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Sismabonus 110% su strutture in c.a. senza entrare negli appartamenti

Il crescente interesse nell’applicazione del miglioramento sismico di edifici in c.a. con l’utilizzo del SISMABONUS 110% trova la sua massima applicabilità nei progetti realizzati mediante l’utilizzo di sistemi di consolidamento FRP ed FRCM che si configurano come interventi locali e realizzabili solo sull’involucro esterno degli edifici senza dover intervenire all’interno delle abitazioni.

Come indicato anche dalla commissione di monitoraggio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici gli interventi locali proposti per il miglioramento sismico, di cui al p.to 8.4 del DM 17 gennaio 2018, rientrino a pieno titolo tra quelli disciplinati dal richiamato art. 16 bis, comma 1, lett. i) del DPR 917/1986 e, pertanto, siano conformi al comma 4 dell’art. 119 del decreto legge 34/2020.


Grosse novità in ordine agli interventi ammessi al SuperSismabonus 110%

La commissione di monitoraggio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ‘’COMMISSIONE CONSULTIVA PER IL MONITORAGGIO DELL'APPLICAZIONE DEL D.M. 28/02/2017 N. 58 E DELLE LINEE GUIDA AD ESSO ALLEGATE’’ si è espressa in merito agli interventi locali ammessi al Supersismabonus 110%.

La Commissione ha convenuto sulla necessità di eliminare ogni forma di incertezza sulla tipologia degli interventi strutturali ammissibili al beneficio fiscale Superbonus 110% ribadendo l’applicabilità dei benefici fiscali del decreto legge 34/2020, da parte dei professionisti incaricati, nella “riduzione del rischio” senza traguardi prestazionali obbligatori.

Coerentemente con questo principio la Commissione ha ritenuto che gli “interventi di riparazione o locali”, di cui al p.to 8.4 del DM 17 gennaio 2018, rientrino a pieno titolo tra quelli disciplinati dal richiamato art. 16 bis, comma 1, lett. i) del DPR 917/1986 e, pertanto, siano conformi al comma 4 dell’art. 119 del decreto legge 34/2020.

Le finalità degli interventi di riparazione o locali

Gli interventi di questo tipo riguarderanno singole parti e/o elementi della struttura, non debbono cambiare significativamente il comportamento globale della costruzione e sono volti a conseguire una o più delle seguenti finalità:

  • ripristinare, rispetto alla configurazione precedente al danno, le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate;
  • migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati;
  • impedire meccanismi di collasso locale.

Qualche esempio di interventi ammissibili al 110%

A titolo esemplificativo e non esaustivo, sono quindi certamente da ritenersi ammissibili ai benefici fiscali del “Supersismabonus 110%” lavori del tipo di quelli di seguito richiamati:

  • interventi sulle coperture, e più in generale sugli orizzontamenti, o su loro porzioni finalizzati all’aumento della capacità portante, alla riduzione dei pesi, alla eliminazione delle spinte applicate alle strutture verticali, al miglioramento dell’azione di ritegno delle murature, alla riparazione-integrazione-sostituzione di elementi della copertura, ecc.;

  • interventi di riparazione e ripristino della resistenza originaria di elementi strutturali in muratura e/o calcestruzzo armato e/o acciaio, ammalorati per forme di degrado provenienti da vari fattori (esposizione, umidità, invecchiamenti, disgregazione dei componenti ecc.);

  • interventi volti a ridurre la possibilità di innesco di meccanismi locali, quali, ad esempio, l’inserimento di catene e tiranti contro il ribaltamento delle pareti negli edifici in muratura, il rafforzamento dei nodi trave-colonna negli edifici in c.a. contro la loro rottura prematura, prima dello sviluppo di meccanismi duttili nelle travi, la cerchiatura, con qualunque tecnologia, di travi e colonne o loro porzioni, volta a migliorarne la duttilità, il collegamento degli elementi di tamponatura alla struttura di c.a. contro il loro ribaltamento, il rafforzamento di elementi non strutturali pesanti, come camini, parapetti, controsoffitti, etc., o dei loro vincoli e ancoraggi alla struttura principale.

 

Attribuzione della classe di rischio sismico per il metodo semplificato su strutture in c.a.

