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Sostenere le imprese negli anni bui dell’industria italiana del calcestruzzo preconfezionato

Editoriale del Presidente ATECAP Silvio Sarno

Il 2012 è stato l’anno nero dell’industria del calcestruzzo preconfezionato, che ha visto i volumi della produzione ridursi più di un quinto rispetto all’anno precedente; un trend negativo e indicativo di una crisi senza precedenti, a causa della quale in sei anni nel panorama italiano la produzione del calcestruzzo preconfezionato in Italia è dimezzata in termini di volumi e di fatturato, con situazioni negative ancora più marcate nel centro Italia. E le previsioni per il 2013, purtroppo, non fanno certo ben sperare: i driver dell’industria del calcestruzzo, ovvero gli investimenti in opere pubbliche e nel mercato privato per le nuove costruzioni, sono ancora inattivi; nel comparto delle opere pubbliche la contrazione della spesa pubblica continua ad essere fortemente consequenziale ai vincoli di bilancio; nel settore del mercato privato resta in atto un rallentamento nell’avvio delle opere, per la difficoltà di ottenere credito da parte delle imprese e delle famiglie. Drammatica la perdita dei posti di lavoro, secondo i dati diffusi dall’Istat relativi al 2012: il numero di occupati nelle costruzioni si è ridotto del 5% su base annua; complessivamente dall’inizio della crisi alla fine dello scorso anno la perdita occupazionale ha raggiunto il 16,1%; a livello territoriale la contrazione dell’occupazione ha coinvolto tutte le macroaree ma in modo particolare le regioni meridionali.
Di fronte a tale scenario l’Atecap si impegna a mettere in campo tutte le soluzioni possibili per supportare le imprese nel fronteggiare questo prolungato momento di criticità, senza che lo stesso comporti la disgregazione della attività economica svolta.
Occorre intervenire prontamente in termini normativi per adeguare l’attuale disciplina in materia di necessario scioglimento delle imprese per carenza di proprie risorse economiche, attenuandone l’eccessiva rigidità per quei casi in cui la difficoltà dell’imprenditore abbia carattere temporaneo e sia superabile; ma bisogna anche individuare strumenti che rendano maggiormente costruttivo il rapporto tra le imprese e gli istituti finanziari, creando uno standard di regole e comportamenti che consentano un’interazione positiva tra imprese e banche, in un contesto presente, in cui tanto le imprese quanto le banche versano in una situazione di difficoltà.
L’Atecap sosterrà con determinazione ogni misura che sappia cambiare l’attuale realtà economica e produttiva e creare le condizioni perché il settore delle costruzioni, e dunque del calcestruzzo preconfezionato, torni ad essere volano di sviluppo, di potenzialità, di industrializzazione, di qualità e di competitività.