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Sostituire un pavimento con un sistema radiante a basso spessore

I pavimenti costituiscono un elemento imprescindibile degli spazi interni, in grado di garantire benessere termico e di qualità dell’aria grazie ai sistemi di riscaldamento a pavimento. Il massetto, negli impianti radianti a pavimento, è una componente funzionale particolarmente importante.

Nella ristrutturazione degli spazi interni le superfici sono ormai oggetto di attenzioni sia da parte dei proprietari di casa sia dagli addetti ai lavori.

Quando un posatore professionale è chiamato a realizzare una pavimentazione o un rivestimento deve necessariamente prestare particolare attenzione alla diagnosi del sottofondo che fa da supporto, al fine di garantire un lavoro duraturo nel tempo e che non riservi sorprese. Dovrà valutare quale sia la migliore soluzione da adottare per la realizzazione del massetto che farà da supporto al rivestimento ceramico, marmo o parquet integrandolo se necessario con gli opportuni sistemi di isolamento termico o acustico.

Dall’altra parte le superfici sono in grado di garantire benessere termico e di qualità dell’aria a chi vive gli spazi grazie ai sistemi di riscaldamento a pavimento. La diffusione del calore nell’ambiente in un sistema radiante a pavimento avviene infatti per irraggiamento, consentendo di ottenere una distribuzione delle temperature uniforme e ottimale.

Gli impianti di nuova generazione, grazie alla peculiarità dell’irraggiamento che li contraddistingue, sono in grado di mantenere l’impianto ad una temperatura di gestione molto bassa, garantendo una distribuzione omogenea del calore, l’assenza di polveri nell’aria, una riduzione di problematiche allergiche e un ambiente più pulito.

 

Soluzioni Saint-Gobain per sostituire un pavimento con un sistema radiante a basso spessore
(© Saint-Gobain Spa)

  

Massetti radianti: cosa sono? E a cosa servono?

Il massetto, negli impianti radianti a pavimento, costituisce una componente funzionale particolarmente importante: viene collocato sopra un impianto di riscaldamento a pavimento e funge da supporto alla pavimentazione, ripartisce i carichi applicati al pavimento e veicola il calore dai tubi dell’impianto radiante, fino al pavimento. È quindi necessario verificare che il massetto rispetti alcuni requisiti fondamentali come planarità, assenza di crepe, resistenza meccanica e stabilità dimensionale per poter procedere con una posa di qualità.

In fase di progettazione, è inoltre necessario tenere conto di specifici riferimenti normativi sui massetti radianti, in particolare delle norme UNI EN 11855 e UNI EN 1264. Quest’ultima è una norma di prodotto che definisce i requisiti e le prestazioni dei sistemi radianti che i produttori devono seguire ed è stata oggetto di revisione nel corso del 2021. Tra le principali modifiche è da segnalare la definizione di tutte le tipologie di sistema radiante a bassa inerzia e basso spessore (anche senza isolante).

Alcune parti della norma approfondiscono i dettagli di installazione e le caratteristiche che deve avere la progettazione del massetto destinato a rivestire l’impianto radiante a pavimento. Ad esempio, per i massetti cementizi, per natura più soggetti a ritiri idraulici, destinati all’applicazione di rivestimenti in pietra o in ceramica, la norma stabilisce che le zone delimitate da giunti di dilatazione non devono superare i 40 metri quadrati di area e una lunghezza massima di 8 metri. Nel caso di ambienti rettangolari, le zone delimitate da giunti possono superare queste dimensioni, ma con un rapporto massimo sulla lunghezza pari a 2:1.

Un altro punto rilevante della norma definisce lo spessore del massetto sopra tubo o bugna: lo spessore minimo di 30 mm sopra il tubo si applica ai massetti cementizi; in caso di massetti speciali, invece, tale spessore può essere derogato. Pertanto tutti i prodotti specifici dovranno indicare in scheda tecnica quale sia lo spessore minimo sopra il tubo. Lo spessore, infatti, è un aspetto molto importante nella progettazione di un massetto radiante e deve essere calcolato in base alla resistenza meccanica del massetto (in modo particolare la resistenza a flessione), la resistenza a compressione del pannello isolante e la destinazione d’uso dei locali.

 

Soluzioni Saint-Gobain per sostituire un pavimento con un sistema radiante a basso spessore
(© Saint-Gobain Spa)

 

Le soluzioni autolivellanti Saint-Gobain

La gamma di massetti Saint-Gobain Italia è composta da prodotti studiati appositamente per l’applicazione sugli impianti a pannelli radianti, con caratteristiche peculiari che si adattano ad ogni esigenza.

Tra gli altri ricordiamo il massetto fluido autolivellante weberfloor level 250 a base di anidrite ad elevata purezza e a ritiro quasi nullo, ideale per le applicazioni in interno in ambito residenziale e commerciale leggero, anche in caso di grandi superfici. Il prodotto è specifico per l’applicazione su sistemi radianti a pavimento a basso spessore di ultima generazione sia ancorati al sottofondo sia con pannello isolante e consente una distribuzione omogenea del calore in superficie.

Un altro prodotto è il massetto fluido autolivellante a base di gesso alfa naturale weberfloor alfa 300 , un prodotto ad altissime prestazioni, pensato per applicazioni in interno in ambito residenziale e terziario, anche in caso di grandi superfici, ideale in caso di pavimentazioni destinate ad elevato traffico pedonale o al passaggio di carrelli elevatori per movimentazione merci. Grazie alla sua elevata fluidità è ideale per applicazioni su sistemi radianti a pavimento a basso spessore di ultima generazione sia ancorati al sottofondo sia con pannello isolante.

Con entrambe le soluzioni possono essere realizzate pavimentazioni senza giunti di dilatazione fino a 300 mq in caso di aree regolari. Il giunto perimetrale invece è sempre necessario, avendo anche una funzione acustica, e permette l’isolamento del massetto dall’intera struttura. Per tale motivo deve sempre essere riportato su tutti gli elementi verticali (pareti e pilastri)

L’elevata resistenza meccanica di questi massetti ne consente l’applicazione con poco spessore sopra bugna o tubo, mediamente dai 10 ai 15 mm, in funzione della resistenza a compressione degli eventuali strati isolanti sotto il pannello radiante e della destinazione d’uso dei locali. È così possibile realizzare un nuovo pavimento, comprensivo di rivestimento, in circa 40 mm di spessore totale!

Entrambi i prodotti sono certificati secondo la normativa europea EN 13813 e hanno ottenuto il marchio GEV_EMICODE: sono classificati, sulla base delle loro emissioni, come EC 1PLUS, ovvero la classe Premium che fissa nuovi criteri ancora più severi.

Questi massetti a basso spessore possono essere rivestiti con qualsiasi tipologia di materiale, dal gres ceramico al marmo, dalle resine ai resilienti al legno.

Nel caso di posa del gres ceramico o del marmo, il sistema può essere completato con lo stucco decorativo cementizio webercolor premium, adatto per la posa di piastrelle e rivestimenti in ceramica fino a 15 mm. Si tratta di un prodotto ad alte prestazioni, idrorepellente e antimacchia, in più, la tecnologia Protect3 agli ioni d’argento gli conferisce elevata resistenza a batteri, muffe e funghi.

 

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