volta ricordo si usavano per l'appunto i teli di iuta bagnati, o gli irrigatori a spruzzo. Oggi ci sono i teli, i prodotti da spruzzare sulla superficie dopo il getto, le tecnologie per realizzare mix design meno sensibili ai problemi del clima, ma la sensazione è che le cose funzionassero meglio ai tempi del citato Luigi Sala.

Per questo con INGENIO abbiamo valutato di realizzare alcune interviste sul tema stagionatura, cercando di individuare le soluzioni tecniche di supporto, come i prodotto antievaporanti, così come le informazioni più utili per procedere nel migliore dei modi.

E se qualcuno volesse portare un contributo alla nostra discussione, è assolutamente gradito.