Sperimentazione di una nuova metodologia per la classificazione e la gestione dei ponti ferroviari

Il sistema ferroviario italiano è composto da 3 livelli: rete nazionale, linee funzionalmente isolate e linee turistiche

In occasione di Fabre 2024 è stato esposto un nuovo modello per la classificazione e la gestione dei ponti ferroviari esistenti in Italia.

Questo progetto, iniziato nel 2021, punta a standardizzare e migliorare la gestione di circa 16.000 opere d'arte ferroviarie, con un focus su quelle gestite da RFI (Rete Ferroviaria Italiana).

Il sistema ferroviario italiano è complesso e articolato su tre livelli: la rete nazionale, le linee funzionalmente isolate e le linee turistiche. Le opere d'arte ferroviarie, circa 14.500 gestite da RFI, necessitano di una gestione accurata e innovativa per garantirne la sicurezza e l'efficienza.

La sperimentazione del nuovo modello è iniziata nel 2021, in parallelo con l'emanazione delle linee guida per la classificazione e gestione del rischio dei ponti stradali. A seguito di un tavolo tecnico istituito da FISA (Federazione Italiana Società Autostrade), nel 2023 è stata presentata una bozza delle linee guida specifiche per i ponti ferroviari.

Questa bozza è stata la base per la fase di sperimentazione avviata nel giugno 2023 con un accordo di collaborazione tra FISA, il consorzio FABRE ed RFI.

Il modello si articola su quattro livelli:

• Livello Zero (Censimento delle Opere): Catalogazione di tutte le opere lungo la rete ferroviaria per conoscerne numerosità e caratteristiche principali;
• Livello 1 (Ispezioni): Esecuzione di ispezioni dettagliate sulle opere censite, con redazione delle schede di difettosità.;
• Livello 2 (Classificazione delle Opere): Stima dei fattori di rischio (strutturale, sismico, frane, idraulico) e definizione di una classe di attenzione per ogni opera, utile per priorizzare interventi manutentivi;
• Livello 3 (Valutazione Accurata): Fornisce indicazioni sulle modalità di verifica delle opere, considerando i parametri di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione.

La classificazione al livello 2 è strutturata per ogni fattore di rischio:

• Rischio Strutturale: Valutato tramite livello di difettosità, rapidità di evoluzione del degrado e margine di capacità;
• Rischio Sismico: Considera i dati di base del sito, schema strutturale, luce e materiale costitutivo dell’opera;
• Rischio Frane: Include parametri di stabilità del versante e misure di mitigazione;
• Rischio Idraulico: Esamina fenomeni di sormonto, erosione localizzata e generalizzata.

Nel novembre 2023 è iniziata la sperimentazione con l’ispezione di cinque ponti rappresentativi:

• Ponte sul Brenta (Venezia): Impalcato a travi reticolari;
• Viadotto sul Fiume Bis (Bologna): Ponte ad arco in muratura;
• Viadotto Sivillo (Bari): Impalcato in cemento armato precompresso;
• Viadotto del Torrente La Grazia (Reggio Calabria): Ponte ad arco in muratura;
• Ponte sui Regi Lagni (Napoli): Impalcato con solettone in cemento armato.

Le prime osservazioni hanno evidenziato la necessità di supporto informatico per ridurre i tempi di compilazione delle schede, la revisione delle schede di livello 0 e 1, e l'inclusione delle reti ferroviarie isolate.