Sistemi Informativi e Gemelli Digitali: la Nuova Meta-Infrastruttura Immateriale per il Settore della Costruzione
Riflessioni post DAVOS di Angelo Ciribini
Il tema dei sistemi informativi (per certi versi geo-spaziali, parzialmente declinabili come GIS/BIM) relativi alla dotazione infrastrutturale del Paese è stato posto, in Italia, a livello governativo, dapprima con il piano denominato Casa Italia e, più recentemente, con l'Archivio Informatico Nazionale Opere Pubbliche, sempre più a seguito di calamità naturali o di collassi strutturali che non secondo una politica industriale, colle inevitabile conseguenza di cercare di mitigare i rischi (nel senso negativo del termine), anziché di creare nuove opportunità.
Ciò si è verificato comprensibilmente proprio in ragione del fatto che si è trattato di misure reattive anziché proattive.
Di là della effettiva realizzabilità di questa dotazione informativa (in tempi ragionevoli, grazie al supporto delle amministrazioni pubbliche: contro cui agiscono fattori oppositivi non di poco conto, forse insormontabili), la questione primaria da porsi concerne il suo significato e il suo scopo, poiché, da un lato, esso è limitato alle opere pubbliche e, dall'altro lato, riguarda i manufatti intesi esclusivamente come cespiti materiali, sia pur sensorizzabili.
Se si volge lo sguardo a quanto sta avvenendo nel Regno Unito, a prescindere dalla tormentata vicenda dei suoi rapporti con l'Unione Europea, il Digital (Information Management) Framework inerente al cosiddetto Digital National Twin, supportato dal Centre for Digital Built Britain, contribuisce non poco a far comprendere quale sia la sfida epocale in corso sui mercati internazionali.
Naturalmente, umo dei tratti distintivi dello sforzo britannico è quello di avere una natura estensiva, non circoscritta alle opere pubbliche, non solo data l'importanza dello sviluppo immobiliare e, più in generale del Partenariato Pubblico Privato, ma, soprattutto, perché la definizione di Rete pone sullo stesso piano Smart City, Smart Infrastructure, Smart Grid.
Come evidente nello storytelling insito nella Digital Built Britain Strategy, rimarcato ulteriormente, ad esempio, in una recente lezione tenuta da Mark Bew presso il King's College, ospitato da David Mosey, il disegno complessivo sotteso dalla Rete di Gemelli Digitali a Scala Nazionale, riflette una intenzione estremamente ambiziosa.
Se, infatti, si trascende l'abituale considerazione secondo cui il settore della costruzione e dell'immobiliare incida tra il 20% e il 30% sulle economie nazionali e abiliti, tramite la produzione di cespiti fisici tutte le attività umane, si può osservare come, nella strategia britannica, definita come UK BIM Level 4 o Service Provision, siano i beni tangibili, edilizi e infrastrutturali, a divenire direttamente, senza più mediazioni, parti integranti, ad esempio, dei sistemi educativi, sanitari, produttivi di uno Stato.
Per questa ragione, la nozione di Digital Twin, che racchiude l'interazione tra modelli digitali e cespiti fisici assicurata dalla interconnessione (Internet of Everything), ha a che fare con il concetto di virtualizzazione, che verte direttamente sia sui modi di funzionamento dei beni sia sulle loro modalità di fruizione: sugli aspetti prestazionali e su quelli comportamentali, al contempo.
E' questo il piano su cui si ragiona di Cognitive o di Responsive Built Asset, ove i Data Lake (più o meno Open) relativi alle prestazioni dei cespiti e alle fruizioni degli occupanti sono strettamente interrelati.
Ciò spiega, prima di tutto, come GIS e BIM siano due elementi, pur rilevanti, ma del tutto accessori, in questo contesto, vale a dire perché non si debba cadere nella ingenua tentazione di ritenere che il Modelli Digitali siano riassumibili meramente in modelli informativi (BIM) tratti da rilievi digitali, collocati in ambito geo-spaziale (GIS) e alimentati da un apparato sensoristico apposto sui beni tangibili di riferimento.
Gemello, Doppio e Replica sono, infatti, termini che attengono a modelli e a strutture di dati che, pur avvalendosi dei veicoli offerti anche dal BIM e dal GIS, sono sostanziati su modelli causali esplicativi e su serie storiche previsionali assai più complessi, che hanno come finalità quella di incidere, positivamente (pur con tutte le ambiguità del caso) sulla cittadinanza digitale.
Il National Digital Twin, di conseguenza, è, nella dialettica articolata tra Cyber e Physical, la autentica infrastruttura da cui potrebbe, nel medio periodo, dipendere la competitività e la attrattività di una nazione, ma anche il dispositivo (il termine cui si fa ricorso è volutamente problematico) di regolazione sociale e di sviluppo economico.
Se, infatti, come autorevolmente ha notato Antoine Picon, il paradigma della Smart City di sviluppa tra Neo Cybernetics e Fiction, tra impostazione tecnocratica e condivisione umanistica, la vicenda, promossa da Google, tramite Alphabet, per Quayside coi Sidewalk Labs di Toronto (una operazione di rigenerazione urbana del waterfront), insegna come l'era digitale richieda una profonda consapevolezza delle poste in gioco.
D'altra parte, l'idea che la competizione tra Macro Aree Economiche mondiali si giochi sulle piattaforme computazionali in cui l'Intelligenza Artificiale giochi un ruolo fondamentale, ribadita a Davos al World Economici Forum, in primis dalla Dottoressa Merkel, molto spiega sulle implicazioni politiche ed economiche del National Digital Twin.
Si tratta, però, di ripensare radicalmente un settore, a opera di una classe dirigente che abbia una visione lungi-mirante, che ragioni prevalentemente sul medio-lungo termine.
Non è più tanto la necessità di rivendicare l'incremento del capitale fisso sociale tradizionale, come comunemente accade, lamentando le carenze delle amministrazioni pubbliche nella gestione della spesa pubblica, attribuendone ideologicamente, peraltro, in toto le cause al famigerato, ormai disgraziato, Codice dei Contratti Pubblici.
Si tratta, da parte di un settore economico e industriale che si pretende primario (e che abitualmente, in quanto tale, è riconosciuto per la sua improduttività e la sua insolvibilità), di proporre nuova identità per gli oepratori, accettando di costituire Veicoli di Rigenerazione Urbana con altre tipologie di attori, dalle Utility alle Tech Company.