Situazione energetica dell'Italia: meno importazioni dall'estero (-5%) e più utilizzo delle rinnovabili

La produzione nazionale di energia sale del 4.2%

Nel 2023, l'Italia ha fatto importanti passi avanti verso una maggiore indipendenza energetica e una riduzione della dipendenza dalle importazioni estere, soprattutto grazie all’incremento dell'uso di fonti rinnovabili. Questo è quanto emerge dalla Relazione Annuale sulla Situazione Energetica Nazionale 2024, pubblicata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che fotografa l’andamento del settore energetico italiano nell'anno precedente.

Uno dei dati più significativi del rapporto riguarda la riduzione della quota di importazioni nette di energia rispetto alla disponibilità energetica lorda del Paese, che è scesa dal 79,2% nel 2022 al 74,6% nel 2023. Questo risultato è stato possibile grazie a una contrazione delle importazioni di combustibili solidi (-38%), energie rinnovabili e bioliquidi (-22%), e gas naturale (-15%). Meno rilevante, ma comunque significativa, è stata la riduzione del 2,5% delle importazioni nette di petrolio e derivati, in parte compensata da un aumento del 15% delle importazioni di energia elettrica.

La produzione nazionale di energia ha registrato un incremento del 4,2%, pari a 1.461 ktep, principalmente dovuto all’aumento della produzione da fonti rinnovabili, un segnale incoraggiante per il percorso verso una maggiore sostenibilità energetica.

Crescita delle fonti rinnovabili: vicini al 20% (+0.7% sul 2022)

Le energie rinnovabili continuano a espandersi in tutti i settori. Nel 2023, le fonti solare ed eolica hanno continuato a crescere nel settore elettrico, mentre nel settore termico la diffusione delle pompe di calore ha giocato un ruolo fondamentale. Anche nel settore dei trasporti si è assistito a un maggiore utilizzo di biocarburanti e biometano. Complessivamente, la quota di consumi energetici coperta da fonti rinnovabili è stimata al 19,8%, con un incremento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2022. Questo dato dimostra l’importanza crescente delle rinnovabili nel mix energetico italiano.

Un altro aspetto di rilievo emerso dalla relazione riguarda la riduzione della domanda di gas in Italia, che ha segnato un calo del 10,3% rispetto al 2022, pari a 7 miliardi di metri cubi in meno. Questo trend è attribuibile a diversi fattori: la stagnazione economica, l’adozione di misure di contenimento dei consumi e le condizioni climatiche particolarmente miti del 2023, che hanno ridotto il fabbisogno energetico per il riscaldamento.

Il calo della domanda di gas si è riflesso positivamente sui prezzi dell'energia, con una riduzione del 25% per l'energia elettrica e del 18% per il gas naturale rispetto all'anno precedente, soprattutto a vantaggio delle imprese.

Anche i consumi energetici delle famiglie italiane hanno registrato un calo nel 2023. Complessivamente, le famiglie hanno consumato 49.315 ktep di energia, con una riduzione del 4,3% rispetto al 2022. Questo calo è stato accompagnato da una diminuzione della spesa energetica totale, che ha raggiunto i 101,6 miliardi di euro, in calo del 4,2% rispetto all’anno precedente.

La maggior parte dell’energia domestica è stata utilizzata per usi domestici (55,8%) e il restante 44,2% per il trasporto privato, con il gas naturale, le biomasse e l’elettricità come principali fonti energetiche. Nonostante la riduzione complessiva dei consumi, la spesa per il trasporto privato è aumentata leggermente (+0,5%), con un consumo predominante di benzina e gasolio.

La Relazione Annuale sulla Situazione Energetica Nazionale 2024, frutto della collaborazione tra varie istituzioni ed enti del settore, mostra chiaramente come l’Italia stia progredendo verso una maggiore sicurezza energetica e una crescente integrazione delle fonti rinnovabili. Nonostante le sfide economiche e geopolitiche globali, il Paese si sta muovendo nella direzione auspicata dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC).

L’obiettivo di ridurre la dipendenza energetica estera e di aumentare la sostenibilità del sistema energetico nazionale è sempre più concreto, e i dati del 2023 rappresentano un segnale positivo per il futuro energetico del Paese.