Siti archeologici: gli effetti di un concerto sul Circo Massimo a Roma
ENEA e ISPRA, in collaborazione con la Soprintendenza Capitolina, hanno studiato gli effetti delle vibrazioni sulla Torre della Moletta e sulle rovine del Circo Massimo durante il concerto tenuto da una famosa band il 7 settembre 2019. All'interno gli esiti dello studio delle vibrazioni prima e dopo l'evento.
Grazie alle sue eccezionali dimensioni, il Circo Massimo ospita ogni anno numerosi eventi mondani con un vasto pubblico (concerti di musica leggera, concerti lirici, celebrazioni sportive, ecc.), sottoponendo le strutture ad un elevato stress.
Il tema torna all’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto nel periodo estivo. Anche quest’anno se ne è parlato a seguito del concerto di Bruce Springsteen dello scorso 21 maggio e, soprattutto, del concerto di Travis Scott del 7 agosto u.s. Durante l’esibizione di quest’ultimo, si è anche ipotizzato che si fosse verificato un evento sismico nella capitale.
ENEA e ISPRA impegnati nella salvaguardia dei siti archeologici
Il tema è già da tempo all’attenzione di ENEA e ISPRA che, in collaborazione con la Soprintendenza Capitolina, hanno studiato gli effetti delle vibrazioni sulla Torre della Moletta e sulle rovine del Circo Massimo durante il concerto tenuto da una famosa band il 7 settembre 2019, alla presenza di circa 40.000 spettatori.
Le vibrazioni sono state confrontate con quelle ottenute prima e dopo il concerto stesso.
Oltre alle vibrazionali sulle strutture sono state registrate anche le vibrazioni al suolo, utili per la caratterizzazione geotecnica. I dati sono stati analizzati, sia nel dominio del tempo che in quello della frequenza.
Gli effetti sulle strutture sono associati sia alle vibrazioni acustiche che viaggiano nell’aria sia a quelle trasmesse dal suolo e causate prevalentemente dalle sollecitazioni dovute al pubblico (salti, balli, …).
L'analisi nel dominio della frequenza ha permesso di evidenziare le frequenze di risonanza e le corrispondenti forme modali della Torre della Moletta, ottenute in presenza di sole vibrazioni ambientali e indotte dal traffico, nonché gli altri picchi durante il concerto.
Con riferimento al Circo, la risposta dinamica è influenzata dalla presenza di strutture sepolte. Sia per la torre che per le rovine archeologiche, le ampiezze spettrali diventano molto più elevate durante il concerto.
Le ampiezze massime delle vibrazioni sono state confrontate con quelle suggerite dalla UNI-9916 e dalla SN640312. I valori registrati sono sempre stati inferiori, anche se di poco, ai valori limite. Le traiettorie di punti in cima alla Torre della Moletta hanno evidenziato un moto quasi caotico sia prima che dopo il concerto; al contrario, durante il concerto sono evidenti due direzioni preferenziali quasi ortogonali, con ampiezze molto più elevate.
Dalle prove al suolo è emersa una certa complessità geotecnica: è stata rilevata una significativa inversione di velocità Vs in prossimità della superficie, la cui attendibilità doveva essere valutata mediante ulteriori indagini geofisiche e indagini dirette. È anche chiaro che le velocità delle onde di taglio rimangono mediamente ben al di sotto di 800 m/s, corrispondente al bedrock sismico.
Si può concludere che durante il concerto sono stati misurati effetti significativi sulle strutture e sulle rovine del Circo Massimo. I risultati sono validi solo per questo caso specifico e per l'evento particolare, e non possono essere facilmente generalizzati.
Si raccomandano quindi indagini sulle vibrazioni indotte durante eventi sociali, da correlare sia alle caratteristiche musicali sia al comportamento del pubblico.
Lo studio è descritto dettagliatamente nell’articolo:
Puzzilli L., Bongiovanni G., Clemente P., Di Fiore V., Verrubbi V. (2021). Effects of Anthropic and Ambient Vibrations on Archaeological Sites: The Case of the Circus Maximus in Rome. Geosciences 2021, 11, 463, MDPI, Basel, Switzerland, reperibile al link o SCARICABILE IN PDF alla fine dell'articolo.
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