La Commissione, coerentemente con il dettato e lo spirito delle norme tecniche, ed in ottica di un oggettiva e dovuta semplificazione tesa ad incentivare la diffusione di interventi strutturali ”trainanti”, anche in combinazione con interventi di efficientamento energetico, senza peraltro ridurre né le responsabilità né i traguardi di prestazione strutturale previsti dal progettista nei singoli casi specifici ha ritenuto che non sia necessaria l’attribuzione di classe di rischio, in particolare per i seguenti casi:

  • quando viene scelta l’opzione “nessuna classe” non è necessario asseverare né la classe di rischio “ex ante”, né quella “ex post”, e quindi, pur dovendosi compilare l’Allegato B, non è necessario compilare le sezioni relative agli aspetti suddetti;
  • quando si utilizzano le prescrizioni dell’Allegato A al decreto 58/2017 relative ad edifici in calcestruzzo armato con telai in due direzioni, le sezioni dei moduli relative all’attribuzione della Classe di rischio “ex ante” ed “ex post” possono non essere compilate essendo automaticamente assegnata la riduzione di una classe di rischio.
  • quando si utilizzano le prescrizioni dell’Allegato A al decreto 58/2017 relative all’utilizzo del metodo semplificato per edifici in muratura, le sezioni dei moduli relative all’attribuzione della Classe di rischio “ex ante” ed “ex post” vengono compilate solo per le parti relative alla Classe di Rischio della costruzione nonché per l’indicazione dell’adozione del metodo semplificato;
  • nel caso di demolizione e ricostruzione di interi edifici o loro porzioni, per il nuovo organismo ricostruito sarà comunque obbligatorio il rispetto del cap. 7 del DM 17 gennaio 2018 che quindi condurrà ad una costruzione antisismica, si considera quindi conseguita la riduzione di due classi di rischio e non sarà necessario compilare la sezione dei moduli relativa all’attribuzione della Classe di rischio “ex ante”.

 

Il Sismabonus su strutture in c.a. solo dall’esterno

Come indicato nell'allegato A alle Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, per gli edifici in calcestruzzo armato è possibile ottenere il passaggio alla Classe di Rischio immediatamente superiore, eseguendo solamente interventi locali di rafforzamento, anche in assenza di una preventiva attribuzione della Classe di Rischio.

Ciò è possibile soltanto se la struttura è stata originariamente concepita con la presenza di telai in entrambe le direzioni e se saranno eseguiti tutti gli interventi seguenti:

  • confinamento di tutti i nodi perimetrali non confinati dell’edificio; 
  • opere volte a scongiurare il ribaltamento delle tamponature, compiute su tutte le tamponature perimetrali presenti sulle facciate;
  • eventuali opere di ripristino delle zone danneggiate e/o degradate.

Sulla base delle sopracitate Linee Guida, OLYMPUS ha sviluppato un sistema di consolidamento strutturale, basato sull’utilizzo di materiali FRP ed FRCM, che permette di migliorare sismicamente un edificio in c.a. lavorando unicamente sull’involucro esterno dell’edificio.

Il sistema proposto consente quindi lo sfruttamento del bonus energetico e del bonus sismico senza dover effettuare lavorazioni all’interno delle singole unità abitative.

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Rinforzo dei nodi perimetrali non confinati

Al fine di realizzare il consolidamento dei nodi non confinati in c.a. OLYMPUS ha ingegnerizzato una soluzione che prevede l’utilizzo di tessuti quadriassiali in fibra di carbonio OLY TEX CARBO 380 QUADRI AX HR e tessuti uniassiali in fibra di aramide OLY TEX ARAMIDE 400 UNI AX HM.

Il tessuto quadriassiale in fibra di carbonio OLY TEX CARBO 380 QUADRI AX HR viene applicato sui pannelli di nodo dei nodi d’angolo e dei nodi perimetrali al fine di conferire al nodo in c.a., tipicamente non staffato, la necessaria resistenza meccaniche per sostenere le azioni sismiche di progetto. L’utilizzo di un tessuto quadiassiale garantisce il miglior risultato in caso di azione sismica considerando l’inversione delle sollecitazioni durante il sisma.

