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Sistemi tecnologici di scavo in opere infrastrutturali strategiche

Sistemi tecnologici di scavo in opere infrastrutturali strategiche: pali 3P per le fondazioni del viadotto Molino di Setta sulla Variante di Valico

Pali 3P per le fondazioni del viadotto Molino di Setta sulla Variante di Valico

Il palo 3P, acronimo di “Proactive Portant Pile”, è un palo a grande diametro, eseguito in qualsiasi tipologia di materiale con passaggi in terreni anche difficili e spinto, normalmente, a medie oppure elevate profondità.
Le esperienze maturate in campo internazionale arrivano ad esecuzioni di opere di fondazione in graniti alterati con resistenze fino ai 200 - 250 MPa.
Il modello costruttivo del palo 3P viene normalmente utilizzato per realizzare opere di fondazione in situazioni particolari dove ad esempio i carichi da sorreggere sono estremamente consistenti, gli sforzi a taglio potenzialmente elevati e/o lo strato roccioso di appoggio si trova a grande profondità.

Introduzione
Il viadotto Molino di Setta è un’opera inserita nella nuova viabilità autostradale dei lotti 6 e 7 della A1 Milano-Napoli nel tratto appenninico compreso tra Sasso Marconi e Barberino di Mugello, denominato “Variante di Valico”. Quest’opera interessa il fondovalle del torrente Setta e si sviluppa prevalentemente sui depositi alluvionali di fondovalle. Il tracciato, che corre al piede del versante in sinistra orografica del Setta con curvatura opposta rispetto all’ansa del torrente, consente di limitare al minimo le interferenze dirette con i depositi di frana quiescente che interessano questa zona. E’ importante sottolineare l’interferenza marginale del viadotto con due significativi dissesti di tipo franoso caratterizzati da una vasta estensione areale.

Il Progetto Esecutivo
Per le fondazioni delle pile e delle spalle del Viadotto Molino di Setta, in relazione ai carichi verticali ed orizzontali trasmessi dalla struttura in elevazione e alla natura litologico stratigrafica delle formazioni interessate, in sede di progettazione esecutiva si era deciso di adottare fondazioni profonde, costituite da un pozzo in calcestruzzo non armato sotto il plinto in calcestruzzo armato. Il diametro interno dei pozzi, era pari a 11.0 m. La lunghezza dei pozzi delle pile era stata definita, oltre che in dipendenza dell’entità dei carichi applicati, in funzione della stima della quota del tetto del substrato di base, in modo da garantire, sulla base delle informazioni stratigrafiche disponibili, un sufficiente immorsamento della struttura nella formazione litoide non alterata.
Anche per le spalle erano state adottate fondazioni profonde a pozzo, di diametro interno pari a 11.0 m e di lunghezza pari a 15 m in modo da garantire un adeguato immorsamento nello strato di base roccioso, costituito dalla formazione dell’Unità Argilloso-Calcarea (lato Firenze) e dalla formazione delle Argille a Palombini (lato Bologna) (Fig.1).

Figura 1. Profilo geologico e sezione longitudinale del viadotto

Articolo tratto dagli Atti del 4° IAGIG, L'Aquila, 11-12 Aprile 2014
http://www.iagig.unisa.it/iagig_2014/iagig2014atti