L’utilizzo del tessuto uniassiale in fibra di aramide OLY TEX ARAMIDE 400 UNI AX HM consente l’incremento di resistenza del nodo rispetto all’azione H0 determinata dal tompagno in caso di azione sismica. L’aramide è l’unica fibra sintetica capace di assorbire direttamente azioni taglianti ed è quindi il materiale più idoneo a sopportare tali sollecitazioni.

Rinforzo dei nodi perimetrali non confinati

Antiribaltamento delle tamponature

Nella prassi della progettazione edilizia le tamponature vengono prevalentemente considerate come l’involucro dell’edificio, di notevole importanza dal punto di vista energetico. 

Tuttavia, sebbene queste siano elementi non strutturali, il fenomeno di espulsione delle stesse fuori dal proprio piano diviene di fatto un problema di salvaguardia della vita delle persone, oltre che causa di ingenti perdite economiche. 

Gli elementi non strutturali tamponature, in passato trascurati, in realtà risultano importanti per la sicurezza degli utenti delle strutture tanto quanto gli elementi strutturali, come evidenziato dalle immagini relative al danneggiamento degli edifici prodotto dai più recenti eventi sismici.

In generale, le Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 pongono particolare attenzione al tema degli elementi non strutturali che, se non progettati correttamente, possono generare collassi e ridurre la sicurezza delle strutture. 

In particolare, come vedremo nel seguito, vengono chiariti i concetti espressi in precedenza dalle vecchie norme ed aggiunte nuove prescrizioni per analizzare questi elementi. 

Preme evidenziare che le tamponature, durante un terremoto, oltre ad essere soggette ad azioni fuori piano, risultano contemporaneamente sottoposte ad azioni nel piano, generate dalla deformazione del telaio circostante. Il danneggiamento nel piano della tamponatura, provocato dalla deformazione del telaio circostante e dovuto alla scarsa resistenza a taglio delle stesse, ne causa una riduzione della resistenza fuori piano, rendendola ancor più vulnerabile rispetto al fenomeno di espulsione. 

Ricapitolando, lo scuotimento sismico investe l'edificio in tutte le direzioni sollecitando le tamponature nel piano e fuori piano. La risposta fuori piano della tamponatura viene influenzata negativamente dal danneggiamento nel piano della stessa, quindi, risulta importante studiare l'effetto combinato nel piano e fuori piano per poter progettare e garantire la sicurezza delle tamponature.

Negli edifici esistenti le tamponature si presentano non collegate al telaio circostante cioè libere in sommità e alle estremità laterali. E’ possibile dunque schematizzare l’elemento bidimensionale tamponatura come una trave a mensola soggetta al carico sismico orizzontale. Il meccanismo di collasso prevede la rotazione rigida del pannello di tamponatura attorno alla cerniera orizzontale alla base, formatasi a causa di sollecitazioni fuori piano. 

Cinematismo per ribaltamento semplice della parete - Cinematismo del tipo arco a tre cerniere

Cinematismo per ribaltamento semplice della parete - Cinematismo del tipo arco a tre cerniere

La metodologia di verifica più appropriata a questo caso è la verifica del cinematismo per ribaltamento semplice della parete, che consiste nel confronto tra il momento ribaltante dovuto alle azioni sismiche ortogonali al piano e il momento stabilizzante dovuto ai pesi gravanti sul tamponamento.

Nel caso in cui questa verifica non risulti soddisfatta, risulta necessario eseguire un intervento di collegamento della tamponatura alla cornice strutturale.

In seguito alla solidarizzazione della tamponatura al telaio circostante, nel pannello potrà dunque instaurarsi una nuova tipologia di meccanismo di collasso, del tipo illustrato nella figura sottostante.

Occorre precisare che in tal modo si sta considerando il comportamento flessionale in verticale della tamponatura, trascurando l’eventuale contributo resistente dovuto alla flessione orizzontale derivante dall’aderenza della stessa con i pilastri. 

Continua la lettura nel PDF scaricabile in fondo all'articolo


Al fine di progettare gli interventi descritti nell'articolo OLYMPUS mette a disposizione di tutti i tecnici interessati i software di calcolo ed i particolari costruttivi dei suoi interventi sia in formato “dwg “ che in formato “pdf”.

Tutta la documentazione tecnica offerta da OLYMPUS può essere scaricata gratuitamente sul sito 

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